sostituzione degli infissi: le vetrate

Guida totale alla sostituzione degli infissi. I sistemi di apertura e il vetrocamera [Parte 3]

Indice

Abbiamo visto nella seconda parte di questa guida alla sostituzione degli infissi come, nel momento in cui vai a sceglierli, la tua attenzione sarà focalizzata principalmente sul telaio. Questo è quello di cui ti parleranno i rivenditori e anche il tuo tecnico.

In realtà, a mio modo di vedere, oltre al telaio devi scegliere, e quindi conoscere, anche altri aspetti dell’infisso.

La prassi più diffusa tra i rivenditori è far scegliere al cliente il telaio dell’infisso, affrontare superficialmente le tipologie di apertura, che nel caso di ristrutturazione si da per scontato saranno esattamente come quelle già presenti (errore), e sorvolare totalmente gli aspetti legati al vetrocamera.

È vero che tu, come cliente, sei più interessato all’aspetto estetico, e quindi al telaio, ma ritengo anche che sia più che importante avere poche e semplici informazioni sia sulle tipologie di aperture a tua disposizione che sul vetrocamera.

In questa terza parte della guida approfondiremo proprio questi due punti:

  • Le tipologie di apertura tra cui potrai scegliere
  • Il vetrocamera

TIPOLOGIE DI APERTURA

sostituzione degli infissi: le tipologie di apertura tra cui scegliere

Parlare di tipologia di apertura non è banale come puoi pensare: spesso si da per scontato che i nuovi infissi debbano replicare totalmente le aperture di quelli vecchi. In realtà non è così. Proprio recentemente mi è capitato di seguire una ristrutturazione in cui, con i proprietari, abbiamo deciso di modificare tutte le tipologie di apertura degli infissi.

Ma se non sai quali sono queste tipologie come fai?

Attenzione che conoscere quali sono i sistemi di movimentazione degli infissi non è importante solo dal punto di vista  dell’utilizzo che ne farai, ma anche delle prestazioni generali degli infissi: infatti a seconda di come si apre l’infisso cambiano molti aspetti tra cui sia le prestazioni termoisolanti che il prezzo.

Possiamo classificare le aperture in tre grandi famiglie:

  • Battente
  • Scorrevole
  • Vasistas (o Ribalta)

Oltre a queste c’è anche l’apertura a bilico, che però in Italia non è molto diffusa e che non approfondiremo.

Ristrutturazione

Infissi a battente e vasistas

sostituzione degli infissi a battente

Parliamo dei battenti e dei vasistas in un unico paragrafo perché spesso viaggiano insieme: dove metti una finestra a battente ti viene quasi sempre proposta anche l’apertura a vasistas. Naturalmente nulla ti vieta di prevedere o solo l’apertura a vasistas o solo l’apertura a battente.

La tipologia di apertura più diffusa è sicuramente la classica finestra a battente, che può essere ad una o due ante (in realtà anche a più ante…ma generalmente nelle case ci si ferma a due).

A queste finestre è sempre possibile associare un’apertura a Vasistas, cioè l’anta che si inclina leggermente verso l’interno in senso verticale, molto utile per ricambi d’aria senza l’obbligo di tenere tutto spalancato.

Nelle finestre a due ante l’apertura a vasistas solitamente è riservata alla sola anta con la maniglia di apertura.

sostituzione degli infissi a vasistas

Gli infissi con apertura a battente hanno il vantaggio di garantire la massima tenuta all’aria e il massimo isolamento termoacustico in quanto, una volta chiusa, il telaio mobile e quello fisso aderiscono perfettamente tra di loro grazie anche (e soprattutto) alle guarnizioni.

L’unica pecca (se così si può chiamare…) è che nel caso di finestre molto grandi le ante aperte potrebbero invadere eccessivamente l’ambiente interno diventando un ostacolo per la normale fruizione degli spazi (pensa ad esempio ad un salone con una porta-finestra di un paio di metri di larghezza: un’anta aperta occuperebbe un metro dentro la sala creando intralcio al posizionamento del tavolo o del divano).

