detrazioni fiscali per ristrutturare casa

Detrazioni fiscali per ristrutturare casa

Indice

Le detrazioni fiscali sono uno strumento che lo Stato Italiano ti mette a disposizione per abbattere i costi di ristrutturazione. Ed è fondamentale capire come funzionano: infatti ci sono tanti tipi diversi di detrazioni e la normativa è complessa. Ma se riesci a sfruttarle nel modo corretto potresti realmente arrivare a spendere meno della metà del costo pieno della tua ristrutturazione.

In questo articolo troverai un compendio di base con tutte le informazioni realmente necessarie ad un proprietario di casa per capire quali/quante sono le detrazioni fiscali e le principali procedure e accorgimenti per sfruttarle al meglio se devi ristrutturare casa.

Iniziamo con qualche concetto-base indispensabile.

Cosa sono le detrazioni fiscali

Le detrazioni fiscali spesso vengono confuse con degli incentivi, cioè dei soldi che lo Stato ti da per ristrutturare casa. Ma non è affatto così.

Le detrazioni fiscali per la ristrutturazione sono degli sconti sulle tasse, spalmati su più anni, di cui può usufruire chi effettua alcune tipologie di lavori di ristrutturazione.

Quindi il funzionamento è questo: esegui dei lavori di ristrutturazione, paghi i lavori, e una parte della somma che hai pagato ad imprese/artigiani/fornitori/tecnici puoi scontarla dalle tue tasse in più anni (come vedremo variabile tra 5 e 10).

Altro aspetto importante che voglio introdurre subito è che le detrazioni fiscali non sono crediti fiscali. Approfondiamo subito questo concetto parlando della capienza fiscale.

Capienza fiscale

La capienza fiscale di una persona è la quantità di tasse che deve pagare ogni anno. Se sei dipendente ti vengono scalate alla fonte, ma comunque le paghi, se sei libero professionista/imprenditore/etc. le paghi direttamente tu.

In sostanza le detrazioni di cui puoi usufruire ogni anno non possono essere superiori all’importo della tua capienza fiscale per quell’anno.

Somme eccedenti vengono perse. Infatti non essendo considerati crediti fiscali (cioè soldi che lo stato ti deve ridare), non vengono recuperate negli anni successivi.

Ristrutturazione

Facciamo un esempio per capirci meglio: nell’anno 20xx devi pagare 1.000€ di tasse, che costituiscono la tua capienza fiscale. Se la rata delle detrazioni fiscali per la ristrutturazione di cui puoi usufruire è pari a 1.200€, 1.000€ li porti in detrazione (quindi non paghi tasse in sostanza), però i restanti 200€ sono persi.

Cumulabilità delle detrazioni fiscali

Come vedremo a breve ci sono molte detrazioni fiscali, ed alcune si sovrappongono: cioè per la medesima spesa sarebbe possibile sfruttare più di una detrazione.

Data questa possibilità potrebbe venirti in mente di utilizzare due detrazioni fiscali diverse per la medesima spesa, così da massimizzare il beneficio. Però le detrazioni fiscali non si possono cumulare: per ogni spesa che sostieni puoi decidere di utilizzare una sola detrazione fiscale.

Ad esempio per gli infissi puoi usare due distinte detrazioni fiscali: bonus ristrutturazioni (in determinati casi) e ecobonus. Se cambi gli infissi non puoi usarle entrambe al fine di aumentare la somma detratta, ma devi sceglierne una.

In compenso puoi utilizzare diverse detrazioni fiscali per diverse opere: così gli infissi li puoi detrarre con l’ecobonus e le opere edili con il bonus ristrutturazione. Come vedremo a breve agire in questo modo aiuta a massimizzare i benefici delle detrazioni fiscali perché ognuna di loro ha dei massimali di spesa specifici.

Detrazioni fiscali e conformità urbanistica

Ultima premessa importante: non puoi sfruttare le detrazioni fiscali se in casa tua ci sono abusi o difformità rispetto ai titoli edilizi con cui è stata costruita e/o modificata nel tempo: è indispensabile la cosiddetta conformità urbanistica. Questa cosa lo stabilisce la legge, per la precisione il Testo Unico dell’Ediliza (d.Pr. 380/2001).

