La sostituzione degli infissi impone di valutare correttamente molteplici aspetti che, se affrontati senza avere delle informazioni di base, ti faranno correre il serio rischio di ritrovarti a scegliere l’infisso (e il fornitore) sbagliato per le tue esigenze, anche se hai il progettista della tua ristrutturazione che ti aiuta. Infatti sei tu che per primo devi avere le idee chiare su quello che vuoi e che ti offre il mercato.
Come hai già potuto leggere nella prima parte di questa guida, ti trovi di fronte ad un sistema complesso, composto da molti elementi tutti di elevata importanza per il suo corretto funzionamento e il raggiungimento delle prestazioni richieste. Entrando in uno showroom ti troverai di fronte ad una scelta infinita e sarai letteralmente travolto da una marea di informazioni, spesso contrastanti.
In questa seconda parte della nostra guida, dopo che nella prima hai capito se effettivamente il tuo vecchio infisso è arrivato alla fine dei suoi giorni, voglio darti le linee guida per orientarti correttamente nella scelta del tuo nuovo infisso.
La cosa principale che ti ritroverai a scegliere è il telaio di cui sarà fatto il tuo nuovo infisso: materiali, finiture ed accessori.
Però, prima di approfondire qualsiasi questione tecnica, voglio tornare rapidamente su un punto che abbiamo già affrontato nella prima parte: quali sono le prestazioni termiche e acustiche minime che devi richiedere ai tuoi nuovi infissi.
LE PRESTAZIONI MINIME RICHIESTE AGLI INFISSI
Dal punto di vista termico la norma di riferimento è il decreto legislativo 192/2005 sul rendimento energetico nell’edilizia. In questo decreto, tra le mille questioni affrontate, ci sono anche i limiti di dispersione termica ammessi per i nuovi componenti che vengono installati, validi sia per edifici esistenti che per nuovi edifici.
La dispersione termica di un elemento edilizio viene denominata Trasmittanza, è una grandezza fisica, e indica quanto calore tale elemento fa passare. L’unità di misura è W/m2K (watt su metro quadro kelvin), cioè quanti watt di potenza termica vengono trasmessi per ogni metro quadro di superficie dell’elemento edilizio al variare della temperatura di 1 grado Kelvin (non si utilizza il più comune, per noi, grado celsius per convenzione). Minore è tale valore maggiore è la capacità di isolare dell’elemento (o viceversa: maggiore è il valore e maggiore è la quantità di calore che viene trasmessa).
Il decreto 192/2005 riporta, per ogni tipologia di elemento edilizio, una tabella con dei valori limite suddivisi per zone geografiche sopra il quale i nuovi elementi non possono andare.
Ti riporto un’altra volta la tabellina che abbiamo visto nella prima parte della guida con i valori di trasmittanza massima ammessi, divisa per zone climatiche, e di seguito la cartina dell’Italia con l’individuazione di tali zone:
ZONA CLIMATICA | TRASMITTANZA “U” (W/m2K) |
A e B | 3,20 |
C | 2,40 |
D | 2,10 |
E | 1,90 |
F | 1,70 |

Ci tengo a chiarirti una cosa: Il valore di trasmittanza limite da non superare che hai visto in tabella è riferito all’infisso nel suo complesso, comprensivo cioè dei telai e delle guarnizioni e non solo del vetro.
Quando andrai a chiedere un preventivo per la sostituzione degli infissi, solitamente ti verranno date anche le prestazioni termiche per lo specifico infisso scelto, e in relazione alla trasmittanza troverai due valori: quello della sola parte vetrata (indicata con “Ug”) e quello dell’intero infisso comprensivo di tutti i suoi elementi (indicata con “Uw”). Sebbene la trasmittanza del vetro sia importantissima, il valore che ti deve interessare è la trasmittanza globale dell’infisso.
Ormai quasi tutti gli infissi presenti sul mercato sono certificati per raggiungere e superare agevolmente le prestazioni minime richieste. E riescono a farlo non di poco…Infatti un infisso nuovo di media qualità arriva a garantirti prestazioni trasmittanza pari 1,4 w/m2K. Molto migliori di quelle richieste in gran parte dell’Italia.
Chiaramente tutte queste belle cose che ti ho detto valgono se decidi di acquistare infissi di buona qualità e non i più economici importati dalla Cina che puoi trovare anche in alcune grandi catene di fai da tè…Questi infissi saranno pure certificati (altrimenti non potrebbero nemmeno essere venduti…) ma hanno un decadimento di prestazioni e di funzionalità (cioè si rompono, si deformano, non isolano più efficacemente) molto rapida.
