ristrutturazione energetica

Casa eco-friendly: guida alla ristrutturazione energetica

Indice

La ristrutturazione della casa è il momento in cui è realmente possibile migliorare l’efficienza energetica e il confort. Le bollette sempre più alte, il clima sempre più in crisi e anche stili di vita improntati ad un maggior benessere richiedono che le nostre abitazioni si adeguino insieme a noi: non siamo più nel mondo dell’energia infinita e dell’idea che ogni nostra azione non comporta conseguenze nel mondo è stato dimostrato essere falsa.

Per questo ormai sempre più persone affrontano la ristrutturazione di casa propria prestando attenzione principalmente agli aspetti energetici. E la ristrutturazione energetica di un’abitazione offre numerosi vantaggi, tra cui un significativo risparmio sulle bollette e un miglioramento delle condizioni abitative.

Ma se anche fossero argomenti che non ti interessano, con l’imminente entrata in vigore delle nuove normative europee, che prevedono che dal 2035 tutte le abitazioni dovranno essere almeno in classe energetica D (e dal 2030 in classe E), è ormai obbligatorio considerare l’efficienza energetica durante i lavori di ristrutturazione.

In questo articolo vedremo quali sono gli interventi che ti aiutano realmente ad efficientare energeticamente casa tua durante la ristrutturazione.

Benefici ambientali e risparmio energetico della ristrutturazione energetica

ristrutturazione energetica: benefici ambientali

Non so quale sia la tua sensibilità all’argomento, però quando affronti il tema dell’efficientamento energetico di casa tua devi considerare che le tue azioni non permetteranno solo di risparmiare in bolletta, ma contribuiranno (seppur in minima parte) anche a ridurre l’impatto ambientale e a combattere i cambiamenti climatici. L’efficienza energetica è uno degli strumenti più efficaci per ridurre le emissioni di CO2 e altri gas serra, che sono la principale causa dei cambiamenti climatici. Ecco alcuni dei benefici ambientali più significativi derivanti dall’avere una casa efficiente:

  • Minore dipendenza dai combustibili fossili
  • Riduzione delle emissioni di gas serra
  • Utilizzo di risorse energetiche rinnovabili e quindi più “green” (termine che odio) ed efficiente

Senza togliere che migliorare l’efficienza energetica dell’abitazione permette di ottenere condizioni più confortevoli all’interno della casa (che poi è quello che interessa te): infatti partire dall’idea che l’energia è poca e va sfruttata nel migliore dei modi, porta ad avere impianti migliori e involucri più performanti, che alla fine garantiscono temperature interne più costanti (ed elevate!) durante la giornata, oltre che un’umidità adeguata, il tutto proprio grazie all’utilizzo di materiali e tecnologie ad alte prestazioni energetiche.

In questo articolo esploreremo diverse soluzioni per migliorare l’efficienza energetica della tua casa, approfondendo tecniche di isolamento, impianti sostenibili e incentivi fiscali disponibili. Scoprirai come sia possibile ridurre l’impatto ambientale e ottenere un comfort abitativo ottimale grazie alla ristrutturazione energetica della tua abitazione.

In realtà si tratta di temi di cui abbiamo già parlato in passato: quindi prendi questo articolo come un bignami da cui partire per immaginare una casa veramente efficiente.

Isolamento termico e coibentazione

ristrutturazione energetica: isolamento e coibentazione

L’isolamento termico è una componente fondamentale per migliorare l’efficienza energetica di un’abitazione. Esso si riferisce all’insieme di materiali e tecniche utilizzate per ridurre la dispersione di calore attraverso l’involucro dell’edificio, ovvero le superfici opache (pareti, soffitti, pavimenti) e trasparenti (infissi). La normativa di riferimento per l’isolamento termico in Italia è il d.lgs 192/2005 e s.m.i. (con tutti i decreti attuativi), mentre la normativa tecnica che definisce come si calcola l’isolamento è la UNI EN ISO 6946. Insieme queste normative definiscono i requisiti per la resistenza termica e la trasmittanza termica di elementi opachi dell’edificio.

