Efficientamento energetico dell'appartamento in condominio

Come aumentare l’efficienza energetica del tuo appartamento in condominio

Scopri come migliorare l'efficienza energetica del tuo appartamento in condominio affrontando le sfide specifiche di questo contesto. Dall'isolamento termico interno alla sostituzione degli infissi, fino all'installazione di sistemi solari individuali, questo articolo offre soluzioni pratiche per ridurre i consumi energetici e aumentare il comfort abitativo.
Indice

Migliorare l’efficienza energetica del tuo appartamento tra poco sarà obbligatorio. Infatti secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, gli edifici residenziali rappresentano circa il 30% del consumo energetico totale in Italia. E partendo da dato sono state date le linee guida che sono alla base della direttiva case green, che porterà a dover efficientare oltre 5 milioni di edifici residenziali entro il 2030.

Ma l’efficientamento energetico di un appartamento non è solo contribuire alla riduzione delle emissioni di CO₂. È anche un investimento intelligente che può portare a significativi risparmi in bolletta e a un aumento del comfort abitativo. Inoltre, un appartamento energeticamente efficiente ha un valore di mercato più elevato. Gli acquirenti e gli inquilini sono sempre più attenti alla classe energetica degli immobili, preferendo quelli che garantiscono minori costi di gestione. Investire nell’efficientamento energetico può quindi rendere il tuo immobile più appetibile e competitivo sul mercato.

D’altro canto in molti casi l’efficientamento energetico di un appartamento non è semplice: la maggior parte delle residenze in Italia sono all’interno di condomini, e l’efficientamento di questi immobili è molto più complesso di quello che si può credere.

Sfide nell’efficientamento energetico di un appartamento in condominio

Il superbonus ci ha fatto vedere come efficientare un condominio intero sia complesso. Non tanto per la difficoltà tecnica di realizzare gli interventi, quanto per quella di mettere d’accordo tante persone. Il motivo per cui questa misura ha avuto un po’ di diffusione è stato lo slogan “ristrutturerete la casa gratis”.

Ma per ogni intervento di efficientamento realizzato ci sono stati decine di studi di fattibilità finiti in un nulla di fatto perché, a conti fatti, un minimo di spesa era necessario affrontare. E molte persone si sono rifiutate di mettere mano alla tasca.

Quindi, soprattutto adesso che il superbonus è definitivamente tramontato, chi vuole efficientare il proprio appartamento in condominio si trova totalmente solo. Con delle sfide importanti da superare.

È importante essere consapevoli di queste difficoltà per poterle affrontare efficacemente e trovare le soluzioni più adatte.

Limitazioni strutturali e architettoniche

In un condominio, le possibilità di intervento sulle parti comuni dell’edificio sono limitate. Le facciate esterne, il tetto e le fondamenta sono di proprietà comune, il che significa che qualsiasi modifica richiede l’approvazione dell’assemblea condominiale. Questo ad esempio impedisce al singolo condominio che vuole efficientare casa, di installare un cappotto termico esterno di fronte solo al suo appartamento.

Inoltre, se l’edificio è soggetto a vincoli architettonici o storici, le restrizioni possono essere ancora più stringenti. In questi casi, interventi che alterano l’aspetto esterno dell’edificio potrebbero non essere consentiti dalle autorità competenti, limitando ulteriormente le possibilità di efficientamento.

Interferenze con gli impianti condominiali

Molti condomini dispongono di impianti centralizzati per il riscaldamento e l’acqua calda sanitaria. In queste situazioni, le opportunità di intervento sul generatore di calore sono limitate, poiché la caldaia o l’impianto sono condivisi tra tutti gli appartamenti. Non è possibile, ad esempio, sostituire autonomamente la caldaia condominiale con una più efficiente o installare un sistema di riscaldamento alternativo.

Ristrutturazione

Tuttavia, puoi comunque intervenire sugli impianti all’interno del tuo appartamento. Puoi migliorare l’efficienza energetica attraverso la regolazione del calore, l’installazione di valvole termostatiche e l’isolamento delle tubazioni. Questi interventi non interferiscono con il sistema condominiale e possono contribuire a ridurre i tuoi consumi energetici.

Strategie per massimizzare l’efficientamento energetico di un appartamento nonostante le limitazioni

Nonostante le sfide, esistono diverse strategie per ottenere l’efficientamento energetico di un appartamento. Sono due gli aspetti su cui ti devi concentrare: diminuire la necessità di riscaldamento/raffrescamento migliorando le prestazioni dell’involucro esterno del tuo appartamento, e sostituire gli impianti adottando soluzioni tecnologicamente più efficienti.

  • Interventi interni: concentrati su soluzioni che puoi implementare all’interno del tuo appartamento senza necessità di autorizzazioni condominiali. Questo include l’isolamento delle pareti dall’interno o in intercapedine, la sostituzione degli infissi e l’aggiornamento degli impianti di riscaldamento e raffrescamento.
  • Tecnologie avanzate: sfrutta dispositivi di domotica e sistemi di controllo intelligente per ottimizzare i consumi energetici. Termostati intelligenti, sensori di presenza e sistemi di monitoraggio possono contribuire a ridurre gli sprechi.

Chiaramente si tratta di aspetti complessi che non puoi affrontare da solo e che anche gli installatori (p.e. gli idraulici) non sono in grado di affrontare efficacemente. Dovrai affidarti a professionisti del settore specializzati in aspetti energetici. In Hausme abbiamo messo a punto uno strumento di stima gratuita che ti fornisce una stima dell’efficientamento energetico raggiungibile, con i costi delle varie opere, i tempi di ritorno sull’investimento e i risparmi in bolletta.

Diagnosi energetica dell’appartamento

Prima di intraprendere qualsiasi intervento di efficientamento energetico, è fondamentale comprendere dove si verificano le maggiori dispersioni di energia nel tuo appartamento. Il tecnico a cui ti rivolgerai farà una diagnosi energetica accurata che gli permetterà di identificare le aree critiche e di pianificare interventi mirati ed efficaci.

Ma una prima valutazione puoi farla anche tu in modo abbastanza semplice, seppur non molto preciso.

Valutazione iniziale dei consumi energetici

Prendi le bollette degli ultimi anni per capire quanta energia consumi per il riscaldamento, il raffrescamento, l’illuminazione e gli elettrodomestici. Confronta i tuoi consumi con quelli medi di abitazioni simili nella tua zona per capire se ci sono anomalie.