Attenzione ad un aspetto spesso frainteso: la conformità urbanistica non c’entra nulla con la conformità catastale. Cioè che casa tua sia a norma o meno non lo sanciscono la planimetria e la visura catastale (tranne rari casi). Gli unici documenti validi sono i titoli edilizi. Per intenderci: licenze edilizie, permessi di costruire, SCIA e CILA che negli anni hanno costituito la storia edilizia di casa tua.

E attenzione ad un altro aspetto: se in passato è stato commesso un abuso, tutte le pratiche edilizie successive non sono valide. Quindi tutte le trasformazioni dell’immobile sono a loro volta abusive o difformi.

Anche una diversa divisione interna degli ambienti rispetto a quanto presente agli atti è una difformità che blocca le detrazioni fiscali.

Se lo Stato (tramite l’Agenzia delle Entrate) scopre che hai usufruito delle detrazioni su un immobile con abusi e/o difformità, ti può chiedere fino al doppio delle somme di cui hai beneficiato.

Quindi è necessario verificare l’assenza di abusi e difformità prima di iniziare qualsiasi procedimento edilizio di ristrutturazione, se vuoi sfruttare le detrazioni fiscali.

Le detrazioni fiscali attualmente in vigore

Ad oggi le detrazioni fiscali che puoi sfruttare per la ristrutturazione della tua casa sono queste:

  1. Detrazioni per interventi di recupero del patrimonio edilizio (art. 16-bis del TUIR) – dette bonus ristrutturazioni o bonus casa
  2. Detrazioni per interventi di riduzione del rischio sismico (art. 16, comma 1-bis del D.L. 63/2013) – sisma-bonus
  3. Bonus arredo (art. 16, comma 2 del D.L. 63/2013)
  4. Bonus verde (art.1, commi 12, 13, 14, 15 Legge 205/2017)
  5. Detrazioni per interventi per il risparmio energetico (legge 296/2006) – ecobonus
  6. Detrazione per gli interventi finalizzati al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche (art. 119-ter Legge 77/2020, introdotta dalla legge di bilancio 2022)

Ho fatto una selezione tra queste detrazioni e nei prossimi paragrafi ti parlerò delle tre principali detrazioni di cui puoi usufruire quando ristrutturi casa:

  • Bonus casa 50% (bonus ristrutturazioni edilizie)
  • Ecobonus (variabile tra 50% e 65%, per l’efficientamento energetico)
  • Bonus arredo (sempre del 50%)

So che in rete puoi trovare centinaia di articoli che ti parlano di “bonus condizionatori” “bonus bagno” “bonus tende e zanzariere” etc….non esiste nessun “bonus” specifico per tutte queste cose. Si tratta di opere che possono essere detratte rientrando all’interno di queste detrazioni principali.

Un’altra cosa importante: le detrazioni fiscali sono delle misure temporanee (ad eccezione parziale per quanto riguarda il bonus casa). Hanno cioè una scadenza: solitamente è la fine dell’anno e solitamente vengono prorogate con alcune modifiche nella legge di bilancio. Tutte queste detrazioni sono a scadenza e sono attualmente in vigore fino al 31 dicembre 2024. Se ciò non avvenisse semplicemente cesserebbero di esistere.

Bonus Casa 50%

detrazioni fiscali 2023: bonus ristrutturazioni

Quello che viene chiamato bonus ristrutturazioni, bonus casa o detrazioni del 50%, in realtà si chiama Detrazione delle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici” ed è normato dall’articolo 16-bis del testo unico delle imposte e dei redditi, oltre che dalle ultime leggi di bilancio.

Tra tutte le detrazioni fiscali è l’unica che continuerebbe ad esistere anche se non prorogata perché inserita all’interno del testo unico sopra richiamato. Anche se i massimali di spesa e la percentuale di detrazione è inferiore rispetto a quanto vedremo a breve.

Immobili e soggetti destinatari

Questa tipologia di detrazione è riservata esclusivamente agli immobili residenziali e alle relative pertinenze. Gli immobili devono essere esistenti, cioè iscritti al catasto, e devono pagare regolarmente l’IMU (quando dovuta).

