rifacimento impianto elettrico

Rifacimento dell’Impianto Elettrico: La Guida Completa per un Risultato a Regola d’Arte

Rinnovare l'impianto elettrico in abitazioni datate è una necessità critica per garantire sicurezza e efficienza energetica. In questo articolo, esploriamo i motivi essenziali e le procedure per un rifacimento adeguato, delineando il percorso burocratico e tecnico da seguire. Scoprirai perché è vitale affidare tali lavori a professionisti qualificati e come evitare rischi, inadempienze normative e costi inaspettati. Un approfondimento completo per chi considera essenziale la sicurezza domestica e vuole aggiornare il proprio sistema elettrico con serenità e consapevolezza.
Indice

Oggi ti parlo di un intervento preciso e ben delimitato che spesso viene effettuato in modo autono e indipendente (cioè senza realizzare una ristrutturazione completa) all’interno di case e appartamenti. Il rifacimento dell’impianto elettrico è un’esigenza che nasce in case costruite almeno trent’anni fa e che si palesa con situazioni tipo:

  • il contatore che salta di continuo
  • pericolosissime scintille che si accendono ogni volta che attacchi un apparecchio
  • strani e inquetanti odori di plastica bruciata

Spesso gli appartamenti con impianti elettrici vetusti sono delle vere e proprie bombe ad orologeria: qualsiasi piccolo inconveniente può portare al divampare di incendi. E chi ci abita è costretto a stare costantemente sul “chi va là” (anzi a dire la verità dovrebbe farlo ma spesso non si accorge del reale pericolo).

La scelta di rifare l’impianto elettrico quindi generalmente è fondata, anche perchè è impossibile negare che, in particolare a partire dagli anni ’90, l’evoluzione di questo tipo di impianto verso sistemi più efficienti e sicuri è stata rapida e netta.

Questa evoluzione si è mossa su un duplice binario:

  • da un lato ci sono stati importanti innovazioni normative a partire dalla legge 46/90
  • dall’altro ci sono state altrettanto se non più importanti innovazioni tecniche

In questo articolo affronteremo tutti gli aspetti rilevanti (per te) per quello che attiene il tema del rifacimento dell’impianto elettrico. Sarà una vera e propria guida, un vademecum, in cui potrai trovare tutte le informazioni di cui hai bisogno.

Però non confonderlo con un articolo sul “fai da te”: ti ripeto spesso che ognuno deve fare ciò per cui è specializzato, quindi la realizzazione degli impianti elettrici agli elettricisti! (e la progettazione ai tenici…) Pertanto nei prossimi paragrafi non troverai schemi elettrici e foto su come fare i collegamenti, ma solo le informazioni per te indispensabili al fine di far eseguire i lavori di rifacimento dell’impianto elettrico in totale sicurezza e con un risultato garantito.

Rifacimento Impianto Elettrico: Le 8 Cose da Conoscere

rifacimento impianto elettrico: le cose da sapere

Sono 8 le cose che devi assolutamente conoscere sul tema del rifacimento dell’impianto elettrico e che affronteremo in questo articolo.

Quello di cui parleremo nei prossimi paragrafi vale sia che tu decida di rifare SOLO l’impianto elettrico, sia che tu decida di rifare ANCHE l’impianto elettrico insieme al resto della ristrutturazione. Sono informazioni di grande valore che non trovi da nessuna parte condensate in un unico articolo.

Ecco l’elenco degli 8 punti:

  1. No al Fai da Te!
  2. Come è fatto un impianto elettrico?
  3. Una necessaria distinzione tra rifacimento e manutenzione
  4. Quali sono le reali opere da eseguire?
  5. Il giusto iter burocratico e le professionalità necessarie
  6. Un’idea dei costi di un impianto elettrico nuovo
  7. Non deve esistere nuovo impianto senza certificazione!
  8. Puoi detrarre l’impianto elettrico?

Sarà un articolo un po’lungo da leggere quindi prenditi il tempo necessario. Ma in fondo credo che ottenere un impianto elettrico sicuro e a regola d’arte sia il tuo scopo e quindi vorrai prestare la massima attenzione a quello che ho da dirti.

Ristrutturazione

1. No al Fai da Te!

rifacimento impianto elettrico: no al fai da te!

Te l’ho già accennato nell’introduzione. Il fai da te in questo settore può essere veramente letale. E questo termine non l’ho usato in modo figurativo ma letterale.

Con la corrente elettrica non si scherza! Anche i professionisti devono stare attenti e non è raro leggere di elettricisti che perdono la vita perchè folgorati.

Sono particolarmente sensibile al tema perchè non molto tempo fa un elettricista che stava rifacendo l’impianto a casa di amici è morto perchè non aveva isolato completamente l’impianto prima di intervenire e ha maneggiato un cavo in cui passava elettricità senza le necessarie precauzioni.

Vuoi rischiare anche tu la vita nella vana speranza di risparmiare qualche migliaio di euro?

Ma la pericolosità della corrente elettrica, se non maneggiata correttamente, non è di sicuro l’unico motivo per cui dovresti lasciar perdere l’idea di fare i lavori di rifacimento dell’impianto elettrico in totale autonomia.

