La sostituzione degli infissi è un’opera edilizia a tutti gli effetti e come tale deve sottostare alle disposizioni delle leggi italiane. In particolare la principale legge di riferimento è il Testo Unico dell’Edilizia, d.pr. 380/2001.
In realtà per questo particolare intervento edilizio la legge prevede delle procedure diverse da seguire e il finire in uno o nell’altro caso è determinato da sottigliezze…niente di così complesso, però se stai per realizzare questi lavori vorrai saperle, anche perchè fare le cose nel modo giusto ti permetterà di sfruttare le detrazioni fiscali che ti vengono messe a disposizione.
Questa è la quinta ed ultima parte della guida alla sostituzione degli infissi ed affronteremo proprio gli aspetti burocratici e fiscali.
Nei precedenti capitoli abbiamo sviscerato tutto ciò che di tecnico devi sapere sugli infissi. Se ancora non li hai letti li puoi trovare qui:
Parte 1 – Come capire se è necessaria la sostituzione degli infissi
Parte 2 – Le tipologie di infissi in commercio
Parte 3 – I sistemi di apertura e il vetrocamera
Parte 4 – Gli accessori e l’installazione
GLI ADEMPIMENTI BUROCRATICI NECESSARI PER LA SOSTITUZIONE DEGLI INFISSI

In tutti gli interventi edilizi i committenti vedono la burocrazia come la parte più scocciante da cercare di evitare a tutti i costi. Anche per te è così?
Effettivamente alle volte è oggettivamente così. Però, nel caso di sostituzione degli infissi, ho delle buone notizie per te: potresti non doverti scontrare con questo mostro.
Per semplicità di trattazione dividiamo l’argomento “burocrazia” in due macro-categorie:
- Gli adempimenti relativi alla normativa Edilizia
- Gli adempimenti relativi alla normativa Energetica
Già perché, incredibilmente, questo è uno dei (rari per la verità) casi in cui, mentre la normativa edilizia potrebbe non venire a bussare alla tua porta, invece potrebbe farlo la normativa energetica.
Andiamo con ordine.
La normativa edilizia
Il principale riferimento di legge l’abbiamo già citato nell’introduzione: è il Testo Unico dell’Edilizia (d.pr. 380/2001) a cui, da un po’di tempo, dobbiamo aggiungere il “Glossario unico dell’edilizia libera”.
Andando a vedere cosa succede nella pratica, la sostituzione degli infissi potrebbe rientrare in una di queste tre situazioni:
- Esegui solo la sostituzione degli infissi
- La sostituzione degli infissi avviene all’interno di una serie di interventi edilizi rientranti nella “manutenzione ordinaria”
- La sostituzione degli infissi avviene all’interno di una serie di interventi edilizi rientranti nella “manutenzione straordinaria”
Per ognuno di questi casi è necessario fare delle riflessioni relativamente ai procedimenti edilizi. Analizziamoli brevemente.
Semplice sostituzione degli infissi
È la situazione più semplice: in questo caso la legge italiana ti dice che non hai alcun obbligo di presentazione di pratiche edilizie presso il tuo Comune.
Infatti tale intervento viene classificato come “manutenzione ordinaria” e quindi è totalmente libero.
Bella notizia vero?
In realtà fino alla pubblicazione del “glossario unico dell’edilizia libera” (aprile 2018) la situazione era leggermente diversa…e non è detto che in alcuni Comuni non sia ancora così.
Provo a spiegarti sinteticamente come funzionava prima e poi vediamo come funziona ora:
- Se sostituivi gli infissi utilizzando gli stessi materiali, le stesse finiture, la stessa colorazione e la stessa partizione di quelli precedenti, allora l’intervento era considerato di manutenzione ordinaria, quindi senza alcun obbligo di presentazione di pratica edilizia.
Un esempio: infisso con telaio in legno esistente e singolo vetro, sostituzione con infisso avente il telaio in legno e vetrocamera -> nessuna pratica edilizia - Se sostituivi gli infissi utilizzando un materiale differente, colori, partizioni e/o finiture differenti, allora l’intervento era considerato manutenzione straordinaria con conseguente obbligo di presentazione di pratica edilizia.
Un esempio: infisso esistente con telaio in legno e singolo vetro. Sostituzione con infisso in PVC e vetrocamera -> obbligo pratica edilizia (CILA)
Ad onor del vero non mi è mai capitato di vedere mere sostituzioni di infissi, anche con materiali differenti dagli originali, realizzate con presentazione di pratiche edilizie. Magari sarò stato sfortunato io…
Comunque tutto questo è stato superato dal “glossario unico dell’edilizia libera”. Questo glossario non fa altro che elencare tutti gli interventi di edilizia che non richiedono alcuna pratica edilizia. E il punto numero 6 di questo glossario dice che la “riparazione, sostituzione e rinnovamento” di infissi interni ed esterni rientra nell’edilizia libera. Senza le distinzioni che abbiamo appena visto.
N.B.: se oltre a sostituire l’infisso gli cambi anche forma (ad esempio una finestra la fai diventare porta-finestra) tutto quanto abbiamo detto qui sopra va a farsi benedire. La legge italiana infatti contempla tale intervento come “ristrutturazione edilizia”, con obbligo di presentazione di pratica ediliza (una SCIA).