Possono usufruire dell’agevolazione anche gli immobili utilizzati promiscuamente, cioè in cui si eserciti anche attività di lavoro autonomo o impresa. In questo specifico caso la detrazione viene dimezzata. Un esempio di questa fattispecie sono i bed&breakfast.

Possono accedere a queste detrazioni fiscali i contribuenti che “possiedono o detengono, sulla base di un titolo idoneo, l’immobile sul quale sono effettuati gli interventi”. Chi possiede è il proprietario, il nudo proprietario, l’usufruttuario, etc. Chi detiene è l’inquilino, il comodatario, etc.

Inoltre possono usufruire della detrazione solo le persone fisiche e non le società o assimilabili.

Se le spese sono sostenute da più soggetti (tu e tua moglie ad esempio) possono essere portate in detrazione da tutti, naturalmente esclusivamente per la parte di loro competenza. Infatti possono portare in detrazione le spese anche i familiari (coniuge, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado) anche se non hanno diritti reali sull’immobile, purché conviventi del possessore/detentore del diritto e partecipanti alla spesa.

Opere oggetto di detrazione

La legge riporta ben dieci tipologie diverse di opere che rientrano in questa detrazione fiscale. Quelle più comuni e significative per chi ristruttura casa sono:

  1. Gli interventi che rientrano nella manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia. Si tratta di tutte le principali opere che vengono eseguite quando si ristruttura.
    Attenzione: gli interventi di manutenzione ordinaria non rientrano in questa detrazione (ad eccezione di quelli eseguiti sulle parti comuni di un condominio).
    (NB: ho parlato spesso della differenza tra manutenzione ordinaria e straordinaria, puoi leggere questo articolo).
  2. Puoi portare in detrazione gli interventi di risparmio energetico.
    C’è una sovrapposizione con l’ecobonus di cui parleremo a breve, ma sono due detrazioni separate.
    Facciamo qualche esempio di interventi di risparmio energetico:
    • Opere di coibentazione dell’involucro edilizio che consentano un contenimento del fabbisogno energetico necessario per la climatizzazione di almeno il 10%;
    • Impianti di climatizzazione e/o produzione di acqua calda sanitaria utilizzanti pannelli solari;
    • Impianti che utilizzano pompe di calore per climatizzazione ambiente e/o produzione di acqua calda sanitaria;
    • Impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica;
    • Generatori di calore che presentino un rendimento non inferiore al 90%;
    • Sorgenti luminose aventi un’efficienza maggiore o uguale a 50 lumen/watt, nel limite massimo annuo di una sorgente luminosa per vano dell’unità immobiliare.
  3. Interventi finalizzati alla eliminazione delle barriere architettoniche, come ad esempio ascensori e montacarichi;
  4. Interventi relativi all’adozione di misure antisismiche con particolare riguardo all’esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica degli edifici.
    Questi ultimi rientrano tra gli interventi del sisma-bonus, detrazione a parte che condivide il massimale col bonus casa (e che non approfondiamo qui).

Spese detraibili, massimali e modalità

Queste sono le spese che rientrano nel bonus ristrutturazioni e che quindi puoi portare in detrazione:

  • Tutti i costi relativi all’esecuzione dei lavori;
  • Progettazione, direzione lavori e tutte le altre prestazioni professionali;
  • L’iva, l’imposta di bollo e i diritti;
  • Tutti gli altri costi inerenti agli interventi realizzati;

Il limite di spesa di questa detrazione fiscale attualmente in vigore è pari a 96.000 € e l’agevolazione è del 50%. Quindi possono essere portati in detrazione fino ad un massimo di 48.000 € per unità immobiliare.

Tale somma deve essere ripartita in 10 quote annuali.

Attenzione ad un altro aspetto: i 96.000€ sono calcolati sulla spesa complessiva che hai sostenuto per ristrutturare casa all’interno di un unico intervento edilizio complessivo. Non sono cioè calcolati su base annuale. Quindi, se ad esempio la ristrutturazione dura due anni, il tuo massimale di spesa è pari a 96.000€.

In compenso se nel corso dello stesso anno fai due pratiche edilizie per due ristrutturazioni sullo stesso immobile, il massimale è comunque 96.000€.