Infatti al giorno d’oggi gli impianti devono essere realizzati (per legge):

  • seguendo tutte le normative di settore
  • da personale specializzato

E questo con un duplice scopo: uno più pratico che è quello di avere la certezza di ottenere un impianto realmente sicuro, ed uno economico che è ottenere le certificazioni necessarie per poter usufruire degli sgravi fiscali (ma di questo parleremo più avanti).

Quindi se non conosci le leggi in materia (e non le sai mettere in pratica) e non sei un elettricista qualificato non devi nemmeno pensare di realizzare l’impianto da solo.

E non credere che si possa fare all’italiana: “l’impianto lo faccio io e poi un amico elettricista me lo certifica!”. Gli elettricisti mica sono sc***i! Certificare un impianto significa assumersi una serie infinita di responsabilità…quindi o lo paghi profumatamente o difficilmente ti farà questo favore.

2. Come è fatto un impianto elettrico?

rifacimento impianto elettrico: come è fatto

Tu sai come è fatto un impianto elettrico? Cerchiamo di semplificare al massimo che per i tecnicismi ci sono ingegneri e elettricisti.

A te serve conoscere le basi per non essere fregato e sapere come eventualmente interloquire con gli specialisti che eseguiranno i lavori.

Un impianto elettrico è fatto relativamente da pochi elementi:

  • Un contatore dove arriva l’energia elettrica. Il contatore non è tuo ma è dell’Enel. Tutto ciò che c’è a monte del contatore è di sua proprietà, tutto ciò che c’è a valle e tuo. Il contatore può essere o in casa tua o, come capita spesso nei condomini, sono concentrati in un unico posto.
  • Un quadro elettrico, che si trova in casa tua, collegato al contatore e da cui l’energia elettrica viene distribuita a tutta la casa. I vecchi quadri elettrici spesso erano composti da un unico interruttore: quello per interrompere la corrente. Spesso non erano neanche del tipo comunemente detto “salvavita” (cioè i magentotermici che scattano in caso di sovraccarico di tensione). Tra poco vedremo come un moderno quadro elettrico comprende molti più interruttori
  • Delle linee elettriche, dette dorsali, dove passano i principali cavi che partono dal quadro elettrico verso la casa
  • Delle cassette di derivazione dove queste linee elettriche vengono suddivise verso i punti di destinazione finale
  • Le linee elettriche “secondarie” (lasciami passare questo termine maccheronico anche se sei un elettricista esperto…è per capirci!) che partono dalle cassette di derivazione fino al punto di consegna finale
  • I punti luce, le prese e gli interruttori vari che sono i comandi che tu usi. Questi sono composti da una scatola (solitamente incassata nel muro), dei “frutti” (prese e interruttori) e le placchette per coprire il tutto

Ora che hai fatto un ripasso sulle basi vediamo le differenze sostanziali tra un impianto elettrico moderno e uno datato così puoi capire il motivo per cui spesso rifare un impianto elettrico è cosa buona e giusta.

Lasciamo perdere il contatore che periodicamente Enel sostituisce per cercare di avere una contabilizzazione sempre più precisa e controllabile da remoto

Quadro Elettrico

Rifacimento impianto elettrico: un vecchio quadro elettrico

Il primo elemento da prendere in considerazione è il quadro elettrico. Vedi la foto qui a sinistra? E’ un quadro elettrico che mi capita di trovare spesso negli appartamenti che ristrutturo. In realtà non è un quadro elettrico ma un interruttore magnetotermico…è un salvavita da collezione. E nei vecchi impianti spesso svolge la funzione di quadro elettrico.

A prescindere dal fattore estetico che qui non ci interessa affrontare, cerchiamo di capire come vengono realizzati al giorno d’oggi i quadri elettrici.

Come ti ho accennato poco sopra, nei quadri elettrici moderni ci sono diversi interruttori e non uno solo. Però in realtà si possono dividere in due tipologie:

  • l’interruttore generale che è un interruttore chiamato “differenziale magnetotermico”…in sostanza è il salvavita. Cosa fa questo interruttore? Permette all’energia di arrivare a tutto l’impianto. Se lo abbassi si spegne tutto. E inoltre interviene in caso di cortocircuito o sovraccarico scattando e togliendo l’energia alla casa. E spesso salvando l’intero impianto e/o i suoi utilizzatori. Gli impianti elettrici residenziali prevedono un solo interruttore generale.
  • gli interruttori magnetotermici, il secondo elemento che compone un quadro elettrico, sono collegati direttamente all’interruttore differenziale da cui prendono l’energia e la distribuiscono alle varie parti dell’impianto in cui abbiamo deciso di sezionare la nostra casa.
Le linee elettriche

Da ogni interuttore parte un tubo che contiene i fili elettrici: queste sono quelle che vengono comunemente chiamate “dorsali” (e che per semplicità chiameremo linee elettriche).

L’esempio più semplice e comune di suddivisione dell’impianto è: una linea per le prese e una linea per le luci, cioè un interruttore generale e due interruttori magnetotermici.

Ma ormai gli impianti sono suddivisi in un numero maggiore di linee, per praticità e per richieste di legge.

Se l’immobile è più grande di 60-70mq si dividono le linee sopra riportate in zona notte e zona giorno.