Infissi scorrevoli

sostituzione degli infissi: gli scorrevoli

Agli infissi scorrevoli dedicheremo molto spazio perchè sono molto ricercate e apprezzate ma il loro utilizzo deve essere valutato con molta attenzione. Cerchiamo di individuare gli aspetti più importanti.

Le finestre possono scorrere in verticale o in orizzontale. In Italia lo scorrevole verticale è praticamente sconosciuto, mentre all’estero (soprattutto in Inghilterra e in America) è molto diffuso.

Lo scorrevole può o scorrere dentro il muro oppure le ante possono scorrere una sull’altra (quindi chiaramente devono esserci per lo meno due ante).

Nel caso di sostituzione degli infissi è quasi sempre obbligatorio rispettare la forometria della facciata esistente (penso ai condomini…) e, soprattutto per problemi tecnici, spesso risulta impossibile riuscire a realizzare un infisso che scorre dentro il muro, a meno che originariamente non fosse previsto così. Ad esempio, in un progetto che sto seguendo, ci sono delle grandi porte-finestre che ben si adatterebbero ad essere trasformate in scorrevoli dentro il muro, però nel muro esistente ci sono i pilastri…e chiaramente non è possibile abbattere i pilastri per mettere gli infissi nuovi.

In compenso è possibile sostituire una vecchia finestra (o porta-finestra) a battente con una nuova scorrevole. A patto di tenere conto di alcune limitazioni: infatti tutti i produttori di infissi prevedono delle dimensioni minime sotto alle quali non è possibile realizzare l’infisso scorrevole. Anche perché uno scorrevole troppo stretto non sarebbe per niente pratico…

Giusto per capirci: con un infisso scorrevole a due ante potrai avere aperta solo metà della finestra per volta. Una finestra larga 1,5m ti permette di aprire al massimo 75cm (anche meno considerando i telai). Prima di ridurre in modo significativo l’apertura di una finestra o porta-finestra inserendo uno scorrevole dovresti essere consapevole di due ordini di problemi. Leggi attentamente perché, soprattutto il primo, è un aspetto che pochi serramentisti conoscono e da cui ti mettono in guardia.

  1. Problema normativo: per legge nelle case ogni stanza deve avere una superficie di aerazione naturale (verso l’esterno) minima. Negli ambienti principali (soggiorno, cucina, camere da letto) tale superficie di aerazione minima deve essere pari ad almeno 1/8 della superficie complessiva della stanza. Quindi una camera da letto di 20mq, ad esempio, deve avere una superficie di aerazione pari a 2,5mq. Questa superficie viene fornita dalle finestre. Nel caso di una finestra a battente tutta la superficie della finestra contribuisce all’aerazione perché si può aprire completamente. Quindi una classica finestra a due ante di 1,5m x 1,7m è sufficiente. Nel caso tu decidessi di sostituire la finestra a battente con una finestra scorrevole ti ritroveresti a dimezzare la superficie di aerazione, ritrovandoti (in questo esempio) a non soddisfare più tale requisito. E ti ritroveresti con una casa non in regola (non agibile per l’esattezza).
  2. Problema pratico: un’apertura troppo stretta potrebbe diventare molto scomoda o addirittura inutilizzabile…pensa ad una porta-finestra larga 1,2m: sostituendo l’infisso a battente con uno scorrevole ti ritroveresti ad avere meno di 60cm per passare. Decisamente poco!

Dopo aver visto innumerevoli cataloghi di produttori di infissi ti posso dire che spesso la misura minima per uno scorrevole è 1,5m.

Quindi, dopo aver letto di questi problemi, scorrevoli sì o no?

Personalmente ritengo che gli infissi scorrevoli siano un’ottima scelta in determinate condizioni: ambienti grandi e vani finestra (o porta-finestra) molto grandi (da almeno 1,8m di larghezza in su…). Con un occhio al rispetto dei parametri di aerazione degli ambienti…

Proprio recentemente mi è capitato di progettare una ristrutturazione in cui i clienti hanno espressamente chiesto di sostituire gli infissi a battente esistenti con degli scorrevoli. Io sono stato d’accordo con loro ma abbiamo potuto farlo perché tutti gli infissi (tranne i bagni) erano di 2m x 2,5m…enormi! E nonostante tutto in cucina ho dovuto prevedere degli infissi a battente per rispettare l’aerazione….