Passando all’aspetto acustico abbiamo già detto nella prima parte che la legge di riferimento è il D.P.C.M. 5/12/1997, “Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici”. Tale decreto chiede che vengano rispettati dei limiti ben precisi di abbattimento acustico delle facciate degli edifici.
Per quanto riguarda le case ogni parete esterna deve garantire un isolamento acustico complessivo di 40 decibel. Questo è un valore mediato tra l’incidenza superficiale delle parti in muratura e delle parti vetrate. Solitamente le parti in muratura superano abbondantemente tale valore, mentre gli infissi lo fanno più a fatica. In laboratorio è stato dimostrato che infissi con un abbattimento inferiore ai 32 decibel non riescono mai a garantire un abbattimento complessivo di 40 decibel, mentre un abbattimento di 37 decibel garantisce praticamente sempre il raggiungimento della prestazione globale richiesta.
Esistono infissi che arrivano a garantirti un abbattimento acustico di quasi 50 decibel, ma tali valori (ti ricordo che i decibel lavorano in scala logaritmica: a piccolo incremento di valore numerico corrisponde un elevato incremento di abbattimento sonoro) fanno salire notevolmente i costi. Anche se la possibilità di raggiungere livelli di silenziosità interna tanto elevati devono essere presi in considerazione nel caso di residenze situate in aree molto rumorose.
Gli studi hanno dimostrato che il rumore non dovrebbe superare mai i 50 decibel in fase di veglia, i 42 durante il sonno e i 35 per salvaguardare i nervi. E in Italia, da questo punto di vista, non ce la passiamo bene. Da statistiche di qualche anno fa risulta che le città italiane sono le più rumorose in Europa (con il record dei 92,6 decibel di Palermo).
Lo sapevi che secondo studi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità il rumore è la causa del 3% dei decessi in Europa per insufficienze cardiache? L’esposizione prolungata a livelli sonori elevati (parliamo però di oltre i 70 decibel) determina danni permanenti all’udito e altri disturbi tra cui tachicardia e palpitazioni, stati di ansia e paura.
Come mi comporto io…
Personalmente ho dei valori di riferimento che rappresentano dei paletti. Chiaramente questi valori sono dettati dal contesto in cui opero solitamente (la mia città è in zona climatica C, anche se già i comuni limitrofi sono in zona D, e non ha livelli di rumorosità particolarmente elevati). Te li voglio dare come primo riferimento:
- Per la trasmittanza il valore globale deve essere compreso tra 1,2w/m2K e 1,4 w/m2K
- Per l’abbattimento acustico cerco di fare in modo che gli infissi non siano mai sotto il range 35dB – 37dB
Con questi valori di riferimento ho quasi sempre la certezza di garantire ottime prestazioni e costi non eccessivi. Chiaramente ogni progetto richiede una verifica diversa e soprattutto un attento ascolto delle esigenze dei committenti, però raramente mi sbaglio se mi muovo con questi parametri.
Passiamo finalmente alla parte che sicuramente ti interessa di più: le caratteristiche tecniche degli infissi in commercio. E lo facciamo parlando della scelta più importante che dovrai compiere: quella del telaio.
I MATERIALI CON CUI SONO REALIZZATI GLI INFISSI

La scelta della tipologia di infissi va fatta basandosi sulle tue preferenze estetiche, sulle prestazioni che devi raggiungere e naturalmente con il budget a tua disposizione sempre in mente. In questo paragrafo, che è quello centrale di tutta la guida, affronteremo sinteticamente tutti questi aspetti degli infissi.
Per semplicità di trattazione classificheremo gli infissi in base al materiale con cui sono realizzati.
I materiali principali con cui sono realizzati gli infissi che puoi trovare in commercio sono tre:
- PVC
- Alluminio
- Legno
[NB: in realtà ci sarebbe anche l’acciaio, però ancora non si riescono ad ottenere prestazioni degne di nota]
Questo non vuol dire che esistono solo tre tipologie di infissi…infatti, particolarmente negli ultimi anni, si stanno diffondendo in modo importante gli infissi “misti”, in cui cioè vengono accoppiati due materiali differenti per sfruttare al massimo le caratteristiche prestazionali ed estetiche di uno e dell’altro.
Quindi nella tua ricerca potrai trovarti a dover scegliere tra ben sei diverse tipologie di infissi (e ti sto indicando solo quelli maggiormente diffusi….):
- Infissi in PVC
- Infissi in Alluminio a taglio termico
- Infissi in Legno
- Infissi in PVC-Legno
- Infissi in Alluminio-Legno
- Infissi in PVC-Alluminio
- Infissi in Legno-Alluminio (che sono diversi dagli infissi in Alluminio-Legno)
Direi che c’è una varietà di scelta non indifferente…e capisco anche che potresti essere disorientato.