L’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) ci fornisce dei dati sui consumi medi italiani di gas in ambito residenziale. Un appartamento di circa 100mq, abitato da una famiglia di 4 persone, ha un consumo annuo di circa 1150mc di gas naturale (metano). Di questi 250mc sono per l’acqua calda sanitaria, 100 per la cottura di cibi e i restanti 800mc per il riscaldamento.

Chiaramente ci sono molti fattori che portano a variare tali valori: il principale è la zona geografica. A Palermo i consumi per il riscaldamento scendono sotto i 200mc di gas all’anno. D’altro canto in climi caldi c’è un maggiore consumo di elettricità per il raffrescamento estivo.

Questi dati non ti devono trarre in inganno: probabilmente il tuo impianto è obsoleto e consuma tanto, ma sostituirlo con uno più efficiente potrebbe non portare ai risparmi in bolletta che ti aspetti.

Infatti se casa tua è poco e male isolata, installare un impianto più efficiente sarebbe come sostituire il rubinetto per riempire una pentola bucata.

Identificazione dei punti di dispersione termica

Una volta compresi i consumi, è quindi importante identificare dove avvengono le principali dispersioni di calore. I punti critici sono spesso:

  • Finestre e infissi: possono rappresentare fino al 25% delle dispersioni termiche totali. Vetri singoli o infissi non isolati permettono al calore di fuoriuscire facilmente.
  • Pareti esterne: se non sono adeguatamente isolate, le pareti perimetrali possono disperdere una quantità significativa di calore.
  • Solaio e pavimento: negli appartamenti all’ultimo piano o al piano terra, il calore può disperdersi attraverso il soffitto o il pavimento.
  • Ponti termici: sono zone dell’edificio in cui l’isolamento è interrotto o ridotto, come giunzioni tra pareti e solai, che facilitano la dispersione del calore.

Efficientare l’involucro di casa tua è il primo aspetto da affrontare per ridurre i consumi. E qui ci sono le principali sfide per chi vive in condominio.

Isolamento termico di un appartamento in condominio

Isolare un appartamento all’interno di un condominio significa intervenire principalmente su due aspetti: sostituire gli infissi e isolare le pareti (dall’interno). Se ti trovi all’ultimo piano o al piano terra devi occuparti anche di tetto e pavimento.

Efficientamento energetico dell'appartamento in condominio con gli infissi

Sostituzione di finestre e infissi

Partiamo col parlare degli infissi perché la loro sostituzione rappresenta uno degli interventi più efficaci per migliorare l’efficienza energetica del tuo appartamento. Ed è anche uno di quelli che è sempre possibile realizzare in condominio.

Secondo l’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), attraverso finestre non adeguatamente isolate può disperdersi fino al 25-30% del calore totale di un’abitazione. Questo significa che intervenire su questi elementi può portare a notevoli risparmi energetici e economici.

Ad esempio, in un appartamento di 100 metri quadrati situato in zona climatica E, la sostituzione degli infissi può portare a un risparmio energetico annuale di circa 1.000 kWh, corrispondenti a una riduzione delle emissioni di CO₂ di circa 200 kg all’anno.

Il parametro fisico che misura la capacità di isolamento è la trasmittanza termica (Uw): più basso è il valore, migliore è l’isolamento. Un vecchio infisso con vetro singolo tradizionale ha una trasmittanza termica Uw di circa 5,0 W/m²K. Sostituendo questi infissi con modelli più performanti, è possibile ridurre significativamente questo valore.

Vantaggi dei vetri doppi e tripli

L’adozione di vetri doppi o tripli è una delle soluzioni più efficaci per migliorare l’isolamento termico delle finestre. Questi sistemi utilizzano due o tre lastre di vetro separate da una camera d’aria o di gas isolante come l’argon o il kripton. La presenza di queste camere riduce la conduzione del calore attraverso il vetro, migliorando le prestazioni termiche dell’infisso.

  • Doppio vetro: generalmente composto da due lastre di vetro separate da una camera d’aria di circa 12-16 mm. La trasmittanza termica Uw può scendere a valori compresi tra 1,4 e 1,1 W/m²K.
  • Triplo vetro: aggiunge una terza lastra di vetro e una seconda camera d’aria, migliorando ulteriormente l’isolamento. La trasmittanza termica può raggiungere valori inferiori a 0,8 W/m²K.

Inoltre, l’utilizzo di vetri basso emissivi (Low-E) migliora le prestazioni termiche. Questi vetri sono rivestiti con uno strato metallico che riflette il calore infrarosso, riducendo le dispersioni termiche senza compromettere la trasmissione della luce visibile.

Ad esempio, sostituendo un infisso con vetro singolo (Uw ≈ 5,0 W/m²K) con uno a doppio vetro basso emissivo (Uw ≈ 1,3 W/m²K), le dispersioni di calore attraverso la finestra possono essere ridotte fino al 70%. Questo si traduce in un risparmio energetico significativo, soprattutto nelle zone climatiche più fredde.

NB: i sistemi bassoemissivi sono efficaci in zone con clima abbastanza freddo (tipo la pianura padana). Ma non sono adatti a climi caldi perché impediscono al calore estivo di uscire, in questi casi si utilizzano altre tecnologie.

Il telaio: gli infissi a taglio termico

Il telaio dell’infisso è importante tanto quanto il vetro per garantire un buon isolamento. Gli infissi a taglio termico sono progettati per interrompere la continuità termica tra l’interno e l’esterno del telaio, eliminando i cosiddetti ponti termici. Questo si ottiene realizzando i telai con materiali a bassa conducibilità termica oppure inserendo schiume isolanti o materiali plastici all’interno della struttura del telaio.

  • Infissi in PVC: il PVC è un materiale plastico con ottime proprietà isolanti, sia termiche che acustiche. Non richiede manutenzione particolare ed è resistente agli agenti atmosferici. La trasmittanza termica dei telai in PVC può essere inferiore a 1,0 W/m²K.
  • Infissi in legno: il legno è un materiale naturale con buone proprietà isolanti e un’estetica calda e tradizionale. Richiede una manutenzione periodica per preservarne le caratteristiche nel tempo.
  • Infissi in alluminio a taglio termico: l’alluminio è leggero e resistente, ma è un buon conduttore di calore. Gli infissi in alluminio a taglio termico utilizzano un inserto isolante (solitamente in poliammide rinforzato con fibre di vetro) che interrompe la conduzione termica, migliorando le prestazioni energetiche.