Adempimenti per usufruire del bonus casa

Al fine di usufruire del bonus casa devi acquisire e conservare una serie di documenti.

  • La pratica edilizia per realizzare l’intervento, quando necessaria. Quindi devono esserci almeno una CILA o una SCIA (indispensabili per le opere di manutenzione straordinaria).
    In realtà non tutte le opere che rientrano in questa detrazione fiscale richiedono la presentazione di una pratica edilizia, come ad esempio la sostituzione degli scaldaacqua. In questi casi è necessaria un’autocertificazione da parte del contribuente;
  • Notifica preliminare prima dell’inizio dei lavori, nel caso in cui sia necessaria (se non sai cosa sia leggi questo articolo sulla Notifica preliminare);
  • Fatturazione di tutte le spese che devono essere portate in detrazione. Per le spese che non possono essere fatturate, come ad esempio gli oneri di segreteria richiesti dagli uffici tecnici per l’istruttoria delle pratiche, è sufficiente la ricevuta di pagamento;
  • Pagamento con bonifico bancario o postale parlante. In questo caso bisogna utilizzare il modello messo a disposizione specificamente per le detrazioni fiscali. Devono essere indicati chiaramente il riferimento alla detrazione a cui si sta accedendo, in questo caso l’articolo 16-bis del d.p.r. 917/1986 (troverai semplicemente una casellina da barrare), il codice fiscale della persona che effettua il bonifico (e che quindi beneficerà della detrazione) e la partita iva del soggetto a cui è effettuato il pagamento.

Vi sono poi alcuni documenti che non sono sempre necessari ma nel caso in cui lo fossero devono essere conservati ed esibiti su richiesta:

Ristrutturazione
  • L’avvenuta variazione catastale
  • Ricevute di pagamento dell’IMU
  • Dichiarazione di consenso da parte del proprietario dell’immobile (nel caso in cui tu faccia i lavori da inquilino)

Inoltre, dal 2018, per gli interventi agevolabili rientranti nel risparmio energetico, è diventata necessaria una comunicazione all’ENEA (nb: se non la fai non perdi il diritto alle detrazioni).

Ecobonus

detrazioni fiscali 2023: ecobonus

L’Ecobonus, è una detrazione fiscale introdotta con la legge finanziaria del 2007 (l. 296/2006), dedicata esclusivamente alla detrazione per gli interventi di risparmio energetico. Abbiamo già visto che col bonus casa è possibile detrarre opere di efficientamento energetico: l’ecobonus è una detrazione autonoma e con massimali autonomi. Quindi non confonderle!

Un aspetto particolare da evidenziare è che la legge non riporta l’importo massimo di spesa su cui calcolare la % di detrazione, ma viene dato l’importo massimo della detrazione e che corrisponde alla % della spesa totale massima ammissibile a detrazione. Sembra un concetto astruso, ma vedrai che ha senso.

Immobili e soggetti destinatari

Per l’ecobonus non viene fornita alcuna limitazione in merito al tipo di immobili che possono accedervi, l’unico limite è il fatto che devono essere esistenti: quindi sì a residenze ma anche ad uffici e negozi.

La conseguenza è che possono usufruire di questa detrazione sia le persone fisiche che quelle giuridiche.

Ma per accedere all’ecobonus è richiesto che ci sia un impianto di riscaldamento preesistente all’interno dell’immobile. E tale obbligo vale anche per interventi che non riguardano l’impianto di riscaldamento (Solo nel caso di installazione di pannelli solari non è richiesta la preesistenza di un impianto di riscaldamento.)

Così se stai ristrutturando una vecchia casa che non aveva impianto di riscaldamento, non puoi usufruire dell’ecobonus. Ma cosa si intende per “impianto termico”? Ce lo dice l’ENEA:

  • L’“impianto termico” è un impianto tecnologico destinato ai servizi di climatizzazione invernale degli ambienti (eventualmente anche estiva ma mai esclusivamente estiva), con o senza produzione di acqua calda sanitaria;
  • Stufe, caminetti, apparecchi di riscaldamento localizzato ad energia radiante sono assimilati agli impianti termici quando sono fissi. Nel caso siano mobili non sono considerati impianto di riscaldamento;
  • Non sono considerati impianti termici i sistemi dedicati esclusivamente alla produzione di acqua calda sanitaria al servizio di singole unità immobiliari ad uso residenziale ed assimilate.