Una volta che hai scelto di mettere gli infissi scorrevoli credi di aver concluso la tua scelta? Tropo facile…

Gli infissi scorrevoli si dividono in tre tipologie:

  • Scorrevoli tradizionali
  • Alzanti scorrevoli
  • Scorrevoli paralleli

Si differenziano per il sistema di chiusura e movimentazione. E forniscono prestazioni di isolamento termoacustico molto differenti tra di loro.

Come principio generale valga che le prestazioni termo-acustiche di uno scorrevole sono inferiori rispetto ad un infisso a battente. Il motivo è dato dal fatto che non è possibile realizzare una chiusura perfettamente ermetica a causa della tipologia stessa del sistema di apertura. Naturalmente, rivolgendoti ad un prodotto di qualità, comunque non avrai mai problemi di spifferi in casa, rumori insopportabili e scarso isolamento termico. Semplicemente i valori generali sono leggermente inferiori rispetto ad un infisso a battente.

In realtà a seconda della tipologia di sistema che scegli queste affermazioni possono essere più o meno vere…vediamo perchè.

Scorrevoli tradizionali

sostituzione degli infissi: lo scorrevole è una scelta valida?

Gli scorrevoli tradizionali funzionano semplicemente su dei carrelli che permettono alle ante di scorrere. L’unico elemento di guarnizione tra le ante sono delle spazzole che, una volta che l’infisso è chiuso, come abbiamo detto forniscono scarso isolamento.

La cosa positiva degli infissi scorrevoli tradizionali è che tutte le ante possono scorrere, quindi, in caso di infisso a due ante, potrai decidere di avere aperto il lato destro o il lato sinistro della tua vetrata. Naturalmente l’apertura complessiva massima sarà sempre pari a metà della superficie dell’infisso…

Alzanti scorrevoli

sostituzione alzante scorrevole

I problemi di isolamento di cui abbiamo detto sono in gran parte risolti dal sistema di apertura detto “alzante scorrevole”. In questo sistema scorre una sola delle due ante mentre l’altra è fissa, e l’anta scorrevole, nel momento in cui deve essere aperta, viene letteralmente alzata tramite il sistema di apertura per permetterne lo scorrimento.

Gli aspetti positivi sono due:

  1. I carrelli di scorrimento non sono costantemente sollecitati (quando l’infisso è chiuso non è più appeso al carrello superiore ma poggia a terra, risultando pertanto totalmente scarico). Questo fa diminuire in modo drastico sia l’usura e che la necessità di manutenzione
  2. L’isolamento è maggiore poiché, quando sono chiusi, è possibile ottenere un isolamento quasi ermetico grazie al peso del serramento che va a chiudere tutti i passaggi per l’aria e alle guarnizioni usate (che non sono di tipo a spazzola)

Come dicevamo l’inconveniente di questo tipo di infisso è che può scorrere solo un’anta e non entrambe. Infatti l’anta che non si alza è ovviamente fissa (e no…non è possibile farle che si alzano entrambe).

Scorrevoli paralleli

lo scorrevole parallelo

Per concludere c’è il terzo tipo di infisso scorrevole, quello chiamato “parallelo”, che risolve totalmente i problemi di isolamento…ma presenta altri tipi di problemi. Anche in questo caso può scorrere solo un’anta. Si chiama parallelo in quanto, ad infisso chiuso, l’aspetto esterno dell’infisso è come una normale finestra a battente, con le due ante perfettamente allineate. Infatti non è raro che i produttori di scorrevoli paralleli utilizzino esattamente i medesimi profili utilizzati per i telai delle finestre a battente. L’apertura avviene spostando verso l’interno dell’ambiente un’anta e facendola scorrere.

Proprio grazie a questo sistema di movimentazione si riesce ad ottenere una chiusura perfettamente ermetica delle ante e quindi massimizzare isolamenti termici e acustici.