Scegliendo infissi con telai a taglio termico e vetri ad alte prestazioni, è possibile ottenere una trasmittanza termica complessiva dell’infisso (Uw) molto bassa, anche inferiore a 1,0 W/m²K.

Sistemi oscuranti e loro ruolo nell’efficienza energetica

I sistemi oscuranti, come persiane, tapparelle, scuri e tende, contribuiscono anch’essi all’efficienza energetica dell’abitazione. Durante l’inverno, chiudere gli oscuranti durante la notte riduce le dispersioni termiche, creando un’ulteriore barriera isolante. Durante l’estate, protegge gli ambienti dall’irraggiamento solare diretto, riducendo il surriscaldamento interno e il bisogno di raffrescamento.

  • Tapparelle coibentate: realizzate in materiali isolanti o con profili coibentati, migliorano l’isolamento termico e acustico.
  • Cassonetti isolati: spesso i cassonetti delle tapparelle sono punti critici per le dispersioni termiche. Isolarli con materiali specifici evita perdite di calore e infiltrazioni d’aria.
  • Sistemi automatizzati: l’utilizzo di motori elettrici e sensori può automatizzare l’apertura e la chiusura degli oscuranti in base all’ora del giorno o alle condizioni meteorologiche, ottimizzando l’efficienza energetica.

Consigli per la scelta degli infissi

Quando si sceglie di sostituire gli infissi, è quindi importante considerare diversi fattori:

  • Prestazioni termiche: verifica la trasmittanza termica Uw dell’infisso completo (vetro + telaio). Valori più bassi indicano migliori prestazioni isolanti.
  • Prestazioni acustiche: se vivi in una zona rumorosa, considera infissi con un alto indice di isolamento acustico (Rw).
  • Sicurezza: scegli infissi con sistemi di chiusura antieffrazione, vetri stratificati di sicurezza e telai robusti.
  • Estetica e materiali: il materiale del telaio influisce sia sulle prestazioni che sull’aspetto dell’infisso. Il PVC offre un buon isolamento e richiede poca manutenzione, l’alluminio è resistente e leggero, il legno ha un’estetica tradizionale ma richiede più cura.
  • Certificazioni e marcature: assicurati che gli infissi siano conformi alle normative vigenti e che riportino le certificazioni necessarie, come la marcatura CE e le classi di permeabilità all’aria, tenuta all’acqua e resistenza al vento.

La sostituzione delle finestre e degli infissi è un intervento chiave nell’efficientamento energetico di un appartamento in condominio. Se vuoi approfondire qualche anno fa ho scritto una serie di articoli dedicati proprio agli infissi: seguendo i consigli che trovi al loro interno non sbaglierai la scelta.

Isolamento delle pareti interne

Isolare le pareti dall'interno

Se non puoi intervenire sulle facciate esterne, l’isolamento delle pareti interne è una valida alternativa per migliorare l’efficienza energetica.

Materiali isolanti ad alte prestazioni

I materiali adatti all’isolamento interno sono più o meno gli stessi adatti all’isolamento esterno. Anche in questo caso la capacità di isolamento si calcola con la trasmittanza. Però nel caso dell’isolamento tale valore è legato allo spessore dell’isolante. È chiaro che un isolamento spesso 4 cm è molto meno efficace di uno spesso 12 cm. Però i vari materiali isolanti hanno anche delle capacità isolanti intrinseche, slegate dallo spessore. Tali capacità si misurano con la conducibilità termica (λ).

Vediamo qualche dato in relazione ai principali materiali isolanti:

  • Lana di roccia o di vetro: offrono un buon isolamento termico e acustico, con una conducibilità termica (λ) di circa 0,036-0,040 W/mK.
  • Polistirene espanso (EPS): è leggero ed economico, con λ di circa 0,031-0,038 W/mK.
  • Poliuretano espanso: ha un elevato potere isolante (λ ≈ 0,022-0,028 W/mK), permettendo di ottenere buone prestazioni con spessori ridotti.
  • Materiali ecologici: come fibra di legno o sughero, per chi preferisce soluzioni sostenibili.

Tecniche applicative per ridurre l’ingombro

L’isolamento termico interno comporta la sfida di minimizzare la perdita di spazio abitabile. I materiali di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente, per essere efficaci richiedono spessori importanti. Però ci sono alternative valide. Per affrontare questo problema, esistono diverse tecniche e materiali ad alte prestazioni che consentono di ridurre lo spessore dell’isolante necessario, mantenendo elevate le prestazioni termiche.

Ristrutturazione
Pannelli isolanti sottili ad alte prestazioni

I pannelli isolanti sottili utilizzano materiali innovativi con bassi valori di conducibilità termica (λ), permettendo di ottenere un elevato isolamento con spessori ridotti.

  • Aerogel: con una conducibilità termica λ tra 0,013 e 0,015 W/m·K, l’aerogel è uno dei materiali isolanti più performanti disponibili. Questo consente di raggiungere un’ottima resistenza termica con spessori di soli 10-20 mm. Tuttavia, l’aerogel è un materiale costoso e la sua manipolazione richiede attenzione per evitare la formazione di polveri sottili.
  • Pannelli sottovuoto (VIP – Vacuum Insulation Panels): hanno una λ compresa tra 0,004 e 0,008 W/m·K. Grazie al vuoto interno, offrono un’elevata resistenza termica con spessori di 20-30 mm. La loro installazione richiede cura, poiché una perforazione del pannello compromette le prestazioni isolanti.
  • Schiume fenoliche: con λ ≈ 0,021-0,023 W/m·K, queste schiume permettono di ottenere buone prestazioni isolanti con spessori di 40-50 mm. Sono rigide e leggere, ma richiedono protezione da umidità e fuoco.
Contropareti in cartongesso con isolamento integrato

Le contropareti in cartongesso combinano l’isolante con una struttura leggera, riducendo l’ingombro e facilitando l’installazione.