Ma allora perché ti ho parlato di come si faceva prima e di come si fa adesso?
Perché in realtà quel “come si fa adesso” deve essere letto con “come si dovrebbe fare adesso”.
Infatti il glossario dell’edilizia libera (che è in vigore), che afferma che la sostituzione degli infissi è sempre un’opera di manutenzione ordinaria, va in aperto contrasto con quanto afferma il Testo Unico dell’Edilizia (che è anch’esso in vigore), che in determinati casi fa rientrare la sostituzione degli infissi in opere di manutenzione straordinaria (ad esempio cambiando il materiale).
La legge italiana è sempre interpretabile e le amministrazioni comunali ci mettono tutto l’impegno del mondo per interpretarla in mille modi diversi.
Quindi il mio consiglio è: prima di procedere informati presso l’ufficio tecnico del Comune dove si trova il tuo immobile su quali siano le eventuali pratiche edilizie necessarie per la sostituzione degli infissi . Puoi anche provare a chiederlo direttamente al serramentista che ti farà i lavori, il quale sarà sicuramente informato su questo aspetto.
Rispetto a quanto detto finora meritano una riflessione a parte gli edifici vincolati o quelli che ricadono in zone paesaggisticamente vincolate. Infatti in questi casi, pur non essendo strettamente necessaria una pratica edilizia, potrebbe comunque essere necessario ottenere il parere della sovrintendenza.
Sostituzione degli infissi con altre opere di “manutenzione ordinaria”
Questo caso è del tutto simile al precedente: non devi presentare alcuna pratica edilizia.
Perché te ne parlo allora?
Il motivo è semplice: spesso nelle case vengono eseguiti interventi generici di ristrutturazione che NON sono di manutenzione ordinaria e l’impresa di turno te li fa passare come tali per evitare la scocciatura di farti presentare una pratica edilizia.
Per capire quali sono gli interventi che vanno considerati facenti parte della “manutenzione ordinaria” puoi fare riferimento sempre al glossario unico dell’edilizia libera. Personalmente preferisco riesumare l’elenco che ho inserito nel mio libro “Procedure per le ristrutturazioni edilizie residenziali” edito da Maggioli:
- Ripristino della tinteggiatura, degli intonaci e dei rivestimenti delle facciate con materiali aventi le stesse caratteristiche e colori di quelli preesistenti;
- Pulitura delle facciate e tinteggiatura;
- Applicazione delle tende da sole e delle zanzariere;
- Rifacimenti delle pavimentazioni esterne di cortili, patii e cavedi;
- Installazione di grate alle finestre;
- All’interno degli edifici, riparazione e rifacimento delle pavimentazioni, degli intonaci (dei tramezzi interni), dei rivestimenti e delle tinteggiature e spostamento di porte interne;
- Riparazione e sostituzione degli apparecchi igienico-sanitari e riparazioni dell’impianto;
- Installazione delle pompe di calore aria-aria di potenza termica utile nominale inferiore a 12 Kw;
- Eliminazione di barriere architettoniche che non comportino la realizzazione di ascensori esterni, ovvero di manufatti che alterino la sagoma dell’edificio;
- Pannelli solari, fotovoltaici, al di fuori della zona A
Se insieme alla sostituzione degli infissi fai uno o più di questi interventi edilizi allora rientri ancora nella manutenzione ordinaria e puoi evitare di fare qualsiasi pratica edilizia al Comune (sempre verificando quali sono le disposizioni in merito del Comune in cui si trova il tuo immobile).
Sostituzione degli infissi con opere di manutenzione straordinaria
Quando la sostituzione degli infissi rientra all’interno di un complesso di opere con cui stai ristrutturando casa tua che rientrano nella manutenzione straordinaria, allora è necessaria una pratica edilizia.
Ok…probabilmente non ti sto dicendo qualcosa che tu non abbia già letto decine di volte all’interno del blog, però meglio essere chiari.
Le opere che rientrano nella manutenzione straordinaria e per cui si rende necessario un procedimento edilizio sono molteplici, ma possiamo sintetizzarle in solo due categorie:
- Rifacimento degli impianti
- Spostamento di muri interni
Se in casa tua, oltre alla sostituzione degli infissi fai anche uno solo di questi interventi, allora rientri nell’ambito della manutenzione straordinaria con conseguente obbligo di pratica edilizia firmata da un tecnico che redige il progetto e assevera il rispetto delle norme. Per la precisione devi presentare una CILA.
Tra quelle che abbiamo appena finito di vedere la tua sostituzione degli infissi in quale casistica rientra?
Se la sostituzione degli infissi che programmi di fare è parte di un complesso di opere che ti porteranno ad una ristrutturazione completa allora, per evitare di fare tutti gli errori che quotidianamente fanno gettare al vento i soldi a migliaia di committenti, hai assolutamente bisogno del mio manuale “Ristruttura la tua casa in 7 passi”.
Se invece devi solo sostituire gli infissi, allora devi darmo atto che finora hai letto delle buone notizie in merito ai (non) obblighi burocratici. Purtroppo però devi fare i conti anche con la normativa energetica…
La normativa sul contenimento dei consumi energetici
…Infatti non puoi certo pensare di installare il primo infisso che ti viene proposto dal venditore di turno!