Voglio tranquillizzarti subito: qualunque decisione prenderai, se il principio che ti muoverà è cercare prima la qualità e poi il prezzo più basso, stai tranquillo che non farai un buco nell’acqua. L’infisso svolgerà perfettamente la sua funzione garantendo le caratteristiche certificate e soprattutto durerà nel tempo (con maggiore o minore manutenzione…).
Facciamo una breve panoramica cercando, in onore del nome del blog, di essere il meno tecnici e il più pratici possibile.
Infissi realizzati coi materiali “puri”
Per materiali puri intendiamo quelli non accoppiati tra di loro, quindi parleremo degli infissi in PVC, in Alluminio a taglio termico e in Legno.
Infissi in PVC

PVC è l’abbreviazione di PoliVinile di Cloruro. Nella sostanza è un materiale plastico.
Fino a pochi anni fa di fronte ad una tua proposta di installare delle finestre in PVC ti avrei detto: “vuoi sostituire gli infissi che hai con delle finestre in plastica? Ma sei pazzo?”. Oggi (in realtà da alcuni anni) la situazione è cambiata notevolmente: le finestre in PVC sono probabilmente quelle che hanno il miglior rapporto Qualità/Prezzo tra tutte.
In realtà se oggi mi facessi la stessa proposta di sostituzione degli infissi non avrei la stessa reazione, ma ti farei altri tipi di obiezioni…
Vediamo i pro e i contro degli infissi in PVC.
PRO:
- Resistenza elevata nel tempo
- Ottime prestazioni di isolamento termico e acustico
- Costo basso
CONTRO:
- Si vede che è plastica…
- Degrado estetico esterno
- Profili generalmente molto grandi (tanto telaio e poco vetro…)
Credo che sia utile spendere qualche parola in più su questo tipo di infisso.
Dal punto di vista delle finiture è possibile ottenere pressochè qualsiasi risultato estetico: dalla semplice tinta unita in tutte le tonalità che ti possono venire in mente fino al classico effetto legno.
Molti rivenditori ti diranno che l’effetto legno del PVC “è indistinguibile dal legno vero”. Io invece ti dico che non è così: si vede che non è legno vero. E secondo me si vede anche tanto…
Però la possibilità di avere l’effetto legno potrebbe tornarti utile abbinata ad un’altra caratteristica che ti viene quasi sempre messa a disposizione: avere due finiture differenti tra interno ed esterno. Mi viene in mente il caso (estremamente frequente) in cui la sostituzione degli infissi avviene in un condominio: dovrai quasi sicuramente rispettare l’estetica dei vecchi infissi che non di rado (soprattutto in condomini anni ’60, ’70, ’80) sono in legno. D’altro canto spesso le vecchie finiture in legno non si addicono agli attuali ambienti moderni che prediligono tinte unite (solitamente bianchi, grigi o neri) oltre a linee semplici. Grazie alla possibilità di avere due colori differenti potrai rispettare esternamente le caratteristiche degli infissi esistenti e internamente avere la finitura che ti piace di più.
La cosa che personalmente non apprezzo degli infissi in PVC è principalmente il loro aspetto di plastica. Non importa se per il loro acquisto deciderai di spendere quanto per un SUV, anche i migliori infissi in commercio mantengono comunque questa caratteristica intrinseca: hai sempre la sensazione di vedere e di toccare plastica (questa cosa è, paradossalmente, leggermente attenuata negli infissi effetto legno…ma sempre di effetto plastica si tratta!). Proprio recentemente ho avuto modo di vedere degli infissi in PVC di uno dei maggiori produttori europei con un profilo molto moderno (squadrato) che all’occhio e al tatto dava proprio la sensazione di plastica…
Allo stesso modo, sebbene siano resistenti, gli infissi in PVC sottoposti alle intemperie esterne possono subire nel tempo un decadimento estetico che comporta principalmente scolorimento anche non uniforme.
Invece una caratteristica positiva di questi infissi, che probabilmente potresti non aspettarti dal PVC, è la resistenza e stabilità. Questa è stata a lungo la pecca principale dei serramenti in PVC mentre ora è un problema superato. Nuove formulazioni del materiale e (alle volte) l’utilizzo di barre in acciaio di rinforzo all’interno dei telai forniscono agli infissi in PVC una rigidità e resistenza notevole.
Inoltre il PVC è probabilmente il miglior materiale isolante in circolazione (tra gli infissi naturalmente). Grazie alle prestazioni intrinseche di questo materiale e al modo in cui sono realizzati i profili (con fino a 7 camere d’aria) si riescono ad ottenere valori di trasmittanza veramente molto bassi (dell’ordine di 0,7 w/m²K…quasi quanto una parete).