L’utilità di sezionare in questo modo gli impianti è quello di non rimanere senza corrente/luce in tutta la casa quando si verifica un problema in un solo punto (aiutando anche ad individuarlo rapidamente), oppure quando si deve fare un intervento localizzato (ad esempio sostituire un lamadario in camera da letto…). Infatti basta spegnere l’interruttore relativo ed è possibile intervenire in totale sicurezza.
Inoltre questi interruttori, essendo appunto magnetotermico, protegge l’impianto da cortocircuiti.

Inoltre è utile prevedere una linea dedicata alle prese della cucina: gli elettrodomestici al suo interno richiedono molta energia ed è meglio gestirli autonomamente. Anzi: nel caso tu decida di mettere una piastra ad induzione dovresti dedicare una linea autonoma per questo elettrodomestico.

C’è poi un’altra linea che per legge deve essere autonoma: quella del generatore di calore o di freddo. E dovrebbe essere una linea per ognuno di essi: se hai una caldaia e tre condizionatori dovresti avere quattro linee separate.

In un impianto elettrico nuovo, di una casa di dimensioni medie (diciamo di circa 80mq), dovrebbe prevedere:

  • una linea luci per la zona giorno
  • una linea prese per la zona giorno
  • una linea luci per la zona notte
  • una linea prese per la zona notte
  • una linea per la cucina
  • una linea per l’induzione
  • una linea per il generatore di calore
  • una linea per ogni condizionatore

I quadri elettrici inoltre adesso vengono realizzati con cassette, quasi sempre da incasso, con struttura in alluminio e finiture generalmente in plastica. Qui sotto puoi vedere l’esempio di un (brutto) quadro elettrico moderno.

rifacimento impianto elettrico: un quadro elettrico moderno

I cavi elettrici

Il sistema per portare la corrente dai quadri elettrici fino ai terminali è composto da due elementi:

  • i tubi
  • i cavi elettrici

La grandezza dei tubi (in sezione) dipende direttamente dalla dimensione dei cavi.

I cavi elettrici sono notevolmente cambiati nel corso degli anni: fino agli anni ’70 i fili elettrici erano formati da un unico filamento molto spesso ricoperto da un sottile trato di guaina di materiale plastico.

Ristrutturazione

Il problema di questi cavi erano svariati:

  • il sottile rivestimento faceva disperdere molta corrente elettrica
  • l’unico cavo consentiva di far viaggiare meno corrente (se vuoi approfondire cerca “effetto pelle”)
  • i cavi erano poco flessibili (nelle curve rischiavano di spezzarsi)
rifacimento impianto elettrico: i cavi

Ora i cavi sono formati da tanti filamenti attorcigliati e sono protetti in modo robusto con materiali plastici morbidi portandoli ad avere da un lato una sezione maggiore e dall’altro una capacità di trasporto dell’energia nettamente migliore. Oltre a garantire la necessaria flessibilità.

Altra innovazione importante introdotta dalle leggi sugli impianti elettrici è l’inserimento di un terzo conduttore all’interno dei cavi. Infatti nei vecchi cavi elettrici i fili di rame erano 2: il neutro e la fase. I moderni cavi elettrici oltre a questi due conduttori ne prevedono un terzo: la messa a terra (o massa), cioè un circuito collegato direttamente con il terreno per scaricare eventuali potenziali elettrici dovuti a dispersioni di apparecchi. Lasciando perdere i paroloni serve per evitare che tu prenda la scossa quando tocchi un apparecchio mezzo scassato.

Qui sopra puoi vedere un’immagine con gli elementi che formano un moderno cavo elettrico tratta dal sito elettricasa.

Quindi come conseguenza del maggior diametro dei cavi elettrici e del maggior numero di fili che devono alloggiare anche i tubi hanno aumentato le loro sezioni medie. Il tutto anche in considerazione del fatto che la legge prescrive che circa il 30% dello spazio interno del tubo deve essere lasciato libero per eventuali futuri ampliamenti.

I moderni tubi sono realizzati in materiale plastico flessibile e vengono chiamati corrugati leggeri. Il motivo è che hanno delle vere e proprie venature che gli consentono di essere molto flessibili e resistenti nonostante gli spessori ridotti.

I frutti

Cosa sono i frutti? Semplicemente gli interruttori di accensione delle luci e le prese (ce ne sono anche di altri tipi ma i principali sono questi).

Come tutti gli altri elementi anche i frutti sono notevolmente migliorati negli anni sia nell’efficienza che nell’estetica.

In realtà la cosa in cui sono migliorati in modo decisivo rispetto ai vecchi impianti è la protezione delle prese di corrente. Ti ricordi quando da piccolo tua madre ti diceva “guai a te se infili le dita nelle prese che prendi la scossa”? Le nuove prese hanno definitivamente risolto questo problema in quanto presentano delle protezioni che si chiudono automaticamente nel momento in cui estrai la presa e che si aprono solo se inserisci una presa.

3. Una necessaria distinzione tra rifacimento e manutenzione dell’impianto elettrico

rifacimento impianto elettrico o manutenzione?

Non dare per scontata questa distinzione! C’è una grossa differenza tra le due.