Interventi oggetto di detrazione

Qui la faccenda si fa complessa: infatti ci sono una moltitudine di interventi per cui è possibile usufruire dell’ecobonus. La legge li ha divisi in misure, con specifiche caratteristiche, regole e massimali di detrazione differenti:

  1. Interventi di riqualificazione energetica su edifici esistenti (l. 296/2006, art. 1, comma 344)
  2. Interventi sull’involucro degli edifici per riduzione della trasmittanza termica (l. 296/2006, art.1, comma 345)
  3. Interventi di installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda (l. 296/2006, art.1, comma 346)
  4. Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale (l. 296/2006, art. 1, comma 347)
  5. Acquisto e posa in opera di schermature solari (l. 190/2014, art. 1, comma 47)
  6. Acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili (l. 190/2014, art. 1, comma 47)
  7. Dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti termici (l. 208/2015, art. 1, comma 88)
  8. Acquisto e posa di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti (l.205/2017, art.1, comma 3, lettera a, numero 3).

Approfondiamo quelli che possono realmente esserti utili nella tua ristrutturazione.

Interventi di riqualificazione energetica su edifici esistenti (l. 296/2006, art.1, comma 344)

Questa misura si attua solo quando gli interventi coinvolgono l’intero edificio e non le singole unità immobiliari. Quindi se hai una casa indipendente è il tuo caso, altrimenti non ti interessa.

Al suo interno rientrano tutte le opere necessarie a raggiungere l’obiettivo di abbassare l’indice di prestazione energetica invernale di almeno il 20% rispetto a dei valori limite tabellati.

Interventi sull’involucro degli edifici per riduzione della trasmittanza termica (l. 296/2006, art.1, comma 345)

La trasmittanza termica è il parametro che misura quanto disperdono gli elementi edilizi che separano casa tua dall’esterno o da ambienti non riscaldati (un vano scale condominiale ad esempio).

Di conseguenza all’interno di questa misura rientrano le opere di: isolamento di muri, isolamento di solai, sostituzione di infissi, etc. che dividono casa tua dall’esterno o da zone non riscaldate.

La norma fornisce dei valori minimi di trasmittanza da raggiungere perché l’intervento che vai ad effettuare possa usufruire delle detrazioni fiscali.

Per questa misura vige una doppia aliquota di detrazione: gli interventi per l’efficientamento delle superfici opache (muri e solai) sono detraibili al 65%, invece quelli per la sostituzione degli infissi sono detraibili al 50%. Il massimale di spesa invece è condiviso. Più avanti troverai una tabella con chiariti tutti questi aspetti.

Interventi di installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda (l. 296/2006, art. 1, comma 346)

Su questa detrazione non ci sono molte parole da spendere perché la definizione è già abbastanza chiara e non vengono date specifiche tecniche particolari.

Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale (l. 296/2006, art. 1, comma 347)

In questo caso si intende gli interventi di sostituzione, integrale o parziale, di impianti di climatizzazione. Non può rientrare in questa misura nessun intervento sull’impianto di riscaldamento che non preveda la sostituzione del generatore di calore con uno del seguente tipo:

  • caldaie a condensazione;
  • pompe di calore;
  • geotermici.

Dal 2012 è inoltre agevolabile secondo questa misura anche la sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore.

La detrazione è pari al 65%, però dal 2018 ci sono dei casi in cui la detrazione è abbassata al 50% o in cui è esclusa:

  • Sono esclusi dalla detrazione gli interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernali con impianti dotati di caldaia a condensazione avente efficienza inferiore alla A;
  • La detrazione è ridotta al 50% nel caso di sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaia a condensazione avente efficienza pari almeno alla classe A;

Ultima novità introdotta dalla direttiva europea Case Green è che dal 2025 tutti i generatori a combustibile fossile (cioè le caldaie a condensazione per intenderci) non potranno più usufruire di nessuna detrazione fiscale.