Proprio per garantire elevati valori di isolamento termico (e acustico), gli infissi in PVC spesso hanno la pecca di essere realizzati con profili di grande sezione. Questo aspetto può sembrare secondario ma in realtà dovresti prestarvi particolare attenzione nella sostituzione degli infissi in quanto una maggiore dimensione dei telai significa una minore superficie di vetro, quindi meno luce che entra in casa.
Ad onore del vero ultimamente si stanno diffondendo infissi in PVC con profili ridotti e che consentono un maggior passaggio di luce rispetto al recente passato.
Concludiamo questo paragrafo con una breve nota sui costi degli infissi in PVC. Non posso darti dei valori assoluti in quanto il costo di un infisso è determinato da molti fattori:
- La tipologia di profilo adottato
- Il vetrocamera che decidi di far installare
- La tipologia di apertura prevista (ne parleremo meglio più avanti, per ora ti basti sapere che un infisso scorrevole costa molto più di una classica finestra a battente)
- La ferramenta.
Tutti elementi che incidono in modo determinante sul costo finale dell’infisso a cui devi aggiungere il colore e la finitura che sceglierai. Da questo punto di vista i più economici sono i classici monocolore (interno/esterno) bianchi. L’effetto legno è la finitura più costosa e solitamente i produttori prevedono prezzi maggiorati anche se scegli la doppia colorazione interno/esterno.
Detto ciò una normale finestra a battente e vasistas in PVC, comprensiva di vetro, mediamente può costare dai 150,00 €/mq ai 300,00 €/mq.
Infissi in alluminio a taglio termico

Gli infissi in alluminio, nell’architettura contemporanea, sono quelli maggiormente apprezzati dal punto di vista estetico e prestazionale.
Stupito?
Lo so che quando ti parlo di alluminio ti vengono subito in mente gli orrendi doppi infissi in alluminio anodizzato tanto diffusi negli anni ’70 e ’80 che venivano installati da proprietari disperati per cercare di mettere una pezza agli enormi problemi di spifferi, scarso isolamento termico e acustico degli infissi che venivano installati all’epoca.
La situazione è decisamente cambiata: ora, dal punto di vista estetico, l’alluminio ha raggiunto valori di assoluta eccellenza. Pulizia e precisione delle forme, insieme al plus dato dalla risposta cromatica alla luce e della sensazione al tatto, ne fanno un punto di riferimento del settore.
Ma c’è un problema: l’alluminio è un metallo, e come ogni metallo è un pessimo isolante. Installare un infisso realizzato solo in alluminio equivarrebbe ad avere una porta sempre aperta per il freddo in inverno e per il caldo in estate.
La soluzione, che è stata messa a punto a partire dalla seconda metà del secolo scorso, è stata quella di dividere il profilo che compone il telaio in due parti ed inserire un profilo isolante di giunzione lungo tutto il perimetro dei telai. Il cosiddetto taglio termico. In questo modo l’isolante taglia il telaio in due parti (una esterna e una interna) riducendo di molto la trasmittanza.
Oggettivamente all’inizio tale soluzione non portava poi grandissimi miglioramenti delle prestazioni generali a causa di uno sviluppo dei materiali non ancora matura, ma ormai gli infissi in alluminio a taglio termico raggiungono livelli di isolamento ampiamente al di sotto dei limiti di legge garantendo al contempo le prestazioni tecniche ed estetiche del metallo.
Vediamo anche per questi infissi i Pro e i Contro.
PRO
- Grandissima durata (oltre 30 anni)
- Resistenza agli agenti atmosferici esterni
- Bassa manutenzione
- Elevate prestazioni meccaniche (si riescono a realizzare vetrate di grandi dimensioni)
- Elevata qualità estetica
CONTRO
- Prestazioni di isolamento leggermente inferiori al PVC (ampiamente sotto i limiti di legge comunque)
- Costo elevato
Soffermiamoci subito sulla questione costo: gli infissi in allumino a taglio termico sono, tra quelli “semplici” (cioè non accoppiati ad altri materiali), quelli più cari. Il motivo è dato sicuramente dai maggiori costi di produzione a cui si associano però prestazioni, affidabilità e qualità estetica nettamente superiore agli altri infissi. Come riferimento (sempre di larga massima) una finestra con apertura a battente e vasistas in alluminio a taglio termico può costare indicativamente intorno ai 400€ – 500€ al metro quadrato.