Abbiamo già detto che quando sostituisci gli infissi devi rispettare le leggi sul contenimento dei consumi energetici e i requisiti minimi in essa riportati. Stiamo parlando del decreto 192/2005 e i requisiti minimi da rispettare sono i valori di trasmittanza (te ne ho già parlato negli articoli della prima e seconda parte di questa guida).
In realtà anche in questo caso puoi ricadere in più casistiche, a cui corrispondono diversi parametri da rispettare e diversi documenti da produrre. Ne possiamo individuare tre:
- Semplice sostituzione degli infissi
- Sostituzione degli infissi aventi un’incidenza >25% della superficie disperdente
- Sostituzione di infissi realizzata insieme ad altri interventi di riqualificazione energetica
Come vedi le tre casistiche sono diverse da quelle che abbiamo elencato per la normativa edilizia. Il motivo risiede nei diversi obiettivi della legge che stiamo esaminando adesso: infatti lo scopo del decreto 192/2005 è limitare i consumi energetici e tutte le disposizioni sono viste solo in quest’ottica.
Capisco che ad una persona non esperta del settore possa sembrare complesso se non addirittura incomprensibile tutto ciò. Proprio per questo ci sono i tecnici a cui è indispensabile affidarsi per evitare di fare errori. Ma in ogni caso capire le richieste a cui potresti ritrovarti a rispondere è utile e non è poi così complesso.
Vediamo i tre casi con ordine.
Semplice sostituzione degli infissi
Se la sostituzione degli infissi è l’unico intervento di natura energetica che fai in casa, allora la legge ti impone pochi obblighi:
- I tuoi infissi nuovi devono rispettare i valori di trasmittanza di legge per la tua zona climatica
- Devi raccogliere e conservare una serie di documenti tecnici
Questi documenti sono richiesti principalmente al fine delle detrazioni fiscali, di cui parleremo a breve, ma elenchiamoli rapidamente:
- Nel caso di interventi in singole unità immobiliari devi ottenere certificazione del fornitore (o assemblatore o installatore) degli infissi, che attesti il rispetto dei requisiti richiesti per legge (termici e acustici…);
- In tutti i casi un documento che attesti il valore di trasmittanza dei vecchi infissi.
Niente di più. Abbastanza semplice no?
Passiamo al secondo step.
Sostituzione degli infissi aventi un’incidenza >25% della superficie disperdente
Ok, mi rendo conto che il titolo di questo paragrafo può sembrare criptico, ma la questione in realtà è semplice.
Cominciamo a definire cosa sia la “superficie disperdente”. Questa non è altro che la superficie di casa tua che è a contatto con l’ambiente esterno o con aree non riscaldate (androni ad esempio). Quindi stiamo parlando di: pareti esterne, tetti, pavimenti appoggiati a terra, e in generale solai e muri verso ambienti non riscaldati (ad esempio un solaio confinante con un sottotetto).
La legge ci dice che se gli infissi che vai a sostituire occupano più del 25% della superficie delle pareti esterne che delimitano l’edificio, allora scattano dei precisi obblighi.
Ti ho evidenziato la parola edificio non a caso: devi ragionare per edificio. Un condomino in cui si trova il tuo appartamento è un edificio di cui casa tua è un’unità immobiliare. In un condominio gli infissi di casa tua difficilmente supereranno il 25% della superficie disperdente di tutte le pareti dell’intero condominio (l’edificio). Casa tua è una piccola porzione vista nell’insieme degli appartamenti del condominio. In una casa singola invece questa evenienza potrebbe accadere.
Detto della generca improbabilità di tale situazione cerchiamo di capire cosa ti chiede in questo caso la legge.
- Il tuo infisso deve rispettare i limiti di trasmittanza di cui abbiamo più volte parlato,
- La parete in cui si trovano gli infissi deve rispettare un coefficiente Ht, definito dalla norma stessa, relativo alle prestazioni complessive della parete (quindi comprendendo anche le parti opache in muratura di quella specifica parete). Questo coefficiente, in sostanza, non è altro che la trasmittanza media della parete, tenendo appunto in considerazione sia le parti trasparenti (gli infissi) che le parti opache (le pareti).
Se ricadi nel caso in cui le tue finestre occupano più del 25% della superficie disperdente dell’intero edificio (che come abbiamo detto è più unico che raro nelle ristrutturazioni di appartamenti), per rientrare nei parametri del coefficiente Ht, probabilmente dovrai intervenire anche sull’isolamento delle pareti. - Inoltre diventa obbligatoria anche la redazione della “relazione sul contenimento energetico degli edifici” (detta solitamente “relazione ex l.10” poiché è stata introdotta dalla legge 10/1991).
Questa relazione deve essere redatta da un tecnico specializzato e abilitato (…il serramentista solitamente non lo è…) e va protocollata presso il Comune.
Ecco che compare l’obbligo di protocollare un documento relativo ai consumi energetici mentre potresti non dover produrre alcuna pratica edilizia…
Sostituzione di infissi realizzata insieme ad altri interventi di riqualificazione energetica
Questo è sicuramente il caso che mi trovo più spesso ad affrontare: nel caso di una ristrutturazione globale della casa, che comprende anche interventi energetici come impianti, infissi ed eventuali isolamenti, la legge richiede di effettuare tutte le verifiche previste e di progettare tutto il sistema affichè raggiunga dei livelli minimi di prestazione energetica.