Infatti il rifacimento dell’impianto elettrico significa nuovi quadri elettrici, nuove dorsali, nuovi tubi, nuovi cavi, nuovi terminali…nuovo tutto. E comporta opere nettamente più invasive in casa tua. Ne parleremo più approfonditamente nel punto 4.

La manutenzione invece significa fare le operazioni necessarie a mantenere in efficienza l’impianto e anche tutti quegli aggiornamenti che possono comportare un parziale rinnovo dell’impianto.

Può rientrare in questa fattispecie la sostituzione dei cavi ma utilizzando sempre le medesime canaline, oppure la sostituzione degli interruttori e delle placchette.

Le grosse differenze tra questi due tipi di interventi sono:

  1. Nel primo caso ottieni un impianto totalmente nuovo, completamente a norma (se fatto con le indicazioni che trovi in questo articolo) e adatto alle esigenze di una casa moderna. Nel secondo caso invece ti trovi ancora con un impianto vecchio, legato ai limiti di spazio dati dalle vecchie canaline in cui devono passare i cavi (i nuovi cavi hanno sezione maggiore e spesso sono in numero maggiore rispetto al passato…), quindi non certificabile secondo la nuova normativa
  2. Nel primo caso spendi sicuramente di più ed hai lavori più invasivi in casa. Nel secondo caso risparmi sicuramente di spese vive per i lavori ed è un intervento non particolarmente invasivo.
  3. Nel primo caso sei soggetto a degli adempimenti burocratici e puoi accedere a delle detrazioni fiscali. Nel secondo caso non hai nessun obbligo se non quello di far svolgere il lavoro ad un elettricista specializzato

Se il tuo impianto non è recente (25-30 anni al massimo) ti sconsiglio di provare ad ammodernarlo riccorrendo agli interventi ricadenti nella manutenzione. Non avresti un risultato che ti mette al riparo dai problemi e pericoli legati ad un vecchio impianto e dovresti rifare nuovamente i lavori nel giro di pochi anni. In fondo quello che pensi di risparmiare ora lo pagherai in modo salato negli anni a venire con bollette più alte e non accesso alle detrazioni fiscali.

Ti ricordo (e lo approfondiremo tra poco) che in caso di modifica all’impianto con interventi di manutenzione ordinaria dell’impianto elettrico che portano ad un impianto parzialmente nuovo sono comunque soggetti a certificazione.

Un mio consiglio tra sostituzione e manutenzione

E’ chiaro come ogni caso sia particolare e, soprattutto se hai intenzione di rifare solo l’impianto elettrico continuando ad abitare in casa, l’idea di avere lavori invasivi (vedi punto 4 di questo articolo) non è certo allettante. Però credi veramente che sia il caso di barattare un po’di temporaneo disagio con un notevole risparmio di soldi nel tempo e con la sicurezza della tua famiglia?

Il miglior consiglio che ti posso dare è quello di far controllare l’impianto elettrico ad un elettricista qualificato prima di prendere qualsiasi decisione. E di chiedergli di essere il più onesto e diretto possibile: pretendi la verità e non quello che vuoi sentirti dire!

Potresti essere anche particolarmente fortunato e chi ha eseguito l’impianto elettrico a suo tempo ha previsto tubi di dimensione e quantità maggiore al necessario e quindi il rifacimento completo dell’impianto diventa un’operazione non molto più complessa della manutenzione (ma con tutti i relativi vantaggi). Delle opere da eseguire ne parliamo nel prossimo capitolo

4. Quali sono le reali opere da eseguire quando rifai l’impianto elettrico

rifacimento impianto elettrico: i lavori da fare

Vediamo ora che lavori dovrai far eseguire per realizzare il tuo nuovo impianto elettrico. Infatti, come ti ho accennato nel capitolo precedente, i lavori di rifacimento dell’impianto elettrico possono essere invasivi (e nella quasi totalità de casi lo sono). Cerchiamo di capire come.

Ristrutturazione

Qui si tratta in sostanza di eliminare completamente il vecchio impianto e sostituirlo con uno nuovo.

Questi lavori richiedono per forza la rottura dei muri per creare le tracce. Quindi ecco la prima notizia importante: rifare un impianto elettrico significa che non deve intervenire solo l’elettricista, ma che è necessario il lavoro di almeno un muratore (e un pittore).

La seconda notizia è che probabilmente i lavori di muratura ti costeranno più dei lavori di rifacimento dell’impianto elettrico…Ma di questo ne parleremo al punto 7.

Vediamo quindi rapidamente quali sono le opere che verranno eseguite per rifare il tuo impianto elettrico.