Una caratteristica particolarmente apprezzata dell’alluminio è la sua resistenza agli agenti atmosferici. L’alluminio utilizzato per gli infissi è infatti di tipo anodizzato, cioè sottoposto ad un particolare processo chimico che gli conferisce elevatissima resistenza alla corrosione, che è uno dei problemi maggiori per quanto riguarda i materiali a contatto con l’ambiente ed in particolare in zone di mare.
Anche per l’alluminio, come per il PVC, è possibile ottenere infissi bicolore e di tutte le finiture che puoi immaginare (anche l’effetto legno), quindi valgono tutte le riflessioni fatte per gli infissi in PVC in merito all’installazione nei condomini. Naturalmente anche in questo caso la scelta che farai influirà sul costo finale (l’effetto finto-legno è sempre il più caro).
Una pecca abbiamo detto essere il minor isolamento termico garantito da questa tipologia di infissi. Però se prendiamo a riferimento il valore di trasmittanza di legge per la zona climatica D pari a 2,1 w/m²k, un infisso in alluminio a taglio termico con un vetrocamera di medie prestazioni può arrivare agevolmente a valori di 1,4 w/m²k, quindi decisamente molto più prestanti dei valori minimi richiesti (ti ricordo che minore è la trasmittanza maggiore è l’isolamento). E naturalmente con le dovute accortezze tale valore può scendere ancora in modo significativo.
Infissi in Legno

Veniamo al materiale che per secoli è stato il boss degli infissi. E che, in fatto di estetica, si contrappone in modo netto al freddo e moderno alluminio, essendo associato a calore, intimità e linee più classiche (anche se l’ho visto integrato perfettamente anche in contesti molto moderni).
In Italia, dalle statistiche recenti, gli infissi in legno sono ancora quelli maggiormente diffusi (soprattutto al nord) anche se stanno cedendo rapidamente il passo a PVC e Alluminio (soprattutto al PVC per questioni economiche…)
Un aspetto importante che potresti prendere in considerazione nella sostituzione degli infissi è l’impronta ecologica. Spesso gli infissi in PVC e anche quelli in Alluminio vengono fatti passare come una soluzione ecologica in quanto sono materiali riciclabili, mentre quelli in legno vengono additati come antiecologici perché per realizzarli è necessario abbattere gli alberi. La realtà è che il legno è un materiale naturale che si rigenera autonomamente senza bisogno di processi industriali. I produttori di infissi in legno (come i produttori di pavimenti in legno) seguono un rigido protocollo di re-inverdimento, piantando un albero per ogni esemplare abbattuto. Questi processi sono imposti e sono particolarmente rigidi in Europa. La produzione di alluminio e PVC invece, sebbene è vero che si tratti di materiali totalmente riciclabili, richiede processi industriali con enorme consumo di energia.
Per quanto riguarda le caratteristiche degli infissi in legno, partiamo dal presupposto che questo materiale è un isolante naturale che permette di raggiungere valori di isolamento elevati. Naturalmente a seconda dell’essenza del legno e della tecnica costruttiva adottata le prestazioni variano e di conseguenza anche le dimensioni del telaio, che comunque non riusciranno mai ad essere sottili come alcune tipologie di infissi in alluminio.
Le essenze maggiormente utilizzate nella realizzazione di infissi in legno si possono suddividere in due macro-categorie: essenze morbide ed essenze dure.
Tra le prime troviamo:
- Pino
- Okoumè
- Larice
- Abete
Mentre tra le seconde troviamo:
- Rovere
- Teak
- Douglas
- Niangon
- Frassino
- Castagno
Naturalmente scegliere l’una o l’altra non è solo una questione estetica ma anche di stabilità, di prestazioni e naturalmente di costi. Non è lo scopo di questo articolo fare un trattato sul legno, ma come principio generale valga che i legni morbidi forniscono un maggior isolamento termico e quelli duri garantiscono una maggiore stabilità.
I telai possono essere realizzati in legno massello, cioè il profilo è ricavato da un unico pezzo di legno che viene sagomato, oppure in lamellare, cioè il telaio è realizzato con più lamelle di legno incollate tra loro.

Questa seconda tecnologia costruttiva è quella attualmente maggiormente diffusa, soprattutto per quanto riguarda i serramenti di produzione industriale (cioè non realizzati da Bepi il falegname sotto casa con il legno che acquista ed essicca personalmente).