Altro aspetto positivo è che l’anta scorrevole si può aprire anche a vasistas (cosa non possibile con gli altri due sistemi di apertura).

Capisci però che prendere un infisso (solitamente di grandi dimensioni) e ogni volta spostarlo in questo modo rappresenta un notevole sforzo (naturalmente non per te ma per i meccanismi di movimentazione…). Questo si traduce da un lato nella necessità di fare una maggiore manutenzione e dall’altro in un’estetica non proprio accattivante: infatti il sistema di apertura, per riuscire a funzionare, richiede la presenza di elementi a “rilievo” sul lato interno dell’infisso che lo rendono particolarmente antiestetico. la foto che ti ho messo qui sopra vale più di mille parole…

Ristrutturazione

La soglia ribassata

Ti voglio parlare di questo particolare aspetto degli infissi in relazione alle aperture perché è un aspetto che devi valutare proprio quando affronti tale problematica con il tuo serramentista.

La soglia solitamente è la lastra di pietra su cui una volta venivano appoggiati gli infissi. In sostanza determinava il margine inferiore dell’infisso e dava pulizia al vano finestra.

In una porta finestra determina il passaggio tra l’esterno e l’interno.

la soglia degli infissi

Però quando ti parlo di soglia ribassata non mi sto riferendo a questo elemento di pietra ma un elemento del telaio fisso del serramento. Per la precisione stiamo parlando dell’elemento inferiore del telaio fisso.

Come abbiamo avuto modo di dire i telai fissi sono composti da quattro lati che solitamente hanno lo stesso profilo. Questo serve per conferire a tutti quattro i lati dell’infisso le medesime prestazioni di isolamento. Però converrai con me che, in una porta-finestra, un telaio di dimensioni importanti anche nel lato basso (stiamo parlando comunque di almeno 5cm di altezza) possa essere fastidioso sia a livello pratico (uno scalino da scavalcare) che a livello estetico.

la soglia ribassata

Con l’introduzione del taglio della soglia a cui abbiamo già fatto accenno nella prima parte della guida si è cominciato ad incassare, per quanto possibile, il lato inferiore dei telai. Questa cosa però non ha portato grandi benefici dal punto di vista della diminuzione dell’altezza della soglia e ha portato molti problemi di natura tecnica (principalmente di smaltimento dell’acqua). Pertanto i produttori hanno sviluppato negli anni quella che viene chiamata soglia ribassata.

Cioè il lato inferiore del telaio degli infissi (solitamente delle porte-finestre) ha una sezione molto più sottile rispetto agli altri lati, cioè è notevolmente più basso. Nonostante questa caratteristica si riescono a garantire un buoni livelli di isolamento termo-acustico tanto che si riescono a realizzare soglie talmente basse che sono praticamente allineate al pavimento interno.

Una soluzione che dal mio punto di vista è praticamente obbligatoria nelle porte-finestre…ma ricordati che è uno degli elementi che può influire maggiormente sul costo complessivo dell’infisso…

IL VETROCAMERA

sostituzione degli infissi: le vetrate

Come ti ho promesso dedichiamo qualche parola alla descrizione delle caratteristiche minime che deve avere del vetrocamera che verrà installato sul tuo nuovo infisso.

Parliamo di vetrocamera perché ormai non è più possibile installare vetri singoli, sebbene non più di pochi anni fa mi sia capitato di vedere una casa di amici appena ristrutturata in cui avevano fatto installare infissi con un unico vetro. Secondo loro, evidentemente supportati da un’impresa e un venditore non corretti nello svolgimento del proprio lavoro, non era necessario il vetrocamera perché “tanto qui in inverno non fa mai molto freddo”.

A prescindere dall’idiozia di questa affermazione (ti assicuro che la casa in questione non si trova a Lampedusa…), se continui a leggere ti dimostrerò come un vetrocamera sia fondamentale anche anche per la regolazione del calore in estate.