Ristrutturazione

Acquisto e posa in opera di schermature solari (l. 190/2014, art. 1, comma 47)

Le schermature solari di cui si parla in questa misura sono riportate in un vademecum scaricabile dal sito dell’ENEA:

  • devono essere a protezione di una superficie vetrata;
  • devono essere applicate in modo solidale con l’involucro edilizio e non liberamente montabili e smontabili dall’utente;
  • possono essere applicate, rispetto alla superficie vetrata, all’interno, all’esterno o integrate;
  • possono essere in combinazioni con vetrate o autonome (aggettanti);
  • devono essere mobili;
  • devono essere schermature “tecniche”;
  • per le chiusure oscuranti (persiane, veneziane, tapparelle, ecc.), vengono considerati validi tutti gli orientamenti;
  • per le schermature non in combinazione con vetrate, vengono escluse quelle con orientamento nord.

Attenzione: virtualmente rientrano in questa detrazione anche la sostituzione delle tapparelle, però se le sostituisci insieme agli infissi devi sfruttare la misura per gli interventi sull’involucro di cui abbiamo parlato poco fa.

Dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti termici (l. 208/2015, art. 1, comma 88)

Questi interventi sono classificati anche come “building automation”. In sostanza stiamo parlando di interventi che implementano la domotica per la gestione degli impianti di riscaldamento e raffrescamento. Il vademecum dell’ENEA riporta:

«L’intervento deve configurarsi come fornitura e messa in opera, nelle unità abitative, di dispositivi che consentano la gestione automatica personalizzata degli impianti di riscaldamento o produzione di acqua calda sanitaria o di climatizzazione estiva, compreso il loro controllo da remoto attraverso canali multimediali, eseguiti indipendentemente dalle installazioni e sostituzioni di impianti di climatizzazione invernale.»

Non sono considerate spese ammissibili l’acquisto di dispositivi che permettono di interagire da remoto con le predette apparecchiature quali telefoni cellulari, tablet e personal computer o dispositivi similari.

Spese detraibili, massimali e modalità

Finito l’elenco degli interventi vediamo alcuni aspetti pratici. Possono essere detratte le spese sostenute per:

  • fornitura e messa in opera dei materiali e le lavorazioni necessari a dare l’opera completa;
  • prestazioni professionali necessarie alla realizzazione degli interventi;
  • L’iva, l’imposta di bollo e i diritti.

Per quanto riguarda come e quanto detrarre la situazione è abbastanza ingarbugliata, con percentuali e importi differenti a seconda degli interventi. Per questo ti ho preparato una tabella riepilogativa che puoi vedere qui sotto:

interventi e massimali ecobonus

L’importo totale detraibile è considerato per unità immobiliare mentre per quanto riguarda la rateizzazione attualmente gli importi devono essere spalmati su 10 anni con rate di uguale importo.

Adempimenti

Per accedere correttamente alle detrazioni fiscali sul risparmio energetico è necessario fare tutte le cose che abbiamo già visto per il bonus casa, in più è necessario produrre della documentazione tecnica specifica.

  • Relazione sul contenimento dei consumi energetici: nei casi previsti per legge è necessario protocollare, insieme alla pratica edilizia, questa relazione che certifica i risparmi energetici raggiunti con l’efficientamento.
    Fortunatamente non è sempre necessaria: nelle ristrutturazioni solitamente serve solo quando viene sostituito completamente l’impianto di riscaldamento (caldaia+sistema di distribuzione+terminali).
  • Asseverazione del tecnico: viene redatta da un tecnico abilitato il quale certifica che l’intervento è conforme ai requisiti tecnici previsti per legge.
  • Attestato di prestazione energetica (APE): l’APE è il documento che certifica la classe energetica dell’immobile dopo i lavori di efficientamento energetico. Ci sono alcuni lavori per cui però non viene richiesto:
    • sostituzione di finestre e infissi (in singole unità immobiliari);
    • installazione di pannelli solari;
    • acquisto e posa in opera di schermature solari.
  • Pratica ENEA: attraverso il portale www.acs.enea.it devono OBBLIGATORIAMENTE essere inviati i dati relativi alle opere di risparmio energetico eseguite.
    L’invio della documentazione può essere eseguito solo da tecnici abilitati e amministratori di condominio.
    Questa documentazione deve essere trasmessa entro 90 giorni dalla fine dei lavori. Al momento della trasmissione il portale dell’ENEA rilascerà una ricevuta che dovrà essere esibita in caso di controllo.