In realtà il legno lamellare è stato introdotto perché presenta degli indubbi benefici: il legno infatti è un materiale vivo, composto da fibre che reagiscono ai cambiamenti climatici (di umidità principalmente) e che continuano a muoversi nel tempo. Abbiamo già affrontato questo aspetto nell’articolo sui pavimenti in legno di qualche tempo fa. Questa caratteristica fa sì che, in sezioni importanti come possono essere quelle del telaio di un infisso in legno (parliamo generalmente di 6x8cm) le tensioni interne possano essere veramente elevate portando a fenomeni di rottura anche in legno ben essiccato. L’utilizzo di lamelle più sottili consente di abbattere queste tensioni interne rendendo più stabile la singola lamella. Grazie a colle appositamente studiate per garantire la massima tenuta nel tempo e a sistemi costruttivi testati (ad esempio in alcuni casi vengono realizzati dei piccoli dentini per migliorare l’aderenza tra i listelli) il legno lamellare diventa molto stabile e garantisce prestazioni termiche e acustiche pari a quelle del legno massello.
Anche per gli infissi in legno vediamo i Pro e i Contro.
PRO
- Elevato valore estetico
- Elevate prestazioni termoisolanti
CONTRO
- Maggiore manutenzione necessaria
- Costo
Vediamo rapidamente i due contro che potrebbero farti storcere il naso di fronte all’acquisto di un infisso in legno.
L’infisso in legno è bello e dura a lungo nel tempo…se ti metti in testa che devi fare una manutenzione adeguata e costante! Il problema non si pone tanto dal lato interno, dove basta usare un prodotto specifico per legno e non avrai problemi, quanto dal lato esterno poichè il legno soffre molto le variazioni climatiche.
Sappiamo tutti che il legno ha un vasto utilizzo anche in ambienti esterni, dai pergolati ai pavimenti per arrivare addirittura ai rivestimenti di facciata. In tutti questi casi basta una minima manutenzione esterna e tali elementi possono resistere egregiamente per moltissimi anni (decenni addirittura). Per gli infissi però va fatto un discorso differente in quanto, oltre a dover resistere alle intemperie, devono anche garantire la movimentazione delle ante e l’assoluta impermeabilità. Quindi non possono muoversi nemmeno di un millimetro nè tantomeno fessurare per scongiurare la nascita di problemi. Proprio recentemente mi è capitato di vedere infissi in legno che, nonostante fossero presenti egli orribili doppi infissi esterni in alluminio anodizzato quale (presunta) protezione, si era talmente deformato da non riuscire più ad aprirsi.
La prima protezione dagli agenti atmosferici che puoi garantire ad un infisso in legno è quella di scegliere solo infissi di elevata qualità, con specifiche garanzie in merito all’essicazione e alla stabilità degli elementi di cui sono composti. La seconda protezione è quella di mettersi nell’ordine di idee che ogni 4-5 anni potrebbe essere necessario un ciclo completo di riverniciatura esterna. È vero che ormai i produttori garantiscono le vernici con cui sono protetti i loro infissi per molti anni, però la realtà è che nonostante tutto il legno continua ad avere bisogno di cura e manutenzione costante.
Per quanto riguarda i costi gli infissi in legno si allineano, mediamente, con gli infissi in alluminio, quindi possiamo dire in linea di massima che una finestra di buona qualità con apertura a battente e a vasistas costa tra i 400€/mq e i 500 €/mq.
Tabella di raffronto degli infissi “puri”
Con questo paragrafo sugli infissi in legno abbiamo fatto una panoramica generale dei tre sistemi principali di realizzazione degli infissi, quelli che utilizzano i materiali “puri”.
Come hai potuto leggere però esistono anche gli infissi “misti”, cioè che combinano due materiali tra quelli che abbiamo appena visto. A breve ne faremo una panoramica in quanto spesso rappresentano la soluzione maggiormente indicata, soprattutto in caso di ristrutturazioni. Prima però voglio inserirti una tabellina di raffronto con tutti i pro e i contro delle tre tipologie di infisso che abbiamo appena finito di vedere.
Lo faccio ora, e non dopo aver trattato anche le altre tipologie di infissi, perché riassume visivamente tutti i pregi di ognuno dei materiali che abbiamo visto e aiuta a capire il motivo degli accoppiamenti negli infissi misti:
PVC | ALLUMINIO (a taglio termico) | LEGNO | |
PRO |
|
|
|
CONTRO |
|
|
|
Pensando agli infissi di casa tua, quali sono le caratteristiche a cui non rinunceresti mai e quali invece quelle di cui faresti tranquillamente a meno?
Prima di dare una risposta vediamo quali caratteristiche sono tipiche degli infissi “misti”, che naturalmente, come avrai già capito, sono realizzati proprio per coniugare il meglio di tutto ciò che abbiamo visto finora.