L’isolante è un materiale che ha la capacità di rallentare la dispersione di calore e il valore fisico associato a questa capacità è la trasmittanza termica. Chiaramente più è spesso l’isolante più isola, però lo spessore dell’isolamento termico necessario dipende non solo dal tipo di materiale isolante utilizzato, ma anche dalla zona climatica in cui si trova l’abitazione. In Italia, le zone climatiche sono stabilite dal Decreto Ministeriale 26 giugno 2015, e sono suddivise in sei categorie, dalla A alla F, a seconda della severità del clima:

Ristrutturazione
  • Zona A: solo alcune isole della Sicilia sono in questa zona climatica
  • Zona B: piccole porzioni costiere del territorio (Sicilia)
  • Zona C: Buona parte della cosa del sud Italia
  • Zona D: le restanti coste fino all’entroterra della parte peninsulare
  • Zona E: clima freddo, caratteristico della pianura padana e degli appennini
  • Zona F: clima molto freddo, caratteristico delle Alpi

Tenendo conto delle diverse esigenze di isolamento termico per ogni zona climatica, è importante scegliere il materiale isolante più adatto e definire lo spessore appropriato per garantire un’efficace barriera termica e ridurre al minimo le dispersioni energetiche. Vedremo tra poco quali sono i materiali più utilizzati per isolare, prima però ritengo importante elencare sinteticamente le principali modalità concui vengono isolati gli edifici, evidenziando pregi e difetti in relazione alla ristrutturazione (purtroppo non puoi usarli tutti!).

Come si isola una casa

Le tecniche di isolamento variano a seconda delle esigenze e delle caratteristiche dell’edificio. Ecco le più utilizzate:

  • Cappotto termico: è un sistema di isolamento termico che si applica all’esterno dell’edificio. Questa soluzione è ideale per garantire un’ottima protezione termica e ridurre i ponti termici. Tuttavia, per i proprietari di appartamenti in condominio, l’applicazione del cappotto termico richiede l’accordo di tutti i condomini, deve essere realizzato dall’intero edificio e può comportare maggiori tempi di realizzazione (sappiamo tutti quali sono le tempistiche di delibera dei condomini…).
  • Insufflaggio: questa tecnica consiste nell’insufflare materiale isolante all’interno delle cavità murarie esistenti. È adatta per la ristrutturazione di appartamenti in condominio, poiché non richiede interventi esterni all’edificio. L’insufflaggio può essere realizzato con diversi materiali isolanti, come lana di roccia, perlite o cellulosa. Tuttavia, questa soluzione potrebbe non essere applicabile in caso di murature prive di cavità o con problemi strutturali. Ho scritto un articolo dettagliato sull’insufflaggio, lo trovi qui.
  • Isolamento dall’interno: l’isolamento dall’interno prevede l’applicazione di materiali isolanti sulle pareti interne dell’abitazione. Questa soluzione è adatta per chi vive in condominio e non può decidere autonomamente di fare lavori all’esterno dell’edificio. Tuttavia, l’isolamento dall’interno può ridurre lo spazio abitativo e non è altrettanto efficace nel prevenire i ponti termici come il cappotto termico.

Nella scelta della tecnica di applicazione è importante considerare le caratteristiche dell’edificio, le esigenze del progetto e le limitazioni imposte dalla situazione condominiale.

Ho scritto un articolo dedicato completamente all’isolamento: come isolare casa.

Materiali isolanti

I materiali isolanti possono essere suddivisi in tre macro-categorie: naturali, sintetici e minerali. Ognuno di questi materiali ha caratteristiche specifiche che ne determinano l’efficacia, il costo e l’impatto ambientale. Puoi trovare un mio articolo sul sito della rivista 100 idee per ristrutturare, in cui trovi informazioni approfondite sui materiali isolanti: isolamento termico.

Vediamo comunque quali sono i materiali più comuni in ognuna di queste categorie e le loro proprietà principali.

Materiali isolanti naturali

Un esempio di materiale isolante naturale è la fibra di legno, prodotta dalla lavorazione di scarti di legno e leganti naturali. La fibra di legno presenta un buon valore di lambda (0,038-0,043 W/mK) e si caratterizza per la sua capacità di regolazione dell’umidità e per le ottime prestazioni acustiche. Tra i vantaggi della fibra di legno vi sono la sua natura ecologica e biodegradabile. Tuttavia, ha un costo superiore rispetto ad altri isolanti e una bassa resistenza al fuoco.