  • Configurazione: consiste nell’applicare pannelli di isolante termico (come polistirene espanso [EPS], polistirene estruso [XPS] o lana di roccia) direttamente sulla parete esistente, rivestiti poi con lastre di cartongesso da 12,5 mm.
  • Spessori e prestazioni: utilizzando un isolante con λ ≈ 0,035 W/m·K, uno spessore di 50 mm può ridurre la trasmittanza termica della parete da 1,5 W/m²K a circa 0,45 W/m²K. Lo spessore totale della controparete risulta quindi di circa 62,5 mm.
  • Vantaggi: permette di nascondere impianti elettrici e tubazioni, offre una buona finitura interna e migliora anche l’isolamento acustico.
  • Problematiche: riduce lo spazio abitabile, richiede attenzione nelle giunzioni per evitare fessurazioni e possibili ponti termici.
Intonaci termoisolanti

Gli intonaci termoisolanti sono miscele di leganti (cemento o calce) con aggiunta di materiali isolanti come perlite, vermiculite, aerogel o microsfere di vetro.

  • Prestazioni termiche: hanno una λ compresa tra 0,045 e 0,070 W/m·K, inferiore rispetto agli isolanti in pannelli. Per ottenere una resistenza termica significativa, sono necessari spessori maggiori, tipicamente tra 30 e 50 mm, ottenendo comunque risultati complessivamente peggiori.
  • Applicazione: vengono applicati direttamente sulla parete esistente, come un intonaco tradizionale, senza necessità di strutture aggiuntive.
  • Vantaggi: preservano lo spazio abitabile più dei pannelli isolanti, seguono le forme irregolari delle pareti e sono ideali per edifici storici o con vincoli architettonici.
  • Limitazioni: prestazioni termiche inferiori rispetto ad altri materiali, spessori comunque significativi, costi più elevati se si utilizzano intonaci ad alte prestazioni come quelli con aerogel.
Isolamento mediante insufflaggio

L’insufflaggio consiste nel riempire l’intercapedine presente tra due pareti (doppia muratura) con materiali isolanti sfusi.

  • Materiali utilizzati:
    • Fiocchi di cellulosa: λ ≈ 0,040 W/m·K. Materiale ecologico ottenuto dal riciclo della carta, offre buona traspirabilità.
    • Lana di vetro o di roccia in fiocchi: λ ≈ 0,035-0,040 W/m·K. Resistenti al fuoco e all’umidità.
    • Perlite espansa: λ ≈ 0,045 W/m·K. Materiale inorganico, leggero e incombustibile.
    • Schiume isolanti: come il poliuretano espanso, con λ ≈ 0,030-0,035 W/m·K, che garantiscono un’ottima aderenza alle superfici interne dell’intercapedine.
  • Spessori e prestazioni: se l’intercapedine ha uno spessore di 50-100 mm, l’insufflaggio può ridurre la trasmittanza termica della parete da 1,5 W/m²K a circa 0,50-0,35 W/m²K.
  • Vantaggi: intervento non invasivo, tempi di esecuzione rapidi, nessuna perdita di spazio interno, costi relativamente contenuti.
  • Problematiche: necessità di verificare l’assenza di ostacoli nell’intercapedine (come malta caduta), rischio di ponti termici in corrispondenza di elementi strutturali, non applicabile in assenza di intercapedine.

Confronto delle soluzioni

  • Spessori richiesti:
    • Pannelli isolanti sottili (aerogel, VIP): spessori tra 10 e 30 mm, ideali quando lo spazio interno è prezioso.
    • Contropareti in cartongesso: spessori totali di 60-70 mm, combinando isolamento termico e finitura interna.
    • Intonaci termoisolanti: spessori tra 30 e 50 mm, con minore impatto visivo.
    • Insufflaggio: nessuna variazione dello spazio interno, sfruttando l’intercapedine esistente.
  • Prestazioni termiche:
    • Pannelli ad alte prestazioni: permettono di raggiungere trasmittanze termiche molto basse (fino a 0,20 W/m²K) con spessori ridotti.
    • Contropareti in cartongesso: buone prestazioni, con trasmittanze intorno a 0,45 W/m²K.
    • Intonaci termoisolanti: prestazioni medie, dipendenti dallo spessore e dal materiale scelto.
    • Insufflaggio: efficace se l’intercapedine è continua e sufficientemente spessa.
  • Difficoltà di posa:
    • Pannelli sottili: richiedono manodopera specializzata, soprattutto per materiali come i VIP che sono sensibili ai danni meccanici.
    • Contropareti in cartongesso: installazione relativamente semplice per professionisti, richiede attenzione nelle finiture.
    • Intonaci termoisolanti: applicazione più complessa, necessitano di maestranze esperte per garantire uno spessore uniforme e l’assenza di fessurazioni.
    • Insufflaggio: intervento rapido, eseguito da personale specializzato con attrezzature specifiche.
  • Problematiche da considerare:
    • Condensa interstiziale: l’isolamento interno può spostare il punto di rugiada all’interno della muratura, favorendo la formazione di condensa e muffe. È fondamentale effettuare un’analisi igrotermica secondo la norma UNI EN ISO 13788 per prevenire questi fenomeni.
    • Ponti termici: difficili da eliminare completamente con l’isolamento interno, in particolare in corrispondenza di pilastri, travi e giunzioni con solai. Questo può ridurre l’efficacia dell’isolamento e causare problemi di condensa localizzata.
    • Perdita di spazio abitabile: inevitabile con l’applicazione di isolanti interni. L’utilizzo di materiali ad alte prestazioni può minimizzare questa perdita, ma non eliminarla del tutto.
    • Compatibilità con i materiali esistenti: alcuni isolanti potrebbero non essere compatibili con pareti umide o materiali storici. È importante valutare la traspirabilità e il comportamento igroscopico dei materiali scelti.

In sintesi, l’isolamento termico interno delle pareti può ridurre la trasmittanza termica da valori tipici di 1,5 W/m²K a valori compresi tra 0,35 e 0,20 W/m²K, a seconda della tecnica e dei materiali utilizzati. Questo si traduce in un risparmio energetico fino al 30% sui costi di riscaldamento. La scelta della soluzione più adatta dipende da vari fattori, tra cui le caratteristiche dell’edificio, le esigenze estetiche, il budget disponibile e la necessità di preservare lo spazio abitabile.