Fase 1 – demolizioni

  • Rimozione di tutti i frutti, delle cassette di derivazione e del quadro elettrico generale
  • Esecuzione delle tracce e relativa rimozione dei tubi e cavi esistenti

Fase 2 – rifacimento impianto elettrico

  • Esecuzione delle tracce per eventuali nuove tubazioni necessarie
  • Installazione dei tubi, delle cassette di derivazione, delle scatole portafrutti e del vano per il quadro elettrico
  • Chiusura di tutte le tracce aperte ed eventuali controsoffitti in cartongesso
  • Intonachi, stuccature e pitturazioni
  • Infilaggio di tutti i cavi
  • Installazione di quadro elettrico, frutti e placchette

C’è da fare un’ultima riflessione: in cucina ed in particolare in bagno quasi sicuramente hai anche le pareti rivestite in piastrelle. Qui devi fare una scelta: o decidi di mantenere i vecchi tubi sperando che ci passino anche i nuovi cavi, oppure intervieni in modo drastico cambiando i rivestimenti delle pareti. Naturalmente se quando sono stati realizzati bagni e cucina hai avuto l’accortezza di farti mettere da parte qualche piastrella in più potresti non aver nessun tipo di problema.

Se per la cucina cambiare il rivestimento dell’unica parete dove ci sono gli elettrodomestici può non essere una grossa spesa, per i bagni invece è un costo importante che difficilmente vorrai accollarti se stai solo rifacendo l’impianto elettrico. In questo caso devi valutare con il tuo elettricista se è possibile utilizzare i vecchi tubi…in caso negativo devi metterti l’anima in pace.

5. Il giusto iter burocratico e le professionalità necessarie

rifacimento impianto elettrico: le profesionalità necessarie

Dopo aver chiarito i punti precedenti è possibile affrontare con maggiore consapevolezza questo punto. Infatti se ti avessi parlato prima di pratiche edilizie, tecnici e operai mi avresti sicuramente sputato in un occhio.

Come hai potuto leggere nel capitolo precedente per il rifacimento dell’impianto elettrico è necessario eseguire importanti opere murarie. Inoltre la legge considera il rifacimento totale dell’impianto elettrico come una manutenzione straordinaria.

L’art. 3 del Testo Unico per l’Edilizia (dpr. 380/2001) al comma 1 lettera b) riporta la definizione di manutenzione straordinaria, e tra le altre cose dice che riguarda “le opere e le modifiche necessarie […] per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici[…]”.

La realizzazione dell’impianto elettrico (un servzio tecnologico) rientra quindi nella manutenzione straordinaria.

Perchè ti sto dicendo questo? Semplicemente perchè, sempre per la medesima legge, questa tipologia di intervento richiede la presentazione di una pratica al comune, la CILA di cui abbiamo già parlato tante volte. Lo prevede l’articolo 6.

Chi ti accompagnerà nel rifacimento dell’impianto elettrico

  • Come prima cosa hai bisogno di un tecnico che prepari per te la CILA e la Asseveri (l’asseverazione può essere fatta solo da un tecnico abilitato!).

    Visto che sei stato costretto ad infilare un tecnico nel processo il mio consiglio a questo è quello di sfruttarlo al massimo: fagli preparare uno schema della nuova disposizione dei punti luce, prese, interruttori, etc. Sicuramente il vecchio impianto, oltre ad essere carente di terminali, ne aveva molti posizionati in posti scomodi. Ora puoi farli mettere esattamente dove ti servono!

    Inoltre puoi sfruttarlo per farti consigliare su che serie di frutti e placchette scegliere tra quelle infinite disponibili in commercio.
  • Per quanto riguarda la realizzazione materiale degli interventi  ti servirà sicuramente un elettricista qualificato (meglio una piccola impresa artigiana con un minimo di organizzazione che un elettricista singolo) a cui affidare i lavori.
  • Una volta individuato ti consiglio di chiedere a lui di chiamare dei muratori e pittori di sua fiducia per realizzare le opere murarie (a meno che non li abbia già tra i suoi dipendenti ma credo sia un caso quasi impossibile). Mi raccomando: devono essere tutte persone in regola!

    Nel caso in cui l’elettricista non collabori con nessuno lascia perdere e chiama direttamente un’impresa di ristrutturazione: lui ha i muratori tra i dipendenti e sicuramente collabora con qualche impresa artigiana di eletricisti che possono occuparsi dell’impianto.
  • Qui nasce una questione che troppo spesso viene sottovalutata: ti ritrovi ad avere almeno due imprese che lavorano in casa (elettricisti e muratori), quindi la legge ti impone di nominare un responsabile per la sicurezza, che è a sua volta un tecnico abilitato.

Un consiglio che credo possa esserti utile: nel caso di solo rifacimento di impianto elettrico, se vuoi un nuovo impianto di tipo domotico (o con predisposizione) dovresti valutare di affidarti ad un tecnico specializzato in questo tipo di impianti, oppure far affiancare il tuo tecnico ad un collega specializzato.

6. Un’idea dei costi di rifacimenteo dell’impianto elettrico

rifacimento impianto elettrico: i costi di realizzazione

Devi distinguere tra due tipi di costi: quelli tecnici e quelli di esecuzione delle opere.

Costi tecnici

Quasi tutti i Comuni chiedono dei diritti di segreteria per la presentazione della CILA, solitamente si arriva al massimo a 200-300€. Non hai altre spese burocratiche in quanto, se rifai solo l’impianto elettrico, non è necessario il riaccatastamento e nemmeno l’aggiornamento dell’agibilità.