Materiali isolanti sintetici

I materiali isolanti sintetici come il polistirene espanso (EPS) e il poliuretano espanso (PUR), che sono i più diffusi, sono caratterizzati da un’elevata resistenza termica e un’ottima impermeabilità all’acqua e al vapore. L’EPS presenta un valore di lambda compreso tra 0,032-0,038 W/mK, mentre il PUR ha un valore di lambda tra 0,023-0,028 W/mK. Nonostante questi vantaggi, i materiali sintetici sono meno ecologici rispetto ai materiali naturali e hanno una bassa resistenza al fuoco.

Materiali isolanti minerali

La lana di roccia è un esempio di materiale isolante minerale, ottenuto dalla fusione di rocce vulcaniche come basalto e dolomite. Ha un valore di lambda compreso tra 0,035-0,040 W/mK e offre un’eccellente resistenza al fuoco e al calore. Inoltre, è un materiale ecologico e riciclabile con buone prestazioni acustiche. Il principale svantaggio della lana di roccia è il costo, che è superiore a quello di altri isolanti.

In conclusione, la scelta del materiale isolante dipende dalle esigenze specifiche del progetto e dall’importanza attribuita a fattori come l’efficienza energetica, l’impatto ambientale e il costo. È fondamentale valutare attentamente le caratteristiche dei diversi materiali isolanti per trovare la soluzione più adatta alle proprie esigenze. In una ristrutturazione energetica che pone attenzione agli aspetti ambientali, probabilmente ricorrere a materiali naturali è la soluzione migliore.

Infissi a risparmio energetico

Gli infissi, parlando di involucro, sono il secondo elemento fondamentale per l’efficienza energetica di un’abitazione, poiché contribuiscono a ridurre le dispersioni termiche e a migliorare il comfort abitativo. E bisogna porre particolare attenzione alle scelte che si fanno a tal proposito perché, per caratteristiche intrinseche, sono forse l’elemento più fragile di tutto l’involucro (dal punto di vista energetico).

Ho scritto una lunga guida agli infissi, divisa in 5 articoli. Se vuoi approfondire l’argomento parti da qui: Guida totale alla sostituzione degli infissi: come sceglierli, gli adempimenti burocratici, le detrazioni fiscali [Parte 1]

Vediamo comunque alcune caratteristiche importanti degli infissi. In particolare concentriamoci sui due elementi principali di cui sono composti: il telaio e il vetro.

Materiali dei telai

I telai degli infissi possono essere realizzati in diversi materiali, ognuno con caratteristiche fisiche, pregi e difetti specifici.

  • Legno:
    • Caratteristiche fisiche: naturale, termoisolante, resistente
    • Pregi: estetica, efficienza termica, biodegradabile
    • Difetti: richiede manutenzione, costo elevato
  • PVC (cloruro di polivinile):
    • Caratteristiche fisiche: sintetico, termoisolante, leggero
    • Pregi: bassa manutenzione, economico, buona efficienza termica
    • Difetti: estetica meno apprezzata, meno ecologico rispetto al legno
  • Alluminio:
    • Caratteristiche fisiche: metallico, leggero, resistente
    • Pregi: resistenza all’usura, bassa manutenzione, versatilità estetica
    • Difetti: minore efficienza termica se non dotato di taglio termico

Oltre a questi materiali ci sono anche tutte le combinazioni possibili tra di loro. Ne ho parlato approfonditamente in questo articolo: le tipologie di infissi.

Vetrocamera

Il vetrocamera è un elemento chiave nell’efficienza energetica degli infissi, ed è importante sottolineare questo aspetto perché non ne viene realmente compresa l’importanza e quasi sempre chi acquista infissi si concentra sul telaio e mai sul vetro.

I vetrocamera sono costituiti da due o più lastre di vetro separate da uno spazio interno riempito di gas inerte, solitamente argon o kripton. Le caratteristiche che devono avere i vetri camera per garantire un’ottima efficienza energetica sono:

  • Bassa emissività: un rivestimento a bassa emissività (Low-E) riduce la dispersione di calore attraverso il vetro (adatto per zone fredde)
  • Spessore del vetro e dell’intercapedine: uno spessore maggiore garantisce un migliore isolamento termico e acustico
  • Gas inerte: l’argon o il kripton nell’intercapedine migliorano l’efficienza termica

La legge italiana prevede requisiti minimi di trasmittanza termica (Uw) per gli infissi, in base alla zona climatica in cui si trova l’edificio (D.M. 26/06/2015).