Isolamento del tetto e del solaio

Vediamo adesso alcune soluzioni per chi abita all’ultimo piano o al piano terra. Infatti l’isolamento termico del tetto e del solaio a terra sono elementi cruciali per migliorare l’efficienza energetica del tuo appartamento.

Poiché il calore tende a salire, gli appartamenti all’ultimo piano possono subire significative dispersioni termiche attraverso il tetto, oltre a riscaldarsi notevolmente in estate, mentre quelli al piano terra possono perdere calore verso il terreno o ambienti non riscaldati sottostanti. Intervenire su queste superfici consente di ridurre i costi di riscaldamento e migliorare il comfort abitativo.

Soluzioni per appartamenti all’ultimo piano

Per gli appartamenti all’ultimo piano, l’isolamento del sottotetto rappresenta una soluzione efficace e relativamente semplice, a patto che il sottotetto sia accessibile e non abitabile. Utilizzando materiali isolanti come la lana minerale—disponibile in rotoli o pannelli—puoi ottenere una buona resistenza termica con spessori adeguati. La lana minerale, con una conducibilità termica (λ) compresa tra 0,036 e 0,040 W/m·K, offre anche un eccellente isolamento acustico e resistenza al fuoco.

Un’alternativa è rappresentata dai pannelli in polistirene espanso (EPS) o estruso (XPS), caratterizzati da una λ tra 0,031 e 0,038 W/m·K. Questi materiali sono leggeri, resistenti all’umidità e facili da installare. I pannelli in poliuretano espanso rigido (PIR), con una λ compresa tra 0,022 e 0,028 W/m·K, offrono elevate prestazioni isolanti con spessori ridotti.

La tecnica di posa prevede solitamente la stesura dei materiali isolanti sul solaio del sottotetto, senza necessità di fissaggi meccanici. È fondamentale coprire l’intera superficie senza interruzioni per evitare ponti termici. Se utilizzi materiali sfusi, come la fibra di cellulosa in fiocchi, puoi riempire eventuali irregolarità del solaio, garantendo un isolamento uniforme. Uno spessore consigliato per ottenere una buona resistenza termica è di almeno 20-30 cm, che permette di raggiungere una trasmittanza termica (U) inferiore a 0,20 W/m²K, in linea con le normative vigenti.

Tuttavia, è importante considerare alcuni aspetti:

  • Accessibilità e calpestio: se il sottotetto deve rimanere accessibile per manutenzioni, devi prevedere passerelle o pedane calpestabili sopra l’isolante.
  • Ventilazione: assicurare una corretta ventilazione del sottotetto è essenziale per evitare problemi di condensa e umidità che potrebbero compromettere l’efficacia dell’isolamento.
  • Integrità della copertura: prima dell’intervento, è consigliabile verificare l’integrità del tetto per prevenire eventuali infiltrazioni d’acqua.
Isolamento all’intradosso

Se non è possibile intervenire sul sottotetto, l’isolamento del soffitto interno dell’appartamento diventa un’alternativa valida. In questo caso, puoi utilizzare pannelli isolanti in poliuretano espanso (PIR) o in polistirene estruso (XPS), che consentono di ottenere buone prestazioni con spessori ridotti, tipicamente tra 4 e 8 cm. Questi pannelli possono essere incollati direttamente al soffitto esistente con appositi adesivi o integrati in un controsoffitto in cartongesso, permettendo anche l’installazione di impianti elettrici e di illuminazione all’interno dell’intercapedine.

Devi però considerare che l’isolamento del soffitto dall’interno riduce l’altezza interna dell’ambiente. Assicurati che l’altezza finale rimanga conforme alle normative vigenti, che prevedono un’altezza minima di 2,70 metri per le abitazioni. Inoltre, è fondamentale garantire un fissaggio sicuro dei pannelli o della struttura del controsoffitto per evitare distacchi nel tempo. Presta particolare attenzione ai ponti termici in corrispondenza di lampadari, travi o impianti, dove l’isolamento potrebbe essere interrotto.

Soluzioni per appartamenti al piano terra

Per gli appartamenti al piano terra puoi inserire uno strato isolante sotto la nuova pavimentazione. I materiali più utilizzati sono i pannelli in polistirene espanso (EPS) o estruso (XPS), ideali per l’isolamento sotto massetto grazie alla loro resistenza alla compressione e una conducibilità termica λ tra 0,031 e 0,038 W/m·K. In alternativa, i pannelli in poliuretano espanso rigido (PIR) offrono elevate prestazioni isolanti con λ tra 0,022 e 0,028 W/m·K, permettendo di ridurre lo spessore dell’isolante necessario.

La tecnica di posa prevede la collocazione dell’isolante sopra la struttura portante e sotto il massetto di pavimentazione, con uno spessore tipico tra 6 e 10 cm. In alcuni casi, puoi utilizzare sistemi a secco con pavimenti galleggianti prefabbricati, che combinano l’isolante e il supporto per la pavimentazione, riducendo i tempi di posa e l’umidità in cantiere.

È importante prestare attenzione a:

  • Altezza finita del pavimento: l’aggiunta dell’isolante e del nuovo massetto può influire sulle soglie delle porte e sull’altezza interna degli ambienti.
  • Umidità di risalita: è necessario inserire una barriera al vapore o una guaina impermeabilizzante tra l’isolante e la struttura sottostante per evitare problemi di umidità.
  • Impianti sottopavimento esistenti: tubazioni o cavi elettrici potrebbero interferire con l’installazione dell’isolante.

Un’altra soluzione è l’isolamento del soffitto dei locali sottostanti, come garage o cantine non riscaldati. Questo intervento è identico all’isolamento all’intradosso di cui abbiamo parlato poco fa.

Chiaramente prima di procedere con l’isolamento del soffitto dei locali sottostanti, devi verificare la possibilità di accesso e ottenere eventuali permessi o consensi da parte del condominio o del proprietario del locale.

Isolamento del pavimento

Isolare il pavimento tra due appartamenti sovrapposti è un intervento strategico che può migliorare significativamente sia il comfort termico che quello acustico all’interno dell’abitazione.

Per realizzare questo tipo di isolamento, esistono diverse soluzioni tecniche.