Infissi Misti
GLi infissi con telai misti si sono diffusi in modo importante negli ultimi anni. Attualmente rappresentano una fetta importante del mercato, con prestazioni tecniche e di durata superiori, e quindi nella sostituzione degli infissi sono una soluzione che dovresti considerare. Ma non vanno indifferentemente bene in tutte le situazioni. A seconda degli specifici casi potrebbe essere conveniente propendere per una o l’altra tipologia.
Nei prossimi paragrafi parleremo di questi infissi:
- PVC-Legno
- Alluminio-Legno
- PVC-Alluminio
- Legno-Alluminio
Prima di proseguire però ti voglio spiegare rapidamente come devi interpretare il nome dei sistemi misti: la prima parte del nome è riferita al sistema “strutturale” dell’infisso, mentre la seconda parte è riferita alle sole finiture.
La struttura costituisce il materiale con cui è fatto il telaio dell’infisso vero e proprio, mentre le finiture sono dei profili di rivestimento che hanno principalmente uno scopo estetico e/o di protezione ma non modificano le prestazioni di isolamento termico e acustico. Lo strato di finitura può essere usato solo da un lato (interno o esterno) o da entrambi i lati (interno ed esterno) a seconda delle soluzioni.
Vediamone le caratteristiche uno per uno.
Infissi in PVC-Legno

Nel caso di infissi in PVC-Legno il telaio principale, sia della parte fissa che della parte mobile naturalmente, è in PVC. Il legno rappresenta esclusivamente la finitura dell’infisso e viene utilizzato solo all’interno.
Questa tipologia di infisso è la più recente ad essere stata immessa nel mercato e non è molto diffusa. È stata sviluppata da produttori di infissi in PVC con l’obiettivo di garantire l’elevato valore estetico del legno negli ambienti interni, abbinato alle prestazioni di resistenza e di isolamento termico del PVC.
Inoltre, proprio perché la parte principale dell’infisso è in PVC, riesce anche ad essere più economico di un infisso “tutto legno”.
Questa è la scelta ideale se vuoi un infisso di buona qualità, elevato valore estetico e con una linea e un feeling classico, ma che ti consenta comunque di non svenarti…
Naturalmente la parte esterna dell’infisso, quella in PVC per intenderci, può avere una finitura finto-legno che si può adattare facilmente alle esigenze estetiche del condominio in cui abiti (naturalmente se casa tua si trova in un condominio…)
Infissi in Alluminio-Legno

Gli infissi in Alluminio-Legno non vanno assolutamente confusi con gli infissi in Legno-Alluminio di cui parleremo tra poco.
Questi infissi hanno il telaio principale in alluminio e la finitura interna in legno. Funzionano quindi esattamente come un infisso in PVC-Legno…ma costano di più (per via del telaio in alluminio a taglio termico)
Dato per scontato che se scegli di effettuare la sostituzione degli infissi con uno di questa tipologia lo fai perché ami tutte le caratteristiche tipiche del legno dentro casa, quindi la naturalezza, il calore e un aspetto più classico, a questo punto la domanda è: perché scegliere un infisso di questa tipologia che è molto più costoso di un infisso in PVC-Legno?
I motivi, dal mio punto di vista, si possono ridurre sostanzialmente a tre:
- Bassissima necessità di manutenzione (abbiamo già detto che l’alluminio è il materiale che richiede meno manutenzione in assoluto)
- Ottima resistenza agli agenti atmosferici esterni (come prima: l’alluminio fornisce le migliori prestazioni in tali termini)
- Possibilità di realizzare serramenti di grandi dimensioni (l’Alluminio, per la sua rigidezza, ben si adatta a vetrate anche molto grandi)
Rispetto ad un infisso in PVC-Legno probabilmente potresti avere delle prestazioni leggermente inferiori di isolamento termico (cosa che potrebbe essere un limite solo se il tuo scopo è avere il massimo isolamento possibile; infatti abbiamo detto che l’alluminio a taglio termico garantisce comunque prestazioni molto elevate). Per il resto si tratta di un infisso tecnicamente superiore.
Infissi in PVC-Alluminio

Da quando il PVC ha raggiunto livelli prestazionali (sia termo-acustici che di resistenza) elevati, c’è stato uno sviluppo importante del prodotto con lo scopo di renderlo sempre più attrattivo per gli acquirenti.
Oltre ad accoppiare gli infissi in PVC con il legno si è cominciato a lavorare a possibili accoppiamenti con l’alluminio. In questo caso l’accoppiamento è consistito nell’inserire una scocca in alluminio sul lato esterno dell’infisso. Questo non è stato fatto a scopo estetico ma pratico: abbiamo detto che l’alluminio ha una durata pressochè eterna anche sottoposta agli agenti atmosferici, mentre il PVC risente un decadimento delle prestazioni alle medesime condizioni. Questa scocca serve proprio per ovviare a tale problema.