Le due caratteristiche principali a cui deve rispondere un vetrocamera sono l’isolamento termico e acustico. Inoltre i vetri devono garantire prestazioni di sicurezza per le persone che frequentano gli ambienti dove si trovano gli infissi. Una caratteristica legata alla sicurezza ad esempio è che il vetro che si rompe non deve rompersi in schegge di grosse dimensioni molto pericolose.

Per rispondere a tutti i requisiti richiesti i vetrocamera utilizzano varie tecnologie che sono state affinate nel tempo. Vediamo quali sono le principali analizzando i due elementi principali di cui è composto un vetrocamera:

  • I vetri
  • La (o le) camera d’aria

Dopodichè vedremo quali possono essere le combinazioni di alcuni vetrocamere.

I vetri

scegliere i vetri del vetrocamera

Se ti ricordi nella prima parte di questa guida abbiamo detto che i vetri singoli avevano uno spessore di 4mm (alle volte 3mm) e quelli montati nei primi vetrocamera avevano lo stesso spessore.

Ora la situazione è notevolmente cambiata, infatti i vetri utilizzati nei vetrocamera raramente sono dei semplici 4mm ma sono più complessi.

Le evoluzioni sono dovute a:

  • Esigenze di sicurezza: i vetri (sia interni che esterni) devono essere di sicurezza, cioè non essere pericolosi per gli utenti in caso di rottura
  • Esigenze di isolamento e controllo dell’irraggiamento: i vetri contribuiscono a evitare le dispersioni di calore e sono fondamentali per evitare (particolarmente nei periodi estivi) di far entrare il calore in casa
  • Esigenze di isolamento acustico: i vetri contribuiscono in modo importante all’abbattimento acustico

Chiarito quali sono le principali funzioni che devono svolgere i vetri vediamo come l’industria vetraria ha risposto a tali esigenze.

Tipi di vetri per infissi

I vetri che attualmente vengono montati sugli infissi residenziali sono di due tipologie:

  • Stratificati
  • Temprati

I vetri stratificati sono composti da due lastre accoppiate tra loro.  Per fare in modo che i vetri rimangano uniti vi viene interposta una sottile pellicola di PVB (polivinilbutirrale) assolutamente trasparente. Tale pellicola viene prodotta in vari spessori ma quelli più diffusi in ambito residenziale sono due: 0,38mm e 0,76mm.

Ristrutturazione

Questa pellicola svolge anche un altro ruolo importante: rende i vetri stratificati “di sicurezza”. Infatti, grazie alle sue notevoli proprietà adesive, fa in modo che un vetro che si rompe a causa di un urto non cada a terra in mille pezzi ma rimanga “apiccicato” nella posizione originaria. Questa è una caratteristica richiesta dalle leggi sia per l’interno che per l’esterno: per l’interno al fine di evitare che gli utenti vengano colpiti da schegge di vetro, per l’esterno al fine di evitare che il vetro cada costituendo pericolo per le persone.

Altra funzione importante svolta dallo strato di PVB è quella di contribuire all’isolamento acustico. I vetri acustici utilizzano speciali pellicole in PVB con un maggiore potere fonoisolante.

Le lastre utilizzate per realizzare i vetri stratificati sono lastre di vetro assolutamente normali, dette “float”. Gli spessori di ogni singola lastra possono essere vari e partono da 3mm a salire. In ambito residenziale solitamente si utilizzano lastre da 3 o 4 millimetri.

Per quanto riguarda la simbologia utilizzata per descrivere tali vetri si utilizza: 3+3, 4+4, 5+5, … ad indicare lo spessore delle due lastre accoppiate. In realtà sempre più spesso il simbolo “+” viene eliminato facendo diventare tali vetri stratificati 33, 44, 55. Nella simbologia viene individuato anche il tipo di pellicola in PVB adottata per unirli con il simbolo .1 (per lo spessore di 0,38), .2, etc. all’aumentare degli spessori

Ecco che la simbologia completa di un vetro stratificato diventa 33.1, 33.2, 44.1, ….