Ho approfondito tutti questi aspetti in vari articoli, puoi leggere questo ad esempio.

Con questo abbiamo finito il nostro breve excursus sull’involucro. In questa prima parte abbiamo visto quali sono gli interventi che è possibile eseguire per realizzare una ristrutturazione energetica dell’involucro. Si tratta delle prime cose a cui pensare, perché una casa che disperde poco in inverno (e quindi mantiene il calore) e fa entrare poco caldo in estate è la base per l’efficientamento energetico.

C’è però anche l’altra parte della medaglia: quando abbiamo efficientato l’involucro di casa nostra dobbiamo installare impianti efficienti.

Impianti di riscaldamento e climatizzazione efficienti

La sostituzione dell’impianto di riscaldamento è un fattore chiave per migliorare l’efficienza energetica di un’abitazione e ridurre l’impatto ambientale. Un impianto obsoleto o non adeguato può comportare un elevato consumo energetico e un maggiore inquinamento. Optare per sistemi di riscaldamento più moderni ed efficienti consente di ridurre significativamente i consumi e le emissioni nocive, contribuendo al benessere abitativo e all’ambiente. Fatta questa doverosa quanto probabilmente inutile premessa, possiamo dire che tra gli impianti attualmente più efficienti e a basso impatto ambientale troviamo le caldaie a condensazione e le pompe di calore. In realtà ci sarebbero tanti altri sistemi da poter sfruttare, come quelli a biomassa, ma dobbiamo soffermarci su quelli che attualmente sono realmente utilizzabili in una ristrutturazione.

Quando parliamo di caldaia a condensazione e pompa di calore stiamo parlando di una specifica parte dell’impianto di riscaldamento, ma un impianto di riscaldamento domestico è costituito da diversi componenti che lavorano insieme per riscaldare l’abitazione e garantire il massimo comfort. Ecco i principali elementi che compongono un impianto di riscaldamento domestico:

  1. Generatore di calore: è il cuore dell’impianto e ha il compito di produrre calore, solitamente attraverso la combustione di un combustibile (gas, metano, pellet, legna) o l’assorbimento di calore dall’ambiente esterno (pompe di calore). Esempi di generatori di calore sono caldaie (a condensazione o meno), stufe e pompe di calore.
  2. Sistema di distribuzione: è l’insieme di tubazioni e canali che trasportano il calore prodotto dal generatore agli elementi terminali. Il sistema di distribuzione può essere costituito da tubi per l’acqua calda (impianti ad acqua) o da condotti per l’aria calda (impianti ad aria).
  3. Elementi terminali: sono i dispositivi che rilasciano il calore nell’ambiente interno. Negli impianti ad acqua, gli elementi terminali più comuni sono i radiatori e i pannelli radianti (a pavimento, a parete o a soffitto), mentre negli impianti ad aria, si utilizzano bocchette e diffusori.
  4. Sistema di regolazione e controllo: comprende termostati, valvole termostatiche e altri dispositivi elettronici che permettono di regolare la temperatura in base alle esigenze e ai tempi di utilizzo, ottimizzando i consumi energetici.

Ho scritto un articolo dettagliato sugli impianti di riscaldamento, in cui ti spiego tutti questi argomenti con dovizia di particolari, lo trovi qui: come scegliere l’impianto di riscaldamento per la tua ristrutturazione.

Se però vuoi andare diretto al succo nei prossimi paragrafi approfondiremo il cuore pulsante dell’impianto di riscaldamento: il generatore di calore. Ed in particolare quelli che abbiamo citato poco fa: la caldaia a condensazione e la pompa di calore.

Caldaie a condensazione

Le caldaie a condensazione si differenziano dalle caldaie tradizionali perché sfruttano il calore latente dei fumi di scarico, recuperando una parte dell’energia termica che altrimenti verrebbe dispersa nell’ambiente.

Caratteristiche e vantaggi:

  • Maggiore efficienza energetica: le caldaie a condensazione possono raggiungere un’efficienza fino al 110% su potere calorifico inferiore (PCI), contro il 90% delle caldaie tradizionali. Ciò si traduce in un risparmio energetico fino al 20-30%.
  • Riduzione delle emissioni: grazie alla loro maggiore efficienza, le caldaie a condensazione emettono meno gas serra e inquinanti rispetto alle caldaie tradizionali, contribuendo alla riduzione dell’impatto ambientale.
  • Adattabilità: le caldaie a condensazione sono compatibili con la maggior parte degli impianti di riscaldamento esistenti e possono essere facilmente installate al posto delle vecchie caldaie.