Naturalmente quando ti parlo di impianti intendo impianti di riscaldamento/raffrescamento, che da quando è entrato in vigore il d.lgs. 192/2005 non possono più essere realizzati “un tanto al chilo” come si faceva fino a qualche anno fa (in merito ad alcuni obblighi legati agli impianti di riscaldamento leggiti questo articolo che ho pubblicato qualche tempo fa).
Tutto il “sistema casa” deve essere calibrato e studiato in modo coordinato allo scopo di farti ottenere un sistema efficiente ed economico in fase di gestione.
Gli obblighi a cui devi ottemperare in questo caso, oltre a riguardare il rispetto dei limiti di trasmittanza degli infissi, riguardano anche il raggiungimento di una prestazione complessiva minima della casa nel suo complesso, dettata in parte anche dall’impianto di riscaldamento che deve rispondere a specifici requisiti. E tutto deve essere verificato e dimostrato tramite la relazione sul contenimento dei consumi energetici di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente.
Spero che ti sia chiaro come, nella tua ristrutturazione, affidarsi ad un progettista che sappia come affrontare correttamente anche questi argomenti è fondamentale. Purtroppo devo constatare che, insieme ad una stragrande maggioranza di imprese che ancora non ha capito l’importanza del contenimento dei consumi energetici, ci sia anche una grossa fetta di colleghi che affronta lo stesso argomento con superficialità. Personalmente, ogni volta che affronto una nuova ristrutturazione, faccio prima una personale valutazione sull’opportunità o meno di intervenire sugli aspetti energetici e, una volta appurata tale necessità, mi faccio affiancare da un ingegnere termotecnico per progettare gli interventi necessari.
A prescindere da questa divagazione ricordati che, anche nel caso che stiamo esaminando in questo paragrafo, tu hai sempre l’obbligo di collezionare e conservare tutta la documentazione di cui abbiamo parlato nel paragrafo relativo alla sola sostituzione degli infissi.
Un’ultima nota per questo punto relativa ad un dubbio che forse ti potrebbe essere sorto: se nella tua ristrutturazione globale con rifacimento di impianti e sostituzione di infissi, questi non superano il 25% della superficie disperdente dell’edificio, non hai l’obbligo di intervenire anche sulle parti in muratura delle pareti esterne (per verificare che il parametro Ht risponda ai valori limite di legge).
Normativa Edilizia e Normativa Energetica: gli obblighi incrociati
Dopo questa lunga trattazione immagino che tu possa avere le idee un po’confuse. Penso sia utile una tabella riassuntiva con tutti gli obblighi per i vari casi che abbiamo visto:
INTERVENTO | OBBLIGHI EDILIZI | OBBLIGHI ENERGETICI | |
1 | Semplice sostituzione di infissi o Sostituzione di infissi realizzata con altre opere di manutenzione ordinaria | Nessuno |
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2 | Sostituzione di infissi con incidenza superiore al 25% (ed inferiore al 50%) della superficie disperdente (Con o senza altre opere di manutenzione ordinaria) | Nessuno |
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3 | Sostituzione degli infissi con altre opere di manutenzione straordinaria e senza interventi sull’impianto di riscaldamento | Presentazione di CILA (Comunicazione di inizio lavori Asseverata) |
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4 | Sostituzione degli infissi con altre opere di manutenzione straordinaria comprendente la sostituzione (totale o parziale) dell’impianto di riscaldamento | Presentazione di CILA (Comunicazione di inizio lavori Asseverata) |
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5 | Sostituzione infissi con contestuale modifica della forma o dimensione degli stessi (Con o senza altre opere di manutenzione ordinaria o straordinaria) | Presentazione di una SCIA (Segnalazione certificata di inizio attività) |
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LE DETRAZIONI FISCALI DI CUI PUOI USUFRUIRE PER LA SOSTITUZIONE DEGLI INFISSI

La sostituzione degli infissi è uno degli interventi che usufruisce delle detrazioni fiscali. Lo so, ti sto dicendo una cosa che con ogni probabilità già sai ma sono sicuro che non sai tutto…
Sono due le tipologie di agevolazioni fiscali previste a livello nazionale in cui può ricadere la sostituzione degli infissi, non sono cumulabili ma in determinati casi, e facendoti bene i conti in tasca, potresti usarle entrambe.
Le due agevolazioni fiscali di cui puoi usufruire sono:
- Detrazioni per interventi di recupero del patrimonio edilizio
- Detrazioni per interventi di risparmio energetico
Il primo viene generalmente identificato come “detrazioni del 50%” e il secondo come “ecobonus”. Per poter usufruire delle detrazioni fiscali in entrambi i casi però ci deve essere un pre-requisito: le finestre devono delimitare un volume riscaldato…cioè deve essere presente un impianto di riscaldamento. E la cosa è anche abbastanza logica: le detrazioni vengono erogate perchè ti faranno raggiungere dei risparmi energetici…ma se non hai consumi che risparmi energetici vuoi raggiungere?
Solitamente, quando parlo di detrazioni fiscali, parto da quelle per il recupero del patrimonio edilizio. In questo caso però credi sia più corretto partire da quelle per interventi di risparmio energetico.