Ristrutturazione

Pannelli isolanti rigidi sotto la pavimentazione

Una delle più comuni è l’utilizzo di pannelli isolanti rigidi posizionati sotto la pavimentazione. Materiali come il polistirene espanso (EPS) o estruso (XPS), con una conducibilità termica compresa tra 0,031 e 0,038 W/m·K, offrono un buon isolamento termico e una resistenza meccanica adeguata per supportare i carichi della pavimentazione. Il poliuretano espanso rigido (PIR), con una conducibilità termica ancora più bassa (tra 0,022 e 0,028 W/m·K), permette di ottenere elevate prestazioni isolanti con spessori ridotti, ideale quando desideri minimizzare l’incremento dell’altezza del pavimento.

Dal punto di vista energetico, uno spessore di 5 cm di EPS può ridurre la trasmittanza termica del pavimento da circa 1,5 W/m²K a 0,45 W/m²K, consentendo una riduzione delle dispersioni termiche attraverso il pavimento fino al 10-15%. Tuttavia, questa soluzione comporta alcune difficoltà tecniche, come l’incremento dell’altezza del pavimento, che potrebbe interferire con porte, scale e altezze minime degli ambienti. Inoltre, l’aumento del peso sul solaio richiede una verifica strutturale per assicurarsi che la struttura possa sopportare il carico aggiuntivo.

Materassini isolanti sottili

Un’alternativa è rappresentata dai materassini isolanti sottili, posati direttamente sotto la pavimentazione flottante. Materiali come il polietilene espanso o il sughero offrono un isolamento termico modesto ma migliorano il comfort superficiale del pavimento e l’isolamento acustico. Questa soluzione è meno invasiva in termini di spessore aggiunto, ma offre prestazioni termiche inferiori rispetto ai pannelli rigidi e non è adatta se punti a un significativo miglioramento dell’efficienza energetica.

Sistemi radianti con isolamento integrato

Un’ulteriore opzione è l’installazione di sistemi radianti con isolamento integrato, ovvero impianti di riscaldamento a pavimento che includono pannelli isolanti sotto le serpentine. Questo sistema migliora l’efficienza energetica dell’impianto, poiché il riscaldamento a pavimento funziona a basse temperature e l’isolante evita la dispersione del calore verso il basso. Tuttavia, comporta un aumento significativo dell’altezza del pavimento (10-12 cm) e costi elevati sia per i materiali che per la manodopera specializzata.

Sistemi di riscaldamento e raffrescamento efficienti

Tutti gli interventi di cui abbiamo parlato finora ti aiuteranno a diminuire la necessità di riscaldamento, ma non la elimineranno del tutto. Pertanto il secondo aspetto fondamentale da affrontare quando vuoi migliorare l’efficienza energetica del tuo appartamento è aggiornare o sostituire gli impianti di riscaldamento e raffrescamento.

Efficientamento energetico dell'appartamento in condominio con una moderna pompa di calore

Tipologia di impianti nei condomini: centralizzati vs. autonomi

All’interno dei condomini è possibile trovare impianti di riscaldamento centralizzati od autonomi.

Negli impianti centralizzati, il riscaldamento e l’acqua calda sanitaria sono forniti da una caldaia comune a tutti gli appartamenti. Questo sistema offre alcuni vantaggi, come la gestione semplificata e la possibilità di dividere i costi, ma limita le possibilità di intervento individuale sul generatore di calore.

Con un impianto autonomo invece, hai il controllo totale sul tuo sistema di riscaldamento. Puoi scegliere il generatore di calore più efficiente, impostare le temperature secondo le tue esigenze e programmare gli orari di funzionamento. Questo ti permette di ottimizzare i consumi energetici e migliorare il comfort.

C’è da dire che le leggi favoriscono la realizzazione di impianti centralizzati, in quanto con una gestione e contabilizzazione dei consumi adeguate consentono di diminuire i consumi ed inquinare di meno.

D’altro canto la maggior parte degli impianti di riscaldamento condominiali sono ancora autonomi, quindi approfondiremo maggiormente questa tipologia.

Un impianto di riscaldamento è composto da quattro parti:

  • Generatore
  • Distribuzione
  • Terminali
  • Regolazione

Ho già scritto un articolo in cui ho parlato approfonditamente degli impianti di riscaldamento, quindi ti rimando a quello per entrare più nel dettaglio. Nei prossimi paragrafi ci concentreremo solo sull’elemento che influisce di più sui consumi energetici per il riscaldamento: il generatore di calore. 

Generatori di calore efficienti

Un generatore di calore efficiente è fondamentale per ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO₂, migliorando al contempo il comfort abitativo. In Italia fino a pochi anni fa l’unica scelta per la maggior parte delle persone era la classica caldaia a gas. Ora ci stiamo convincendo anche noi che esistono soluzioni tecnologicamente più efficienti e sostenibili. Ma non possiamo esimerci dal partire parlando proprio delle caldaie a gas.

Caldaie a condensazione individuali

Le caldaie a condensazione rappresentano un’evoluzione tecnologica rispetto alle caldaie tradizionali, sfruttando il calore latente dei fumi di combustione. Mentre nelle caldaie convenzionali i fumi vengono espulsi a temperature elevate (circa 140-200°C), nelle caldaie a condensazione questi vengono raffreddati fino a condensare il vapore acqueo in essi contenuto, liberando ulteriore energia termica.

Questo processo permette di raggiungere rendimenti energetici superiori al 100% rispetto al Potere Calorifico Inferiore (PCI) del combustibile, arrivando a valori del 105-109%. In termini pratici, l’installazione di una caldaia a condensazione può ridurre i consumi di gas metano fino al 20-30% rispetto a una caldaia tradizionale di vecchia generazione.

Le caldaie a condensazione sono particolarmente efficaci quando abbinate a sistemi di riscaldamento a bassa temperatura, come il riscaldamento a pavimento. Questi impianti funzionano con temperature dell’acqua di mandata inferiori (30-50°C anziché 70-80°C), permettendo alla caldaia di operare nelle condizioni ottimali per massimizzare il processo di condensazione e l’efficienza energetica.

Rimangono comunque dei sistemi di generazione del calore inquinanti, tanto che a livello europeo ne viene disincentivata l’installazione: dal 2025 non possono più essere oggetto di detrazioni fiscali.