C’è una seconda simbologia con cui alcuni produttori descrivono i vetri stratificati: 6/7, 8/9, etc. Se ti ritrovi questa dicitura devi interpretare il primo numero come la somma degli spessori delle due lastre di vetro accoppiate e il secondo numero (quello dopo il simbolo / per intenderci) come lo spessore complessivo dato dalla pellicola PVB inserita. Così un vetro 6/7 è un vetro 3mm + PVB 0,38mm + 3mm (NB: se la pellicola fosse stata di 0,76mm la dicitura del vetro sarebbe stata 6/7 PVB0,76).

I vetri temprati invece sono costituiti da lastre che hanno subito un particolare trattamento che ne ha aumentato in modo significativo la resistenza agli urti e soprattutto che, nel caso in cui si rompano, si frantumano in pezzi molto piccoli che non sono pericolosi per le persone che vi ci si trovano vicine.

Il processo di tempratura consiste nello scaldare ad una temperatura di circa 700° una lastra di vetro e poi raffreddarla rapidamente per fare in modo che, grazie alla contrazione dovuta a questa variazione di temperatura, si formino all’interno della lastra delle tensioni che la rendono più rigida.

I vetri temprati non possono essere usati verso l’esterno perché, a differenza degli stratificati, non rispondono alle esigenze di anticaduta, invece possono essere usati all’interno in quanto considerati di sicurezza.

Tutti i vetri, sia gli stratificati che i temprati, vengono realizzati a partire da lastre di vetro di  tipo “float”, chiamate così per il processo di fabbricazione. Tali lastre hanno un tipico colore leggermente verdognolo, in realtà abbastanza impercettibile. In alternativa a queste lastre sono state messe a punto dei vetri denominati “extra-chiaro” in quanto viene eliminata qualsiasi tonalità del vetro e riescono ad essere anche maggiormente trasparenti contribuendo ad aumentare la luminosità generale nel caso di installazione in un infisso. L’unica pecca di queste la stre è che costano di più.

Trattamenti dei vetri per infissi

Come ti dicevo gli infissi svolgono un ruolo importante anche dal punto di vista termico…almeno quelli di ultima generazione.

Negli anni sono stati messi a punto dei trattamenti superficiali che hanno consentito di raggiungere notevoli benefici. Quelli che interessano a noi sono due:

  • Trattamento Bassoemissivo
  • Trattamento Selettivo
sostituzione degli infissi con infisso bassoemissivo

I trattamenti agiscono su due aspetti totalmente diversi ma hanno una caratteristica in comune: devono essere previsti solo su un lato di una sola lastra di vetro che compone il vetrocamera. Per la precisione uno dei due lati rivolto verso l’interno della camera d’aria del vetrocamera (quale generalmente è indifferente). In sostanza è essenziale che non vengano a contatto con l’ambiente esterno che potrebbe rovinare tali trattamenti.

Il trattamento basso emissivo consiste nel rivestire uno dei lati della lastra di vetro con una pellicola agli ossidi di metallo (trasparente naturalmente). L’effetto che si ottiene è quello di “riflettere” il calore che di inverno produci in casa tua e che sta tentando di uscire attraverso la finestra. Quindi serve a migliorare in modo sensibile le prestazioni di isolamento. Naturalmente non tutto il calore viene rimandato indietro (altrimenti avresti dispersione termica pari a 0…attualmente impossibile). Solitamente i vetri con tale trattamento vengono individuati con la sigla BE.

Il trattamento selettivo invece consiste nell’applicare ad uno dei lati della lastra di vetro un trattamento magnetronico che deposita degli ioni di argento sulla lastra. Quello che si ottiene è un vetro in grado di agire selettivamente sulle radiazioni solari che lo investono. Per dirla semplice quando la luce del sole investe un vetro selettivo quest’ultimo fa passare totalmente la luce (che è la parte visibile) mentre riflette in modo significativo il calore (che è la componente non visibile della luce). Ciò contribuisce, nei mesi estivi, a fare in modo che entri meno calore in casa.

Quindi:

  • Vetro bassoemissivo ottimo in inverno perché mantiene il calore
  • Vetro selettivo ottimo in estate perché non fa entrare il caldo

Quale scegliere per casa tua? La risposta è…dipende da dove abiti.