Modalità di pagamento

I pagamenti devono essere fatti tramite bonifici bancari o postali parlanti per i soggetti IRPEF. I titolari di reddito di impresa possono pagare anche con modalità diverse (ad esempio con assegni). Deve essere utilizzato il modello di bonifico specifico per detrazioni fiscali di ecobonus (legge 296/2006).

Bonus Arredo

detrazioni fiscali 2023: bonus arredo

Il bonus arredo, introdotto dal d.l. 63/2013, riguarda l’acquisto di mobili ed elettrodomestici. Ma prima di approfondire chiariamo quali sono le condizioni imprescindibili per accedere a questa detrazione fiscale:

  1. L’acquisto di mobili ed elettrodomestici deve essere effettuato all’interno di una ristrutturazione in cui siano state sostenute delle spese per interventi di recupero edilizio che rientrano nel Bonus Ristrutturazione;
  2. L’acquisto di mobili ed elettrodomestici deve essere stato fatto per l’arredo dell’immobile oggetto di intervento.

Quindi se devi semplicemente sostituire la cucina di casa, non puoi usufruire di questa detrazione fiscale. Così come se cambi solo gli infissi o rifai l’impianto di riscaldamento (opere in ecobonus).

Gli acquisti detraibili

I beni che rientrano in questa detrazione fiscale sono:

  • Mobili:
    • letti,
    • armadi,
    • cassettiere,
    • librerie,
    • scrivanie,
    • tavoli,
    • sedie,
    • comodini,
    • divani,
    • poltrone,
    • credenze,
    • materassi,
    • apparecchi di illuminazione.
  • Grandi elettrodomestici di classe energetica almeno A+ o A per i forni (cfr. allegato II del d.lgs. 49/2014):
    • Frigoriferi,
    • Congelatori,
    • Lavatrici,
    • Asciugatrici,
    • Lavastoviglie,
    • Apparecchi di cottura,
    • Apparecchi elettrici di riscaldamento,
    • Radiatori elettrici,
    • Altri grandi elettrodomestici utilizzati per riscaldare stanze,
    • Apparecchiature per la ventilazione,
    • l’estrazione d’aria e il condizionamento

Sia i mobili che i grandi elettrodomestici devono essere nuovi e possono essere agevolati anche trasporto e montaggio.

Massimali e modalità

L’importo massimo agevolabile è pari al 50% calcolato su una spesa complessiva di 4.000€.

Questa somma viene divisa in 10 rate annuali di pari importo ed è usufruibile sempre sul criterio di capienza fiscale che abbiamo già descritto.

Gli acquisti possono essere pagati con:

  • Bonifico bancario o postale ordinario;
  • Carta di credito o di debito;
  • Finanziamento rateale.

Come affrontare le detrazioni fiscali con sicurezza

Abbiamo concluso una panoramica delle principali detrazioni fiscali che puoi sfruttare per la tua ristrutturazione. Immagino che la materia ti sia sembrata abbastanza complessa. Non vorrei scoraggiarti ma in realtà non abbiamo detto nemmeno tutto delle detrazioni fiscali affrontate. Soprattutto per l’ecobonus siamo stati molto sulla superficie: ci sono moltissime interpretazioni e aspetti tecnici che rendono la materia particolarmente complessa. E di cui tu oggettivamente non dovresti preoccuparti.

Detto ciò, il tuo principale interesse è senza dubbio conoscere quali sono le opere per cui puoi sfruttare le detrazioni fiscali e quanto puoi detrarre.

Per questo puoi sfruttare lo strumento gratuito di stima della ristrutturazione di Hausme: ti diamo una stima completa della tua ristrutturazione e anche delle detrazioni fiscali in pochi secondi il tutto diviso per macro-opere, con stima dei tempi, dell’efficientamento, della classe energetica e dei risparmi in bolletta.

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