In Italia dal 2015 è stata applicata la normativa europea ErP (Energy-related Products) che vieta la commercializzazione di caldaie di vecchio tipo e impone l’installazione di caldaie a condensazione (nel caso si opti per questo tipo di generatore di energia), al fine di migliorare l’efficienza energetica e ridurre le emissioni di CO2.

Le caldaie a condensazione offrono un’opzione efficiente ed (abbastanza) ecologica per il riscaldamento domestico, consentendo di ridurre i consumi energetici e le emissioni nocive. Grazie agli incentivi fiscali e alle normative in vigore (ne parleremo a breve), la sostituzione di una vecchia caldaia con un modello a condensazione è un investimento vantaggioso e sostenibile.

Però c’è un’alternativa probabilmente migliore.

Pompe di calore

Le pompe di calore sono un’alternativa ecologica ed efficiente alle caldaie per il riscaldamento domestico e la produzione di acqua calda sanitaria. Questi dispositivi sfruttano l’energia termica presente nell’aria, nel terreno o nell’acqua per riscaldare e/o raffreddare gli ambienti interni. Le più diffuse sono quelle che sfruttano l’energia termica presente nell’aria (anche a basse temperature).

Ristrutturazione

Caratteristiche e vantaggi

L’efficienza energetica delle pompe di calore in regime invernale si calcola con il cosiddetto coefficiente di prestazione (COP), che indica quanta energia termica viene prodotta rispetto a quanta energia elettrica viene assorbita. Una pompa di calore efficiente deve avere un COP superiore a 3, il che significa che producono più di 3 kW di energia termica per ogni kW di energia elettrica consumata.

La principale fonte di energia della pompa di calore è l’aria (e non l’elettricità come erroneamente si crede), quindi utilizzando energia rinnovabile e riducendo il consumo di combustibili fossili, le pompe di calore contribuiscono a diminuire le emissioni di gas serra e inquinanti.

Quando è conveniente installare una pompa di calore

  • In edifici ben isolati o ristrutturati, dove l’energia termica viene trattenuta in modo efficace, riducendo la domanda di riscaldamento.
  • In zone climatiche miti, dove le temperature esterne non scendono eccessivamente, garantendo una maggiore efficienza delle pompe di calore aria-acqua. (attenzione: al diminuire della temperatura diminuisce il COP…ma non vuol dire che se fuori fa molto freddo la pompa di calore non scalda!)
  • Quando si desidera un impianto integrato di riscaldamento e raffreddamento.

Limitazioni e precauzioni: Non è sempre possibile sostituire direttamente una caldaia a gas con una pompa di calore a causa delle differenze nelle temperature di funzionamento. Le pompe di calore funzionano meglio con sistemi a bassa temperatura, come i pannelli radianti o i ventilconvettori. Se un edificio è dotato di radiatori tradizionali ad alta temperatura, potrebbe essere necessario adeguare il sistema di distribuzione del calore o optare per una soluzione ibrida che combini caldaia e pompa di calore.

In conclusione, le pompe di calore rappresentano probabilmente la migliore soluzione per migliorare l’efficienza energetica e ridurre l’impatto ambientale del riscaldamento domestico. Tuttavia, è fondamentale valutare attentamente le specifiche esigenze dell’edificio, le condizioni climatiche e le possibilità di adeguamento del sistema di distribuzione del calore per garantire un funzionamento ottimale e un investimento sostenibile.

Un impianto a pompa di calore richiede un corretto dimensionamento e una messa a punto precisa, quindi sono più difficili da progettare e installare rispetto ad un impianto con caldaia a condensazione. Affidarsi all’idraulico per dimensionarli (come per un impianto a caldaia e termosifoni) non è una soluzione corretta in questo caso.

Certificazione e classificazione energetica

ristrutturazione energetica: certificazione degli edifici

Abbiamo visto quali sono gli elementi su cui si basa una ristrutturazione energetica: miglioramento dell’involucro edilizio e impianti efficienti.