In realtà questa è stata una prima tipologia di infisso in PVC-Alluminio, cioè con telaio in PVC e finitura in alluminio di cui negli ultimi anni alcuni produttori hannorealizzatto una variante che ritengo molto interessante.
Infatti c’è una seconda tipologia di infisso PVC-Alluminio: quella in cui il rivestimento in alluminio è sia interno che esterno. Una doppia scocca che ingloba un telaio in PVC e che quindi unisce le caratteristiche prestazionali del PVC e quelle estetiche e di resistenza agli agenti atmosferici dell’Alluminio. Attualmente, sulla base delle mie ricerche, in Italia esiste solo un produttore che commercializza questo tipo di infisso. Non ti faccio il nome perché in questo articolo non è il mio scopo fare delle marchette.
Perché scegliere un infisso di questo tipo?
- Altissime prestazioni termoisolanti
- Altissima resistenza agli agenti atmosferici
- Altissimo valore estetico (se ti piacciono gli infissi moderni…)
Tutto altissimo insomma…
Infissi in Legno-Alluminio

Solo un paio di paragrafi fa ti ho detto che l’infisso in Alluminio-Legno è differente dall’infisso in Legno-Alluminio. E immagino che la differenza tu, a questo punto dell’articolo, la abbia già intuita.
Negli infissi in Legno-Alluminio il telaio dell’infisso è in Legno mentre la finitura (che in questo caso è esterna) è in Alluminio.
Ritengo di poter affermare, senza paure di essere smentito, che questo infisso è probabilmente il massimo che puoi chiedere ad un serramento. Infatti coniuga tutte le caratteristiche di un infisso in legno quali valore estetico, robustezza e naturale capacità di isolamento termico, all’affidabilità e resistenza dell’alluminio agli agenti atmosferici.
La scocca esterna in allumino serve proprio per risolvere il problema della continua manutenzione necessaria al legno quando si trova in contatto con l’ambiente esterno di cui abbiamo già parlato.
Naturalmente non si tratta di una scelta economica ma, se quello che cerchi è il calore del legno, un infisso di valore e dalla lunga durata assicurata, allora probabilmente per la sostituzione degli infissi quella del legno-alluminio è la scelta adatta per casa tua.
Alcuni anni fa, per casa mia, la scelta è caduta proprio su un serramento in legno-alluminio e ti posso garantire personalmente che non mi hanno mai dato alcun problema e che resistono in perfette condizioni alle intemperie di una casa esposta a sud e fronte mare, quindi probabilmente il peggio che possa esserci per un infisso.
QUALE INFISSO SCEGLIERE?

Dopo questa lunga (e spero abbastanza chiara e semplice) trattazione sulle (principali) tipologie di infissi presenti sul mercato spero che tu abbia le idee un po’più chiare su quello che potresti ottenere dalla sostituzione degli infissi.
Però sono sicuro che hai ancora (e forse più di prima) una grande domanda in testa: “qual è l’infisso giusto per me?”
Già perché come abbiamo visto la scelta è veramente vasta. E voglio essere sincero: non è possibile dare una risposta univoca a questa domanda perché ogni singolo caso e ogni singola persona sono diversi l’uno dall’altro.
Infatti nella scelta dell’infisso devi mediare tra tanti aspetti legati a te (i tuoi gusti estetici), alle prestazioni che vuoi raggiungere e il budget che puoi permetterti di mettere in campo.
Se sei interessato unicamente alle prestazioni di isolamento termico ed acustico mentre dell’estetica te ne frega tanto quanto e non vuoi svenarti, allora la soluzione ideale per te è il PVC. Però, nonostante quello che dicono i produttori, ti consiglio sempre di scegliere un infisso con scocca esterna in Alluminio (quindi PVC-Alluminio) per garantirti il mantenimento delle prestazioni che cerchi nel tempo evitando costose manutenzioni.
Se invece oltre alle prestazioni di isolamento poni attenzione anche all’aspetto estetico allora devi necessariamente orientarti verso soluzioni che prevedano legno (vero) o alluminio. Probabilmente per te le soluzioni indicate sono infissi in Alluminio a taglio termico o Legno-Alluminio o PVC-Alluminio. Chiaramente costeranno di più, però hai anche tutti i plus che abbiamo già elencato.
Un consiglio che mi sento di darti è quello di prediligere infissi con finitura esterna in alluminio, proprio per la maggiore durata nel tempo che garantiscono. E quello che mi sento di sconsigliarti (ma prendila come una mera opinione personale) sono gli infissi in PVC o alluminio con finitura finto-legno (a meno che tu non sia costretto per questioni condominiali…).