Le detrazioni fiscali per interventi di risparmio energetico e la sostituzione degli infissi.
Ho dedicato più di un articolo all’argomento delle detrazioni fiscali, questo probabilmente è il più completo, e nel mio manuale “Ristruttura la tua casa in 7 passi” c’è un lungo bonus dedicato proprio alle detrazioni fiscali.
Mettiamo in chiaro alcuni aspetti di queste detrazioni.
Aspetto 1. Le detrazioni fiscali di cui stiamo parlando non sono “strutturali”, cioè quest’anno ci sono e l’anno prossimo potrebbero non esserci più. Vengono infatti rinnovate di anno in anno e con i chiari di luna della nostra politica questo è un aspetto di cui devi tenere conto. Però una volta che sei riuscito ad accedervi non te le possono togliere (almeno questo).
Aspetto 2. Nel 2018 c’è stata un’importante modifica: infatti da alcuni anni ci eravamo abituati a delle detrazioni che erano pari al 65% per tutti gli interventi di risparmio energetico che erano elencati dalla legge. Il 2018 ha visto per la prima volta una riduzione della percentuale di detrazione per alcuni degli interventi previsti: uno di questi è proprio la sostituzione degli infissi per la quale si è passati dal 65% al 50%.
Quello che non sono cambiate sono le regole per accedere correttamente a questa detrazione che richiedono da parte tua una grande attenzione nel fare tutte le cose nel modo giusto e nel conservare tutti i documenti richiesti (fai riferimento alla tabellina che ti ho messo nel paragrafo precedente).
Oltre a a tali obblighi ne hai un altro: devi fare una dichiarazione tramite il portale dell’ENEA, a cui devi allegare una serie di documenti. Questo passaggio è indispensabile per avere accesso alla detrazione.
Vediamo rapidamente tutti gli obblighi a cui sei sottoposto:
- Fare gli interventi in regola secondo le norme edilizie e energetiche (ancora una volta: vedi la tabellina del paragrafo precedente) e conservare una copia di tutta la documentazione
NB: nei casi previsti dalla legge è anche indispensabile aver presentato la notifica preliminare all’ASL e all’Ispettorato del lavoro; - Devi pagare con apposito bonifico per detrazioni fiscali indicando la legge (296/2006) e il comma di riferimento della legge (nel caso di sostituzione degli infissi art.1 comma 345);
- Devi raccogliere e conservare la documentazione tecnica richiesta (vedi la tabellina del paragrafo precedente): asseverazione del tecnico o certificato del produttore;
- Devi presentare la domanda all’ENEA attraverso il loro specifico portale (www.acs.enea.it ) compilando l’allegato F.
Vediamo ora a quanto ammonta questa detrazione. Infatti è vero che è del 50%…ma c’è un limite di spesa su cui calcolare questo 50%. La somma massima che puoi portare in detrazione è di 60.000€ che rappresenta il 50% della spesa massima sostenuta (pari quindi a 120.000€). Quindi se per la sostituzione degli infissi spendi fino a 120.000€ la somma da portare in detrazione è pari alla sua metà. Se spendi più di 120.000€ (anche se credo che sia altamente improbabile…) tutte le somme che eccedono tale importo non puoi portarle in detrazione.
Come probabilmente sai la detrazione viene suddivisa in 10 rate annuali di pari importo e non costituisce credito di imposta ma uno “sconto” sulle tasse che devi pagare quell’anno. Ad esempio se tu in un anno per ipotesi non hai tasse da pagare, per quell’anno perdi la detrazione e non la puoi accumulare l’anno successivo.
Nel caso di tasse pagate direttamente alla fonte (lavoratori dipendenti) l’agevolazione viene riconosciuta annualmente tramite bonifico.
Le detrazioni fiscali per interventi di riqualificazione degli edifici e la sostituzione degli infissi
Questa detrazione è stata introdotta alla fine degli anni ’90 ed è l’unica detrazione “strutturale”, cioè è stabilmente presente tra le leggi italiane e non ha bisogno di essere prorogata di anno in anno…ma questa affermazione purtroppo non è del tutto corretta.
Provo a spiegarmi: questa detrazione fa sì parte del Testo Unico delle Imposte sui Redditi, precisamente all’articolo 16-bis (“Detrazione delle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici”). Ma nella legge è prevista una detrazione del 36% calcolata su un importo massimo di spesa di 48.000€, da suddividere sempre in 10 rate annuali di pari importo. Tale detrazione può essere applicata alle spese sostenute per opere di manutenzione straordinaria e per il conseguimento di risparmi energetici (in realtà ci sono molte più casistiche ma queste sono quelle che ci interessano qui) da eseguire su edifici residenziali esistenti.
Qui ci stanno tutti i nodi tra quello che dice la legge strutturale (Il TUIR) e il regime che effettivamente è in vigore (nel momento in cui scrivo questo articolo):
- La detrazione per legge è pari al 36%. La detrazione del 50% che tutti conosciamo viene rinnovata di anno in anno con le leggi di stabilità(le vecchie leggi finanziarie)
- La detrazione massima per la legge va calcolata su un importo di 48.000€ (il 36% di 48.000€ sono 17.280€ di detrazione massima). La somma massima su cui calcolare la detrazione (del 50%) è stata aumentata a 96.000€ nel 2012 e viene di anno in anno rinnovata con la legge di stabilità (il 50% di 96.000€ sono 48.000€ di detrazione massima).