Poi devi pagare i tecnici. Ho scritto tempo fa un articolo in cui ti spiego cosa devo aspettarti dalla fattura di un architetto. Quell’articolo si riferiva ad una ristrutturazione completa, questo caso è molto più semplice, ma probabilmente in percentuale potrebbe costarti di più la parcella del tuo tecnico. A grandi linee per un progetto/pratica/direzione lavori del rifacimento di un impianto elettrico con un altro di tipologia standard di un appartamento tra i 70 e 100mq potresti cavartela con circa 1.000€ (più IVA e cassa).

Costi di esecuzione delle opere

Come abbiamo visto non dovrai pagare solo la realizzazione dell’impianto elettrico, ma anche tutte le opere edili di cui abbiamo già ampiamente parlato.

Un impianto elettrico ti costa, mediamente, tra i 50€ e i 65€ per ogni punto luce/interruttore/presa/etc. Posto che mediamente in una casa possono esserci circa tra i 60 e gli 80 punti di consegna l’impianto di per sè dovrebbe costare tra i 3.000€ e i 5.000€. Naturalmente eventuali lampadari e/o faretti sono esclusi.

Naturalmente molto dipende dalle tue richieste in merito alla tipologia dei frutti e delle placchette (ne esistono che costano 1€ come che costano 10€…) e dalla sua complessità (domotico o meno).

Ci sono poi i costi edilizi: se la realizzazione delle tracce può essere molto economica (si tratta di rompere e spesso lo fanno gli elettricisti stessi), quello che inciderà sarà la chiusura delle tracce e soprattutto la stuccatura e la pitturazione delle pareti.

Il motivo è presto detto: non è pensabile pitturare solo le tracce appena chiuse…si vedrebbero in modo eccessivo le zone dove sono stati fatti gli interventi. Quindi è necessario stuccare e pitturare tutte le pareti dove sono stati rifatti gli impianti…quindi praticamente tutte le pareti di casa! Se trovi dei bravi professionisti potrebbero essere in grado di stuccare solo le aree intorno alle tracce che sono state eseguite ed ottenere un risultato uniforme, comunque la pittura va rifatta dappertutto.

Quanto ti costerà questo intervento? Stuccatura e pitturazione generalmente costano tra i 12 e i 18 €/mq. I conti devi farli tu…

Non scordarti di un’altra ventualità: se hai dovuto far passare delle dorsali (i grossi tubi corrugati che partono dal quadro elettrico e vanno alle prime cassette di derivazione) sotto il solaio, dovrai realizzare dei controsoffitti in cartongesso il cui costo sarà almeno di 35 €/mq (forniti e posti in opera) più stuccatura e tinteggiatura. Anche qui non posso farti io i conti.

Per esperienza ti posso dire che il costo delle opere murarie spesso (se non quasi sempre) è superiore a quello dell’impianto elettrico stesso di almeno un 20-30%.

Insomma, a conti fatti, rifare completamente l’impianto elettrico in un appartamento medio può arrivare a costare oltre i 10.000€.

7. Non deve esistere un nuovo impianto senza certificazione

rifacimento impianto elettrico: la dichiarazione di conformità

Credo che il titolo di questo capitolo dica tutto: i nuovi impianti elettrici devono essere certificati! (anche quelli per cui vuoi fare solo una manutenzione…)

E non pensare “vabbè tanto vuoi che l’elettricista non lo sappia?”

Gli elettricisti lo sanno tutti che non possono fare un impianto senza certificarlo, però in circolazione ci sono molti elettricisti che non sono abilitati a rilasciare certificazioni e sfruttando la tua ignoranza in materia (prima di leggere questo articolo 🙂 ) vanno in giro a fare impianti non certificati…

Quindi la prima cosa che devi chiarire quando contatti un elettricista per il rifacimento dell’impianto elettrico è quello che deve rilasciarti la certificazione (dichiarazione di conformità).

E non accontentarti di avere una rassicurazione a voce: scrivilo nero su bianco nel contratto che stipulerai!

Cerchiamo brevemente di capire i punti salienti legati alla dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico.

  1. E’ un documento diventato obbligatorio con la legge 46/1990 e disciplinato successivamente dalla legge 37/2008.
  2. Deve obbligatoriamente essere allegata alla richiesta di agibilità nel caso di costruzione di nuovo edificio o di ristrutturazione completa. In caso di solo rifacimento dell’impianto elettrico l’agibilità non devi richiederla (anche se ci sono interpretazioni diverse della legge sia negli uffici Comunali che tra tecnici).
  3. Inoltre è un documento indispensabile per accedere alle detrazioni di cui parleremo nel prossimo capitolo.
  4. L’impresa che rilascia la dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico deve essere iscritta nel registro delle imprese o nell’albo delle imprese artigiane e inoltre deve aver ottenuto l’abilitazione specifica.
  5. La dichiarazione di conformità ti deve essere consegnata una volta terminati i lavori di rifacimento dell’impianto elettrico e l’impresa che te la rilascia ha l’obbligo di inviarla al Comune entro 30 giorni. Poi il Comune la invierà alla Camera di Commercio che ha il compito di vigilare (ed eventualmente sanzionare) in merito.