Pompe di calore: aria-aria e aria-acqua

Le pompe di calore sono dispositivi che trasferiscono calore da una sorgente a temperatura più bassa (l’aria esterna) a una a temperatura più alta (l’interno dell’abitazione), utilizzando energia elettrica. Sfruttano il principio del ciclo termodinamico inverso, simile a quello dei frigoriferi, ma in direzione opposta.

Esistono due tipologie principali di pompe di calore:

  • Pompe di calore aria-aria: riscaldano o raffrescano l’aria interna attraverso unità interne chiamate split o ventilconvettori. Hanno un elevato coefficiente di prestazione (COP), generalmente compreso tra 3 e 5. Ciò significa che per ogni kWh di energia elettrica consumata, possono fornire da 3 a 5 kWh di energia termica. Questa elevata efficienza si traduce in una riduzione significativa dei consumi energetici.
  • Pompe di calore aria-acqua: riscaldano l’acqua utilizzata per l’impianto di riscaldamento (radiatori, riscaldamento a pavimento) e per l’acqua calda sanitaria. Sono particolarmente adatte in combinazione con impianti a bassa temperatura. Anche queste pompe di calore hanno COP elevati, variabili tra 2,5 e 4, a seconda delle condizioni operative.
Benefici energetici delle pompe di calore:
  • Riduzione dei consumi: l’installazione di una pompa di calore può diminuire i consumi energetici per il riscaldamento fino al 50% rispetto a sistemi a combustione diretta, come le caldaie a gas.
  • Utilizzo di energia rinnovabile: le pompe di calore sfruttano l’energia termica presente nell’ambiente, una fonte rinnovabile e inesauribile.
  • Integrazione con impianti fotovoltaici: se l’energia elettrica utilizzata è prodotta da pannelli fotovoltaici, l’efficienza complessiva del sistema aumenta e le emissioni di CO₂ si riducono ulteriormente.
Aspetti tecnici da considerare:
  • Prestazioni stagionali (SCOP): oltre al COP, è importante valutare il coefficiente di prestazione stagionale (SCOP), che tiene conto delle variazioni di efficienza in diverse condizioni climatiche.
  • Temperature esterne: l’efficienza delle pompe di calore diminuisce al diminuire della temperatura esterna. Tuttavia, le moderne pompe di calore possono operare efficacemente anche a temperature fino a -15°C.
  • Rumorosità e spazio per l’unità esterna: l’installazione in condominio richiede attenzione al posizionamento dell’unità esterna per rispettare le normative sulla rumorosità e l’estetica dell’edificio.
  • Compatibilità con i terminali esistenti: non è (quasi mai) possibile allacciare le pompe di calore ai vecchi terminali esistenti, in particolare se sono termosifoni. Solitamente la loro installazione prevede di cambiare totalmente l’impianto di riscaldamento.

Generatori a biomassa

Spendiamo qualche parola sui generatori a biomassa, sebbene siano di difficile installazione all’interno degli appartamenti in condomino. I generatori a biomassa utilizzano come combustibile materiali di origine vegetale, come legna, pellet o cippato. Questi sistemi possono essere altamente efficienti, con rendimenti superiori all’85%, e sono considerati a emissioni neutre di CO₂, poiché il carbonio emesso durante la combustione è quello precedentemente assorbito dalle piante durante la fotosintesi.

Naturalmente nella realtà dei fatti bruciare materiale vegetale produce emissioni di anidride carbonica.

Limitazioni per gli appartamenti in condominio:
  • Spazio per lo stoccaggio: i combustibili solidi richiedono spazi adeguati per essere immagazzinati, spesso non disponibili negli appartamenti.
  • Gestione delle emissioni: è necessaria una canna fumaria dedicata e conforme alle normative, che può essere difficile da installare in edifici esistenti.
  • Manutenzione e gestione: l’utilizzo di generatori a biomassa richiede una gestione più impegnativa rispetto ai sistemi a gas o elettrici, inclusa la pulizia periodica e l’alimentazione del combustibile.

A causa delle limitazioni pratiche, i generatori a biomassa sono raramente utilizzati negli appartamenti in condominio, risultando più adatti per abitazioni indipendenti o contesti rurali.

Ventilazione meccanica controllata (VMC)

Ritengo sia importante aprire una parentesi su questo aspetto ancora troppo sottovalutato. In un appartamento ben isolato ci troviamo di fronte ad una situazione nuova rispetto al passato: quando è tutto chiuso siamo sigillati rispetto all’esterno e pertanto è fondamentale garantire un adeguato ricambio d’aria per mantenere una buona qualità dell’aria interna e prevenire problemi di umidità e muffe.

Una scarsa ventilazione può portare all’accumulo di inquinanti interni, come anidride carbonica, composti organici volatili e umidità eccessiva. Questo può avere effetti negativi sulla salute, causando mal di testa, allergie e problemi respiratori.

Di sicuro la soluzione più semplice è aprire le finestre. Ma questa non è un’azione controllabile, potrebbe non garantire il necessario ricambio d’aria e porterebbe a sprecare parte del calore generato. Pertanto gli impianti di ventilazione meccanica controllata assumono un ruolo sempre più importante.

VMC decentralizzata per appartamenti

La Ventilazione Meccanica Controllata decentralizzata è una soluzione ideale per gli appartamenti, poiché non richiede canalizzazioni complesse. Si tratta di unità di ventilazione che si installano in singoli ambienti, garantendo un ricambio d’aria continuo.

Questi sistemi recuperano il calore dell’aria in uscita per riscaldare l’aria in entrata, riducendo le dispersioni energetiche. Alcuni modelli possono recuperare fino al 90% del calore, migliorando l’efficienza energetica dell’abitazione.

Benefici in termini di salute e risparmio energetico

L’installazione di un sistema VMC offre numerosi vantaggi:

  • Miglioramento della qualità dell’aria: riduce l’accumulo di inquinanti e l’umidità, prevenendo muffe e cattivi odori.
  • Comfort abitativo: mantiene un ambiente salubre e confortevole, senza correnti d’aria o rumori esterni.
  • Risparmio energetico: riduce le dispersioni termiche rispetto all’apertura delle finestre, contribuendo al risparmio energetico.

Installazione di sistemi solari individuali

Pannelli fotovoltaici per Efficientamento energetico dell'appartamento in condominio

Anche vivendo in un condominio, è possibile sfruttare l’energia solare per ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO₂, contribuendo così alla sostenibilità ambientale e ottenendo risparmi economici significativi.