Ma come si fa dire se un edificio è o non è efficiente? Di certo non bastano le bollette!

Infatti un utilizzo sbagliato dell’edificio potrebbe far spendere comunque tanto in consumi energetici anche in un edificio efficiente. Un esempio estremo è un edificio in una fredda pianura del nord Italia in cui le finestre vengono lasciate aperte in inverno e i riscaldamenti sempre accesi.

Ecco che serve qualcosa di oggettivo che certifichi se un edificio è efficiente o meno: parliamo della certificazione e classificazione energetica.

Il certificato energetico utilizzato in Italia è l’attestato di prestazione energetica (A.P.E.), cioè un documento che attesta l’efficienza energetica di un edificio, valutandone il consumo energetico e l’impatto ambientale. In Italia, è obbligatoria per la vendita o l’affitto di un immobile e deve essere rilasciata da un certificatore energetico qualificato.

Il certificatore energetico è un tecnico specializzato (ingegnere, architetto o geometra) che analizza l’edificio e ne valuta l’efficienza energetica secondo le linee guida stabilite dalla normativa nazionale (D.Lgs. 192/2005 e s.m.i.).

Il certificato fornisce informazioni dettagliate sull’edificio, tra cui:

  • La classe energetica, che va dalla lettera A4 (edifici ad altissima efficienza energetica) alla lettera G (edifici ad elevato consumo energetico);
  • Il consumo energetico annuo, espresso in kilowattora per metro quadro (kWh/m²);
  • Le emissioni di CO2, che indicano l’impatto ambientale dell’edificio;
  • Le prestazioni energetiche dell’involucro e degli impianti, che comprendono l’isolamento termico, gli infissi, il riscaldamento e il raffreddamento;
  • Le raccomandazioni per migliorare l’efficienza energetica dell’edificio e ridurne il consumo energetico.

La certificazione energetica è uno strumento utile non solo per informare i potenziali acquirenti o inquilini sulla qualità energetica dell’immobile, ma anche per fornire al proprietario un’indicazione precisa delle aree di miglioramento. Affrontare questi aspetti durante una ristrutturazione energetica può portare a significativi risparmi in bolletta e a un maggior comfort abitativo.

Il corretto processo di una ristrutturazione energetica consiste in alcuni passaggi logici e sequenziali:

  1. Valutazione energetica dell’edificio allo stato di fatto
  2. Individuazione ed esecuzione degli interventi necessari per migliorare le caratteristiche energetiche dell’edificio
  3. Valutazione energetica dell’edificio alla fine dei lavori

La valutazione dell’efficienza energetica è un processo che consiste nell’analisi delle prestazioni energetiche dell’edificio e nella definizione delle soluzioni più appropriate per ottimizzare il consumo energetico e ridurre l’impatto ambientale. Durante la valutazione, il certificatore energetico analizza diversi aspetti, tra cui quelli che abbiamo visto nella prima parte di questo articolo:

  • La qualità dell’involucro edilizio (pareti, tetto, pavimenti);
  • La tipologia e lo stato degli infissi;
  • Il sistema di riscaldamento e raffreddamento;
  • L’illuminazione e gli impianti elettrici.

Miglioramento della classe energetica

Migliorare la classe energetica di un edificio significa ridurre il consumo energetico e le emissioni di CO2, aumentando il comfort abitativo e il valore dell’immobile. Abbiamo già visto le principali soluzioni che si possono intraprendere durante una ristrutturazione energetica. Rispetto a quanto abbiamo già detto aggiungerei alcune soluzioni aggiuntive per la gestione dell’energia e alcune strategie utili a ridurre l’impatto ambientale anche durante i lavori di ristrutturazione:

  • Utilizzo di materiali sostenibili: prediligere materiali ecologici, riciclati o a basso impatto ambientale, come legno certificato, calcestruzzo riciclato e isolanti naturali (esiste la certificazione CAM obbligatoria per alcuni materiali);
  • Gestione dei rifiuti: durante i lavori, è importante adottare pratiche di smaltimento e riciclo dei rifiuti per minimizzare l’impatto ambientale e ridurre la quantità di materiale inviato alle discariche;
  • Efficienza idrica: integrare soluzioni per ridurre il consumo d’acqua, come rubinetti a basso flusso, sistemi di raccolta dell’acqua piovana e dispositivi di riutilizzo delle acque grigie;
  • Illuminazione a basso consumo: utilizzare lampadine a LED o a basso consumo energetico per ridurre il consumo di energia elettrica;
  • Ventilazione meccanica controllata: quando fa freddo si tende a non aprire le finestre. Ma gli edifici molto isolati sonopraticamente sigillati, e questo comporta scarso ricambio d’aria e quindi condizioni interne non buone che favoriscono la proliferazione di muffe. Un sistema di VMC è utile per prevenire questi problemi (e per consumare ancora meno grazie agli scambiatori di calore integrati)
  • Integrare sistemi di produzione di energia rinnovabile, come i pannelli solari termici o fotovoltaici.

Approfondiamo questo ultimo punto.

Energia rinnovabile e sostenibilità in edilizia

ristrutturazione energetica: fotovoltaico e fonti rinnovabili

L’adozione di soluzioni basate sulle energie rinnovabili può portare a significativi risparmi energetici e ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. Le principali soluzioni per integrare le energie rinnovabili nelle abitazioni sono:

  • Pannelli solari fotovoltaici: consentono di produrre energia elettrica sfruttando la luce solare. Possono essere installati sui tetti o integrati nell’architettura dell’edificio;
  • Pannelli solari termici: questi pannelli sfruttano l’energia solare per produrre acqua calda sanitaria e, in alcuni casi, per il riscaldamento degli ambienti;
  • Impianti eolici domestici (mini eolico): sono soluzioni meno comuni rispetto ai pannelli solari, ma in aree con vento costante possono essere un’opzione interessante per produrre energia elettrica;
  • Impianti geotermici: sfruttano il calore proveniente dal sottosuolo per il riscaldamento e il raffreddamento degli ambienti, tramite l’utilizzo di pompe di calore geotermiche;
  • Sistemi di recupero del calore: permettono di recuperare il calore prodotto da elettrodomestici e impianti di riscaldamento per riutilizzarlo nell’abitazione, riducendo il fabbisogno energetico.

L’argomento è vasto e complesso. In questo paragrafo ho voluto solo darti alcune indicazioni di base sulla tipolgia di impianti rinnovabili che puoi adottare. Non approfondiamo oltre perché sarebbe lungo e spesso (purtroppo) in condominio non è possibile installare questa tipologia di impianti.

Incentivi fiscali e detrazioni per la ristrutturazione energetica

detrazioni fiscali e ristrutturazione energetica

La ristrutturazione energetica delle abitazioni può comportare un investimento significativo, ma è possibile ridurre i costi grazie a diverse agevolazioni fiscali offerte dallo Stato. Queste detrazioni consentono di recuperare parte delle spese sostenute per interventi volti a migliorare l’efficienza energetica e il comfort abitativo. Ho scritto molti articoli approfonditi sull’argomento, puoi andare a leggere questo che riporta le ultime novità: detrazioni fiscali per ristrutturare casa.

Ristrutturazione

In questo capitolo, esamineremo le due principali detrazioni fiscali che si possono usare ai fini dell’efficientamento energetico: l’Ecobonus e il Bonus Casa.

Ecobonus

L’Ecobonus è una detrazione fiscale introdotta per incentivare gli interventi di ristrutturazione energetica degli edifici. I contribuenti che effettuano lavori di miglioramento dell’efficienza energetica possono usufruire di una detrazione dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) o dall’imposta sul reddito delle società (IRES) per le spese sostenute. Alcune linee guida di base per l’Ecobonus includono:

  • La detrazione varia in base al tipo di intervento e all’entità del miglioramento energetico ottenuto;
  • Gli interventi ammessi comprendono anche l’isolamento termico, la sostituzione di infissi e caldaie, l’installazione di pompe di calore;
  • Le detrazioni possono arrivare fino al 65% delle spese sostenute, a seconda del tipo di intervento e delle specifiche condizioni previste dalla normativa;
  • La detrazione può essere ripartita in quote annuali di pari importo per un periodo di 10 anni;

Per accedere all’Ecobonus, come per tutte le detrazioni, è necessario rispettare i requisiti previsti dalla normativa e presentare la documentazione richiesta.