A questa dichiarazione devono essere allegati alcuni documenti:

  • progetto schematico dell’impianto (per case/appartamenti fino a 200mq di superficie può essere uno schema semplificato e senza firma del tecnico, per superfici maggiori deve essere un progetto completo che va allegato anche alla CILA che hai protocollato ad inizio lavori)
  • l’indicazione dei materiali utilizzati
  • una copia della visura della camera di commercio dell’impresa che ha realizzato l’impianto

Vuoi vedere come è fatta una dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico? Scaricala qui.

Infine il decreto 37/2008 prevede delle sanzioni anche per il committente, cioè te, nel caso in cui affidi i lavori di realizzazione dell’impianto elettrico ad un’impresa non abilitata (e che quindi non può emettere la dichiarazione di conformità).

8. Puoi detrarre l’impianto elettrico?

rifacimento impianto elettrico: incentivi fiscali

Ne abbiamo accennato più volte nel corso dell’articolo e credo che ormai l’avrai capito: è possibile accedere alle detrazioni fiscali per la realizzazione di un impianto elettrico.

Come sai in Italia, relativamente ai lavori edili di ristrutturazione, esistono sostanzialmente due tipi di detrazioni fiscali a cui puoi accedere:

  1. Detrazioni del 50% per le ristrutturazioni edilizie
  2. Detrazioni del 65% per l’efficientamento energetico

Il rifacimento dell’impianto elettrico rientra nella prima tipologia, quindi tra le detrazioni per le ristrutturazioni edilizie. Puoi detrarre il 50% di tutte le opere che farai eseguire per sostituire il tuo impianto elettrico.

Le linee guida dell’Agenzia delle Entrate chiariscono come tra gli interventi che possono accedere a questa tipologia di detrazione vi sono quelli di Manutenzione Straordinaria (e abbiamo visto nel capitolo 5 di questo articolo come il rifacimento dell’impianto elettrico sia considerato manutenzione straordinaria) e “le spese per la messa in regola degli edifici ai sensi del DM 37/2008 – ex legge 46/90 (impianti elettrici)”, quindi direi che ci siamo.

Inoltre le stesse linee guida sanciscono come tu possa inserire in detrazione anche le spese tecniche, quindi il progettista che ha seguito tutte le pratiche.

Devi anche prestare particolare attenzione a come fare richiesta di queste detrazioni fiscali:

  • Da un lato il commercialista deve inserire i dati corretti nella dichiarazione dei redditi (tra cui gli estremi dell’immobile ad esempio)
  • Tu devi pagare tutte le opere con i bonifici specifici per le detrazioni fiscali
  • Devi avere sempre a portata di mano le ricevute di pagamento delle imposte comunali
  • Devi avere tutte le abilitazioni necessarie (nel tuo caso come minimo CILA e Dichiarazione di Conformità dell’impianto)
  • Nel caso in cui sia richiesto devi avere copia di notifica preliminare all’ASL (da fare prima dell’inizio dei lavori) (obbligatoria nel caso in cantiere siano presenti almeno 2 imprese come abbiamo visto al capitolo 5)

Naturalmente deve essere tutto fatturato a nome di chi usufruisce delle detrazioni fiscali.

Se non hai tutti questi documenti in regola rischi che le detrazioni ti vengano tolte…

Rifacimento dell’impianto elettrico: tutto chiaro?

rifacimento impianto elettrico: domande

Il tema che abbiamo affrontato in questo articolo è come sempre complesso e articolato. Non era possibile fare una trattazione completa (l’argomento è veramente vasta) ma ho cercato di condensare le cose che devi assolutamente conoscere per rifare nel modo corretto il tuo impianto elettrico.

In fondo conoscere nel dettaglio le norme tecniche, come si eseguono connessioni, potenze, etc…ma veramente credi che ti possa essere utile? Chiamerai un elettricista che saprà tutto per te.

Anche la questione di come e dove si posizionano prese e interruttori è un aspetto che approfondirai o con il tuo tecnico oppure direttamente con l’elettricista. Questo è senza dubbio un aspetto importante e che per alcuni ambienti in particolare (cucina e bagni) richiede di rispettare precise posizioni e distanze imposte per legge.

Però a conti fatti le cose che ti interessa sapere quando decidi di rifare l’impianto elettrico sono:

  • il processo corretto da seguire (leggi burocrazia…)
  • a chi ti devi rivolgere
  • quanto potresti spendere

E negli otto punti che abbiamo visto in questo articolo ho cercato di specificare proprio questi aspetti. Il resto sono aspetti che puoi tranquillamente delegare.

Naturalmente se hai ancora dubbi in merito a tutti gli aspetti affrontati qui puoi utilizzare lo spazio dei commenti qui sotto per avere chiarimenti.

11 Responses

  1. Buonasera, ho un dubbio: nel caso venga eseguito il solo nuovo impianto elettrico e si tratti di un impianto di tipo domotico, per accedere alle detrazioni (del 65% nel caso di impianto domotico, per risparmio energetico) è necessaria CILA? Premetto che non sono necessarie opere murarie dal momento che avendo recentemente eseguita una ristrutturazione per altri motivi abbiamo anche predisposto corrugati di diametro sufficiente proprio in previsione del rifacimento dell’impianto elettrico (che per diversi motivi non potevamo rifare prima).
    Grazie mille.