- Puoi portare in detrazione opere di manutenzione straordinaria e opere finalizzate al conseguimento di risparmi energetici (questo rimane invariato tra legge strutturale e legge di stabilità).
Naturalmente sai che le leggi di stabilità sono a scadenza: alla fine dell’anno in cui sono in vigore tutte le loro disposizioni decadono e c’è bisogno di reiterarle inserendole nella nuova legge di stabilità. Esattamente come per le detrazioni sul contenimento dei consumi energetici anche queste detrazioni estese potrebbero non essere rinnovate l’anno prossimo…
Vorrei ora farti concentrare sul terzo punto dell’elenco che abbiamo stilato qui sopra. Mi dovrai scusare se nelle prossime righe sarò più contorto del solito ma è necessario per farti capire a fondo come inquadrare la situazione dal punto di vista fiscale. Naturalmente il consiglio che ti do è quello di farti seguire da un bravo commercialista…
Come ti ho già detto nel paragrafo relativo agli adempimenti edilizi, la mera sostituzione degli infissi, da quando è stato pubblicato il glossario dell’edilizia libera, non è più un intervento di manutenzione straordinaria ma rientra nella manutenzione ordinaria.
Se ti ricordi abbiamo detto che il glossario, per quanto riguarda gli infissi, è in contrasto con il Testo Unico dell’Edilizia. Ma non solo. Infatti questa affermazione (sostituzione degli infissi in manutenzione ordinaria) entra in aperto contrasto anche con quanto afferma la guida alle detrazioni fiscali che puoi trovare sul sito dell’agenzia delle entrate (quindi non su un sito qualsiasi come il mio!). Tale guida fa ancora (e giustamente dal mio punto di vista) rientrare la sostituzione degli infissi tra le opere di manutenzione straordinaria (ti sto parlando della versione aggiornata al 2018).
Al punto 3 dell’elenco qui sopra abbiamo detto che puoi portare in detrazione come ristrutturazione edilizia le opere di manutenzione straordinaria e quelle finalizzate al contenimento dei consumi energetici.
Se effettui la sostituzione degli infissi in regime di manutenzione ordinaria, quindi senza presentare nessuna pratica edilizia, le spese che sosterrai dovranno essere portate in detrazione come “opere finalizzate al conseguimento di risparmi energetici”, che abbiamo visto anche loro rientrano tra le detrazioni previste come ristrutturazione edilizia.
Anche qui la legge naturalmente fa un po’i capricci: infatti se tu andassi a leggere il contenuto dell’articolo 16-bis del Testo unico delle imposte troveresti che le opere finalizzate al conseguimento di risparmi energetici sono quelle “con particolare riguardo all’installazione di impianti basati sull’impiego delle fonti rinnovabili di energia”. Quindi potrebbe sembrare che la sostituzione degli infissi sia esclusa da questa fattispecie. Per fortuna che c’è quel “con particolare riguardo” che non significa esclusivamente. Però significa che non tutti gli interventi che portano risparmio energetico rientrano in questa fattispecie.
Ecco la domanda da un milione di dollari: la sostituzione degli infissi è tra le opere che è possibile portare in detrazione come “opere finalizzate al conseguimento di risparmi energetici” all’interno delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie?
Per capire quali sono le opere di risparmio energetico detraibili in questo caso dobbiamo fare riferimento ad un decreto ministeriale del 1992 (d.m. 15 febbraio 1992 – “Agevolazioni fiscali per il contenimento dei consumi energetici negli edifici”) in cui troviamo un elenco che riporta, tra le altre: “opere di coibentazione dell’involucro edilizio che consentano un contenimento del fabbisogno energetico necessario per la climatizzazione di almeno il 10% purché realizzate con le regole tecniche previste nella tabella A allegata alla legge 9 gennaio 1991, n. 10” (testo estratto dell’articolo 1).
Quindi, essendo gli infissi una parte dell’involucro edilizio di casa tua, puoi portare la loro sostituzione come detrazione per la ristrutturazione edilizia, a patto che tu rediga un’autodichiarazione che non serviva pratica edilizia e che tu dimostri di aver ottenuto un contenimento di fabbisogno energetico per la climatizzazione di almeno il 10%.
Tutto chiaro?
Mi rendo conto che la materia è complicata e legge è contorta, ma spero di averti fatto capire qualcosa.
Ultima cosa: una novità del 2018 sarebbe l’obbligo di inviare all’ENEA la documentazione relativa alle opere eseguite e ai risparmi ottenuti. Nel momento in cui pubblico questo articolo (settembre 2018) ancora non sono state decise le modalità di invio, quindi tale obbligo risulta essere sospeso.
Ti ho riportato quest ultimo appunto perchè fino al 2017 tale obbligo non sussisteva proprio (a differenza di quello legato all’ecobouns che c’è sempre stato), quindi si tratta di una novità relativamente recente. Staremo a vedere come si evolve la situazione…
Dopo aver speso tante parole veniamo alla parte che sicuramente ti interessa di più: gli obblighi a cui devi ottemperare per accedere a questa detrazione senza rischiare di vedertela negata o ritirata.