Bonus Casa

Il Bonus Casa è un’altra detrazione fiscale, prevista in particolare per interventi di ristrutturazione edilizia. Però può essere usata anche per il miglioramento energetico. A differenza dell’Ecobonus, il Bonus Casa riguarda una gamma più ampia di interventi e non è necessariamente focalizzato esclusivamente sull’efficienza energetica. Alcune linee guida di base per il Bonus Casa includono:

  • La detrazione è pari al 50% delle spese sostenute per interventi di ristrutturazione edilizia, fino a un massimo di 96.000 euro per unità immobiliare;
  • Gli interventi ammessi includono lavori di manutenzione straordinaria, ristrutturazione e restauro, e miglioramento energetico, come l’installazione di caldaie a condensazione e pompe di calore, ma anche l’installazione di impianti fotovoltaici;
  • La detrazione può essere ripartita in 10 quote annuali di pari importo;

Per accedere al Bonus Casa, è necessario rispettare i requisiti previsti dalla normativa e presentare la documentazione richiesta, inoltre il Bonus Casa può essere cumulato con altre agevolazioni fiscali, come l’Ecobonus, a condizione che le spese siano sostenute per interventi diversi o complementari.

L’Ecobonus e il Bonus Casa rappresentano un’opportunità importante per i proprietari di abitazioni che desiderano intraprendere lavori di ristrutturazione energetica perché consentono di dimezzare (almeno) il costo dei lavori. Però gestirli non è semplice, anzi è essenziale informarsi correttamente sulle diverse agevolazioni disponibili e sui requisiti necessari per accedervi, al fine di ottimizzare il proprio investimento e contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale del proprio immobile. Nel mio manuale “Ristruttura la tua casa in 7 passi” trovi una guida dettagliatissima sulle detrazioni fiscali. Dai un’occhiata qui a cosa contiene il manuale.

Conclusioni e consigli per una ristrutturazione energetica efficace

Siamo arrivati alla fine. In questo articolo, che è stato un po’ un mega riassunto dell’argomento, abbiamo fatto una panoramica su come una ristrutturazione può diventare un’opportunità per efficientare la tua casa. Concludiamo con alcuni consigli pratici per affrontare una ristrutturazione energetica efficace:

  • Prima di affidarti a qualsiasi professionista fai un’analisi approfondita, valutando attentamente le esigenze specifiche della tua abitazione e le tue priorità in termini di risparmio energetico e sostenibilità.
  • Successivamente individua un professionista (progettista) che ti possa seguire e che ti garantisca di poterti seguire anche dal punto di vista dell’efficientamento energetico: dovrà fare un’analisi energetica accurata da cui trarre delle linee di indirizzo sulle misure e interventi adatti alla situazione.
  • Informati in modo approfondito sulle detrazioni fiscali disponibili, non solo con il progettista ma anche (eventualmente) con un commercialista preparato sull’argomento.
  • Valuta se è possibile integrare produzione di energia da fonti rinnovabili, come il fotovoltaico o il solare termico, per ridurre ulteriormente l’impatto ambientale e ottenere un risparmio energetico maggiore.
  • Tutto parte dall’efficienza dell’involucro: non trascurare l’importanza di un buon isolamento termico e la scelta di materiali isolanti adeguati, in quanto rappresentano un investimento fondamentale per garantire un comfort abitativo e un risparmio energetico duraturo. (lo so che non è sempre possibile!)
  • Presta attenzione alla scelta degli infissi e dei sistemi di riscaldamento, valutando attentamente le diverse opzioni presenti sul mercato in base alle esigenze specifiche della propria abitazione e al budget disponibile. Ma evita di cercare solo ciò che costa meno!

Ti vorrei ricordare infine che:

  • Quando valuti gli interventi per efficientare energeticamente il tuo immobile, è importante mantenere un approccio olistico, considerando il progetto di ristrutturazione energetica come un insieme di interventi integrati. È l’unico modo per ottenere risultati realmente efficaci in termini di risparmio energetico e sostenibilità.
  • Dopo aver fatto i lavori è importante monitorare costantemente i consumi energetici e effettuare controlli e manutenzioni regolari degli impianti, per garantire che la ristrutturazione energetica mantenga nel tempo i benefici ottenuti.

Investire in una ristrutturazione energetica non solo contribuisce a migliorare il comfort e la qualità della vita all’interno dell’abitazione, ma rappresenta anche un passo importante verso un futuro più sostenibile e rispettoso dell’ambiente.

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