    1. Buonasera Chiara, il rifacimento di un impianto, con o senza opere murarie, viene considerato un intervento di manutenzione straordinaria, quindi necessita di Cila.
      Non sarebbe necessaria la pratica edilizia nel caso di interventi necessari alla manutenzione in efficienza dell’impianto esistente, caso in cui diventerebbe una semplice manutenzione ordinaria.
      Sono comunque detraibili per la ristrutturazione edilizia (50%) anche le spese sostenute per opere di manutenzione ordinaria, purché ci sia una dichiarazione del proprietario che siano di tale natura. Chiaramente tale dichiarazione deve essere veritiera.

      1. Grazie Alessandro. Nel commento precedente non mi sono espressa correttamente: intendevo dire che abbiamo eseguito una serie di interventi che rientravano nella manutenzione straordinaria (e non ristrutturazione, mi sono espressa male) ed ora vorremmo sostituire completamente il vecchio impianto con un impianto domotico. La CILA per manutenzione straordinaria è stata chiusa, ci chiedevamo se per il solo rifacimento dell’impianto elettrico fisse necessario aprirne un’altra (per la sostituzione di infissi e caldaia per esempio non è necessaria tale pratica dato che l’asseverazione è effettuata dal’installatore). Non abbiamo potuto completare l’impianto elettrico all’epoca perché abbiamo dovuto contestare un lavoro eseguito (purtroppo), fermarci e fare intervenire periti.. i soldi per l’impianto sono stati spesi per rimediare ai danni subiti e per tentare di ottenere giustizia, perciò il rifacimento dell’impianto semplicemente non era stato dichiarato tra le opere eseguite nella CILA perché effettivamente non eseguito. Ora vorremmo completare la casa e ci chiediamo se sia possibile completare il tutto senza dover aprire nuova CILA con relative spese.
        Grazie mille!

        1. Salve Chiara. Il fatto che lei abbia eseguito una manutenzione straordinaria mi era chiaro, però non posso fare altro che ribadirle quanto già espresso. Il rifacimento completo di un impianto, seppur utilizzando le stesse canaline già installate, si configura comunque come manutenzione straordinaria. Le riporto la definizione:
          “interventi di manutenzione straordinaria, le opere e le
          modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli
          edifici, nonché per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e
          tecnologici.”
          Gli interventi che ricadono in questa categoria di intervento, quando non sono strutturali, sono sempre sottoposti a CILA.
          Lei, per come ha scritto, sta realizzando un nuovo servizio tecnologico: elimina completamente tutti gli elementi che compongono il vecchio impianto a partire dal quadro elettrico e lo sostituisce con uno nuovo, quindi rientra pienamente in questa casistica.
          Se lei integrasse l’impianto esistente o facesse interventi necessari per mantenerlo in efficienza, rientrerebbe sicuramente nella manutenzione ordinaria e quindi non dovrebbe fare nessun tipo di comunicazione.

  2. Buona sera.
    Vorrei chiederLe un piccolo consiglio. Sto valutando un locale commerciale, ma ha un impianto elettrico che non soddisfa del tutto le mie esigenze. Mi converrebbe (in termine dei costi e tempi) rifare completamente l’impianto o salvare i più possibili del vecchio rimasto?
    L’attuale è del 2012, non c’è più la corrente dal 2016.
    Grazie in anticipo e buone feste.

    1. Un impianto del 2012 è abbastanza recente e per legge deve avere il certificato di conformità. La prima cosa che le consiglio di fare è verificare la sua presenza.
      Nel caso di un impianto così recente sostituirlo completamente o meno dipende da quanto si discosta dalle sue esigenze: se si tratta solo di aggiungere prese/punti luce/etc. o di spostarne di esistenti le consiglierei di non sostituirlo ma di implementare le modifiche necessarie. Se invece è totalmente difforme da ciò di cui ha bisogno probabilmente le converrebbe sostituirlo.
      Se è stato fatto bene comunque il quadro elettrico dovrebbe essere sovradimensionato e le canaline dovrebbero avere spazio a sufficienza per poter ospitare nuovi cavi.
      Tutto dipende dalla qualità della base di partenza.

    1. Salve Elio, gentilmente non riempia la sezione dei commenti degli articoli con saluti o sequenze di lettere senza senso. Questa non è una chat in cui il dialogo è in tempo reale e non riesco a rispondere immediatamente. Se ha qualcosa da dire sul contenuto dell’articolo sarò lieto di leggere la sua opinione, se invece vuole comunicare con me in privato può scrivere a info@ristrutturazionepratica.it

  3. Buonasera,
    nel 2013 ho fatto un nuovo impianto elettrico con tanto di certificazione di elettricista.
    L’appartamento era dotato di certificato di abitabilita’ al momento della precedente ristrutturazione o costruzione immobile.
    Dopo il rifacimento di nuovo impianto elettrico (sostituito completamente impianto elettrico vecchio utilizzando in gran parte le stesse forassiti ma sosituendo tutti i cavi) doveva essere chiesto nuova abitabilita’ o agibilita? La vecchia abitabilita’ ha perso valore?
    Grazie per la risposta

    1. Buongiorno, col rifacimento del solo impianto elettrico non è necessario rifare anche agibilità/abitabilità

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