- Deve essere acquisita e presentata la necessaria documentazione edilizia per realizzare l’intervento. Quindi deve esserci una CILA, se stai eseguendo la sostituzione degli infissi all’interno di una ristrutturazione globale della casa, oppure un’autodichiarazione della non necessità di presentare la pratica edilizia (per sola sostituzione di infissi);
- Notifica preliminare all’ASL prima dell’inizio dei lavori nel caso in cui sia necessaria (nella sostanza quando lavorano due o più imprese);
- Tutte le spese sostenute devono essere fatturate;
- Pagamento con bonifico bancario o postale. In questo caso bisogna utilizzare il modello messo a disposizione specificamente per le detrazioni fiscali.
Il bonifico deve essere compilato con particolare attenzione infatti devono essere indicati chiaramente il riferimento alla detrazione a cui si sta accedendo, in questo caso l’articolo 16-bis del d.P.R. 917/1986 (è il TUIR), il codice fiscale della persona che effettua il bonifico (e che quindi beneficerà della detrazione) e la partita Iva del soggetto a cui è effettuato il pagamento.
Questa è la documentazione basilare da acquisire, conservare ed esibire in caso di richiesta di verifica.
Naturalmente devi conservare anche tutta la documentazione tecnica degli infissi.
Quale detrazione scelgo per la sostituzione degli infissi?
Fino al 2017 a questa domanda ti avrei risposto “scegli l’eco-bonus!”. Infatti la differenza di detrazione (65% contro 50%) sommata ai limiti di spesa detraibili più alti (60.000€ contro 48.000€) rendevano maggiormente conveniente questa detrazione a fronte di qualche passaggio burocratico in più (la comunicazione all’ENEA).
Dal 2018 la mia risposta è: “vediamo il tuo caso specifico”. Già perché la detrazione percentuale è uguale anche se, a conti fatti, la spesa massima su cui calcolare la detrazione è aumentata per l’eco-bonus.
Infatti, in virtù della diminuzione della percentuale di detrazione dell’ecobonus, puoi usufruire di tale detrazione da calcolare su una spesa complessiva di 120.000€, il cui 50% è 60.000€ (prima erano 92.307,7€), mentre con le detrazione sulle ristrutturazioni edilizie la spesa massima su cui calcolare il 50% rimane sempre 96.000€ (il cui 50% è appunto 48.000€).
Ma oggettivamente quante sono le possibilità che spenderai oltre 90.000€ per la sostituzione degli infissi?
Quindi, allo stato attuale, per la sostituzione degli infissi ti ritrovi con due detrazioni praticamente identiche da sfruttare con la differenza che quella specifica per il risparmio energetico (eco-bonus) ti chiede alcuni adempimenti in più (l’invio della documentazione all’ENEA) che per l’altra non sono ancora stati messi in chiaro.
Se stai affrontando una ristrutturazione complessiva della casa il consiglio è di sfruttare le detrazioni fiscali dell’eco-bonus per infissi e/o impianti e quelle per la ristrutturazione edilizia per tutte le altre opere (ad esempio per le murature). Se invece stai solo sostituendo gli infissi…a te la scelta!
QUANDO LA SOSTITUZIONE DEGLI INFISSI NON È LA SCELTA MIGLIORE
Siamo arrivati al paragrafo conclusivo di questa lunga guida sulla sostituzione degli infissi divisa in cinque parti.
Spero di essere riuscito a centrare il mio obiettivo: da un lato evitare di affrontare l’argomento da un punto di vista troppo tecnico e dall’altro darti tutte le informazioni necessarie affinchè tu riesca a compiere una scelta consapevole e senza commettere errori.
Quello che sicuramente non ho fatto, perché impossibile, è stato renderti un esperto di infissi. Si tratta di un argomento realmente vasto e in constante sviluppo. Pensa che le prestazioni raggiunte oggi dagli infissi solo quattro o cinque anni fa erano impensabili. Pensa che alcune tipologie di infisso di cui abbiamo parlato nella guida solo quattro o cinque anni fa non esistevano…
Quindi, se deciderai di sostituire gli infissi, devi comunque rivolgerti ad una persona esperta che sappia guidarti e consigliarti nel migliore dei modi in base alle tue esigenze. Purtroppo anche tra i professionisti non sono ancora molti quelli che lavorano nel modo giusto…
Proprio in questi giorni mi è capitato di andare a trovare dei parenti (in veste di parente e non di tecnico…) che mi hanno fatto vedere orgogliosi i loro nuovi infissi pagati un sacco di soldi.
Chi gli ha installato gli infissi ha fatto uno dei più gravi errori che abbiamo visto nella terza parte della guida: non ha tagliato il davanzale (e le soglie) in due parti per inserire il “quarto lato” del controtelaio. Così hanno sicuramente installato degli infissi ad alte prestazioni di isolamento ma uno dei maggiori problemi che avevano prima se lo sono portati dietro tale e quale. Quel davanzale gli porterà in casa freddo in inverno e con ogni probabilità una maggiore possibilità di formazione di muffe.