Infatti un vetro bassoemissivo è vero che non fa disperdere il calore interno in inverno…ma fa lo stesso anche per il calore estivo (e non blocca in alcun modo l’ingresso del calore dato dal sole)! Se ti trovi in una citta dal clima caldo, con vetrate esposte a sud, con un vetro bassoemissivo potresti correre il rischio di trasformare casa tua in una serra durante la stagione calda.

Invece un vetro selettivo blocca il calore dato dal sole durante tutte le stagioni dell’anno…anche in inverno. E non pensare che il sole di inverno non scaldi molto…l’apporto del calore generato dal sole al riscaldamento complessivo della casa in inverno è importante, tanto che è uno dei fattori che la legge impone di considerare nei calcoli termici. In un clima freddo rinunciarci sarebbe folle. Per clima freddo dobbiamo intendere quello delle zone climatiche più diffuse in Italia, la D e la E (e naturalmente anche la F…). Infatti, sebbene il caldo in estate possa essere soffocante, questo caldo dura veramente poche settimane all’anno, mentre il freddo gelido e umido dura per molti mesi.

Dal mio punto di vista nei climi molto caldi è da preferire un vetro selettivo per limitare il riscaldamento estivo; nei climi freddi è da preferire un vetro bassoemissivo per limitare le dispersioni invernali.

Una nota: da qualche tempo vengono prodotti dei vetri denominati quattro stagioni, cioè che hanno sia le proprietà bassoemissive che selettive. Anche in questo caso farei attenzione a scegliere un vetro con caratteristiche selettive in climi freddi.

La camera d’aria

Vetrocamera

La chiamo camera d’aria ma ormai è improprio chiamarla così…piuttosto dovremmo chiamarla camera a gas!

Infatti, per aumentare le prestazioni di isolamento complessivo della vetrata, da ormai molti anni nelle camere viene immesso il gas Argon (principalmente) o il gas Kripton. Il motivo è che questi gas riescono a limitare la dispersione di calore in modo maggiore rispetto all’aria.

Rispetto ai primi vetrocamera che avevano uno spessore della camera d’aria solitamente di 12mm, attualmente difficilmente si scende sotto i 16mm, per arrivare spesso a superare i 20mm, con notevole incremento delle prestazioni.

Un aspetto importante della camera d’aria è l’assoluta necessità che sia perfettamente sigillata, altrimenti il gas uscirebbe andando a compromettere in modo significativo le prestazioni dichiarate. A tale scopo l’elemento fondamentale per garantire questa sigillatura è la canalina che corre lungo tutti i quattro lati della camera d’aria e che unisce le lastre di vetro (interna ed esterna). Tale canalina fino a qualche anno fa era realizzata in alluminio, un metallo che come tutti i metalli non è isolante. Quindi il vetrocamera partiva già con un handicap rispetto al ruolo che doveva svolgere di isolare. Attualmente però vengono utilizzate canaline evolute dette “warm-edge” ( o bordo caldo) che isolano sensibilmente in più rispetto all’alluminio.

Alcuni esempi di vetrocamera

Lungi da me la volontà di darti delle indicazioni per quanto riguarda il vetrocamera che saranno montati nei tuoi nuovi infissi. Infatti questo dipende da notevoli fattori:

  • Climatici
  • Di accoppiamento con il telaio
  • Di peso

Però ritengo utile farti capire come possono essere alcune composizioni-base con buoni valori di isolamento termico e acustico.

Partiamo dal chiarire che i vetrocamera possono essere ad una o due camere, e quindi a due o tre vetri.

Sebbene la soluzione ad una sola camera sia nella stragrande maggioranza dei casi più che sufficiente a rispondere a tutte le tue esigenze (chiaramente ci stiamo riferendo alle ultime vetrocamera in produzione che già rispetto a due anni fa si sono notevolmente evolute), ci sono dei casi specifici in cui la doppia camera è qualcosa in più di una soluzione da prendere in considerazione.