Puoi installare i pannelli fotovoltaici sul tetto condominiale?

La risposta è affermativa: un condomino può utilizzare il tetto condominiale per installare pannelli fotovoltaici destinati all’uso esclusivo della propria abitazione. Questa possibilità è prevista dall’articolo 1122-bis del Codice Civile italiano, introdotto con la legge n. 220 del 2012, nota come “Riforma del Condominio”.

Cosa prevede l’articolo 1122-bis del Codice Civile

L’articolo 1122-bis stabilisce che i condomini possono installare impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, come i pannelli fotovoltaici, su parti comuni dell’edificio, inclusi tetti e lastrici solari. Tuttavia, devono essere rispettate alcune condizioni:

  • Comunicazione preventiva: il condomino interessato deve comunicare all’amministratore e all’assemblea condominiale l’intenzione di installare l’impianto, fornendo un progetto dettagliato che illustri le modalità di esecuzione dei lavori.
  • Rispetto della sicurezza e del decoro: l’installazione non deve compromettere la stabilità, la sicurezza o il decoro architettonico dell’edificio.
  • Uso proporzionale: l’utilizzo delle parti comuni deve avvenire nel rispetto degli altri condomini, senza limitare il loro diritto all’uso e senza alterare la destinazione d’uso delle parti stesse.

Gli altri condomini non possono impedire l’installazione, a meno che non dimostrino che questa arrechi un danno effettivo all’edificio o comprometta i loro diritti. Tuttavia, se più condomini desiderano installare impianti simili, è possibile che si renda necessario un accordo per la realizzazione di un impianto comune o per la suddivisione equa degli spazi disponibili.

Sistemi compatti individuali

Pur potendo sfruttare il tetto condominiale, mi rendo conto di come questa cosa spesso sia molto complicata da attuare. In alternativa è possibile optare per sistemi solari compatti.

Pannelli solari fotovoltaici da balcone

Esistono in commercio sistemi compatti da balconee/o trasportabili, che è possibile installare su balconi, terrazzi o facciate esposte al sole, permettendoti di produrre energia elettrica per l’autoconsumo domestico.

Per massimizzare l’efficienza dei pannelli fotovoltaici da balcone, è importante valutare alcuni aspetti tecnici:

  • Esposizione e orientamento: l’orientamento ideale è verso sud, con un’inclinazione di circa 30-35 gradi. Anche esposizioni a sud-est o sud-ovest possono essere efficaci, ma potrebbero ridurre leggermente la produzione energetica.
  • Ombreggiamenti: verifica la presenza di ostacoli come edifici vicini, alberi o parapetti che potrebbero creare ombre sui pannelli, riducendone l’efficienza.
  • Spazio disponibile: un pannello standard misura circa 1,6 x 1 metro. Assicurati che il tuo balcone possa ospitarlo in sicurezza, rispettando le norme condominiali e di sicurezza.
  • Potenza e produzione: i pannelli da balcone hanno potenze che variano generalmente tra 250 e 400 Watt. In Italia, un pannello da 300 Watt può produrre mediamente tra 300 e 450 kWh all’anno, a seconda della zona geografica e dell’esposizione.

Pannelli solari termici compatti

I pannelli solari termici sfruttano il calore del sole per riscaldare l’acqua sanitaria, riducendo così l’uso di gas o elettricità per questo scopo. Anche in condominio, esistono soluzioni compatte adatte all’installazione su balconi o terrazzi.

Il sistema è composto da un collettore solare che assorbe il calore del sole e da un serbatoio di accumulo dove viene immagazzinata l’acqua calda. Questo permette di:

  • Copertura del fabbisogno: un impianto ben dimensionato può soddisfare fino al 70% del fabbisogno annuale di acqua calda sanitaria di una famiglia.
  • Risparmio energetico: riduci significativamente i consumi di gas o elettricità per il riscaldamento dell’acqua, con un conseguente risparmio economico.
  • Riduzione delle emissioni: utilizzi una fonte di energia pulita, contribuendo alla diminuzione delle emissioni di gas serra.
Considerazioni tecniche
  • Spazio e peso: i sistemi compatti hanno dimensioni ridotte, ma è importante verificare la capacità portante del balcone, poiché il serbatoio pieno d’acqua può pesare diverse centinaia di chilogrammi.
  • Esposizione ottimale: come per i pannelli fotovoltaici, l’orientamento ideale è verso sud per massimizzare l’efficienza.
  • Capacità del serbatoio: solitamente varia tra 100 e 200 litri, sufficienti per coprire il fabbisogno giornaliero di acqua calda di una famiglia di 2-4 persone.
  • Risparmio energetico: un impianto può generare fino a 2.000 kWh termici all’anno, a seconda dell’irraggiamento solare locale.

Conclusione

Migliorare l’efficienza energetica del tuo appartamento in condominio è un investimento che porta benefici su diversi fronti. Ridurrai i costi energetici, aumenterai il comfort abitativo e contribuirai alla riduzione delle emissioni di CO₂, svolgendo un ruolo attivo nella tutela dell’ambiente.

Nonostante le sfide specifiche del contesto condominiale – come le limitazioni strutturali, le interferenze con gli impianti comuni e la necessità di ottenere autorizzazioni – abbiamo visto che esistono numerose soluzioni che puoi adottare. Dalla sostituzione degli infissi all’isolamento termico interno, dall’aggiornamento dei sistemi di riscaldamento e raffrescamento all’installazione di pannelli solari individuali, le possibilità sono molteplici e adattabili alle tue esigenze.

Naturalmente l’efficientamento energetico non è un campo di semplice applicazione e dovrebbe essere affrontato in modo olistico, avendo sempre sottocchio il quadro complessivo e non concentrandosi sui singoli interventi. Quindi dovrai affidarti a professionisti esperti e utilizzare strumenti come quelli offerti da Hausme per gestire il processo. Una diagnosi energetica accurata ti aiuterà a identificare le aree critiche e a pianificare interventi mirati ed efficaci, tenendo conto delle caratteristiche specifiche del tuo appartamento e delle normative vigenti. Inoltre, potrai navigare tra le opportunità di finanziamento e gli incentivi disponibili, ottimizzando l’investimento sia dal punto di vista economico che ambientale.

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