Certo, sicuramente la situazione è sicuramente migliorata in modo significativo rispetto a prima, ma a differenza dei vecchi infissi quelli nuovi si chiudono ermeticamente e nelle fredde giornate invernali (siamo in pianura Padana) non verranno aperti per molto tempo, facendo sì che non ci sia un adeguato ricambio d’aria (soprattutto in cucina) e creando così, insieme all’errore di posa, l’habitat perfetto per le muffe.
Paradossalmente con questo errore di posa i vecchi infissi pieni di spifferi, dal punto di vista della salubrità dell’aria, forse erano migliori…
La sostituzione degli infissi è un’operazione molto delicata…che non si conclude solo con la sostituzione degli infissi! Per questo motivo hai bisogno di farti accompagnare da un professionista che ti segua in tutte le fasi, a partire dalla progettazione del sistema di ancoraggio dell’infisso ai muri.
Un caso particolare
Se ti ricordi nella prima parte di questa guida avevo anticipato che ti avrei raccontato un caso in cui, in una ristrutturazione, la sostituzione degli infissi è stata un’opera sconsigliata. In realtà è stato l’unico caso in cui mi è capitato di dare questa indicazione e si è trattato veramente di una situazione piuttosto particolare:
- Immobile da ristrutturare adibito a locazione
- Immobile di tipo “storico” (non vincolato per fortuna) con stanze grandi e alte e mura perimetrali spesse (fino 60cm)
- Immobile con un’esposizione da far paura (a sud, fronte mare…uno spettacolo)
- Budget per i lavori limitato
- Presenza di porte-finestre molto alte (2,8m) in legno con singolo vetro
- Presenza di un impianto di riscaldamento con caldaia e termosifoni
La ristrutturazione, avente come scopo la locazione dell’immobile, ha riguardato principalmente il rifacimento degli impianti elettrico ed idrico (il bagno). Gli ultimi interventi effettuati in quella casa risalivano a quarant’anni prima ed era necessario portare la casa nel ventunesimo secolo.
Con i proprietari, individuati gli interventi basilari per dare un immobile appetibile al mercato, ci siamo poi posti il problema di altri interventi che potessero dargli un plus. E ci siamo orientati su soluzioni che mirassero al benessere interno e al risparmio energetico (e quindi di gestione).
Per fare un intervento realmente completo la soluzione ottimale sarebbe stata, ovviamente, sostituire gli infissi e rifare l’impianto di riscaldamento. Ma il budget a disposizione non lo consentiva.
L’unico modo per non dare indicazioni sbagliate era avere dei numeri in mano…per ottenerli mi sono rivolto al mio solito collega termotecnico a cui ho commissionato una diagnosi energetica dell’immobile. In sostanza si tratta di un attestato di prestazione energetica con valutazioni anche di ordine economico relative ai consumi.
Il risultato mi ha stupito: tra i due interventi, rifacimento impianto riscaldamento e sostituzione degli infissi, il secondo avrebbe avuto un impatto minimo sulla riduzione dei consumi, mentre la sola sostituzione della caldaia con una a condensazione di ultima generazione avrebbe portato ad un risparmio di circa il 20% sulle bollette.
Per una volta gli interventi sull’involucro erano meno consigliabili rispetto a quelli impiantistici!
Ti ribadisco che si è trattato di un caso limite con delle condizioni particolari (tra cui ad esempio la presenza di muri esterni di oltre 60cm che davano un notevole contributo all’isolamento). La realtà è che, visto il patrimonio edilizio maggiormente diffuso in Italia, solitamente l’efficientamento dell’involucro edilizio (di cui naturalmente fanno parte anche gli infissi) è sempre il primo intervento che devi prendere in considerazione nell’ambito di un miglioramento energetico e di benessere interno di casa tua.
Ho voluto farti questo esempio per sottolineare non solo l’importanza ma l’assoluta necessità di rivolgerti prima di tutto ad un progettista qualificato per valutare correttamente gli interventi da eseguire all’interno di casa tua.
In Italia c’è la cattiva abitudine, quando si tratta di ristrutturare casa, di chiamare l’impresa e chiedere un preventivo, non comprendendo l’importanza e il plus che può dare un buon progettista. Ad esclusione di rarissimi casi (troppo rari purtroppo…) le imprese che lavorano nel settore della ristrutturazione di interni non sono in grado di consigliarti e guidarti correttamente nell’intero processo.
Devi sapere che quando le chiami per un preventivo senza un tuo progetto usano quelli che io chiamo “protocolli standard”. I loro preventivi sono tutti uguali, fatti con lo stampino, prevedono sempre gli stessi interventi e le uniche cose che cambiano sono le quantità. E replicano sempre le stesse vecchie metodologie di intervento utilizzate da trent’anni, naturalmente con gli stessi errori che hanno reso il nostro patrimonio edilizio uno dei peggiori.
Se a queste persone parli di diagnosi energetica ti guardano come se arrivassi da Marte, non sanno minimamente di cosa si tratta…se gli parli di controtelaio in legno ti guardano come se fossi un alieno, esiste solo il metallo…se gli parli di “quarto lato” del controtelaio pensano ad un quadrato.
Tutti gli interventi che fai in casa sono importanti, anche la sostituzione degli infissi, e per non sprecare i tuoi soldi e ritrovarti con problemi più grandi rispetto a prima, devi rivolgerti a professionisti che ti ascoltino, ti capiscano, e ti sappiano guidare.