Come abbiamo già detto nella prima parte della guida alla sostituzione degli infissi che stai leggendo, la simbologia per rappresentare il vetrocamera prevede una formulazione di questo tipo:

VETRO / CAMERA / VETRO

Il vetro esterno può essere indifferentemente quello a sinistra o quello a destra in questa sigla. Io preferisco intenderlo come il vetro a sinistra.

Vediamo quindi qualche esempio.

Vetrocamera 1: singola camera d’aria, vetro stratificato interno ed esterno.

Questa formulazione è una delle più diffuse in abbinamento anche ai vetri bassoemissivi (o selettivi)

Un’ipotesi abbastanza performante potrebbe essere: 33.1 4S / 18 Argon / 33.1

In questa ipotesi abbiamo due stratificati con pellicola PVB da 0,38mm, un trattamento Quattro Stagioni sul lato interno alla camera del vetro esterno (sembra uno scioglilingua lo so…) e una camera d’aria da 16mm riempita di gas Argon.

Un infisso del genere riesce a garantirti una trasmittanza di circa 1 w/m2K (il limite in zona D è 2,1) e un isolamento acustico di circa 38dB.

Naturalmente questi valori possono cambiare significativamente con piccole variazioni ma voglio darti giusto un minimo di riferimento.

vetrocamera 1

Vetrocamera 2: singola camera d’aria, vetro stratificato esterno e interno con spessori differenti

Rispetto a prima cambiamo solo il vetro stratificato interno che ha uno spessore maggiore e una membrana in PVB che ottimizza l’abbattimento acustico: 33.1 4S /18 Argon / 44.2 Silence

Le prestazioni di isolamento termico non cambiano sensibilmente rispetto al primo caso, mentre l’isolamento acustico ha un incremento sostanziale attestandosi a 43dB.

vetrocamera 2

Vetrocamera 3: doppia camera d’aria, vetro stratificato interno e esterno, temprato centrale.

La doppia camera d’aria comporta un notevole miglioramento delle prestazioni del vetrocamera, sia dal punto di vista termico che acustico.

In questo caso possiamo ipotizzare: 33.1 / 12 Argon / 4 / 12 Argon /33.1

La trasmittanza termica scende a 0,7 w/m2K mentre l’isolamento acustico rimane di 43dB.

vetrocamera 3

N.B.: queste composizioni di vetrocamere non me le sono inventate di sana pianta…sono quelle consigliate da uno dei maggior produttori mondiali di vetrocamera (Saint-Gobain) i cui vetri sono installati nella gran parte degli infissi che vengono venduti. Ho semplicemente provveduto a verificare i dati da loro indicati tramite un software apposito…

L’INFISSO PERFETTO PER TE!

Tra la seconda e la terza parte della guida sulla sostituzione degli infissi abbiamo affrontato quelli che probabilmente sono le questioni più interessanti e utili per te. O almeno lo spero.

Ora sei in grado di andare in un negozio di infissi con le idee chiare su quello che cerchi, su quello che puoi trovare, sul costo che dovrai sostenere.

Chiaramente ogni rivenditore proverà a portarti nel terreno a lui più congeniale, cioè sulla tipologia di infisso con cui lavora meglio (e che gli conviene economicamente). Per questo dovrai assolutamente procurarti più preventivi e dovrai allo stesso modo cercare di affidarti alla consulenza di un tecnico di tua fiducia che sappia seguirti e consigliarti.

Nel caso in cui la sostituzione degli infissi sia solo una delle opere della tua ristrutturazione avrai sicuramente il tuo progettista. In caso contrario probabilmente dovrai cercare di capire da solo se chi hai di fronte sta veramente cercando la soluzione adatta a te oppure sta solo provando a fare i suoi interessi…

Però la guida non è finita qui con le questioni tecniche. Nella quarta parte affronteremo due altri aspetti molto importanti (e sottovalutati non solo dai clienti):

  • Tutto ciò che completa l’infisso
  • Come deve essere installato un infisso

Credimi quando ti dico che sono entrambi aspetti che devi conoscere per non rischiare di ottenere un pessimo servizio (come è successo a me in passato quando ancora non avevo approfondito tali temi…)

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