I motivi per cui in una ristrutturazione non dovresti mai chiamare l’impresa per prima

impresa di ristrutturazione - casa al contrario

Oggi ti spiego il motivo per cui, quando decidi di ristrutturare casa tua, l’ultima cosa che devi fare è  partire col chiamare l’ impresa di ristrutturazione. Tu probabilmente non lo sai ma il mercato delle ristrutturazioni di appartamenti in Italia è assolutamente dominato dalle imprese. Quando ti dico che è dominato dalle imprese non intendo che, come è normale che sia, sono loro ad eseguire i lavori…questo è scontato…ma intendo che nella maggior parte dei casi tutte le fasi di una ristrutturazione sono gestite completamente da loro: sono loro ad essere contattate per prime dai committenti e sono loro che tentano (e spesso ci riescono) di fornire quello che chiamano “pacchetto completo”: progettazione, pratiche edilizie, esecuzione. Tu non devi preoccuparti di niente. Ti ho già parlato in un altro articolo delle ristrutturazioni chiavi in mano, abbiamo visto i pregi e i difetti di questa formula che ormai è molto diffusa. In realtà c’è anche un’altra categoria di imprese (la maggior parte purtroppo): le imprese che, sprezzanti di ogni tuo interesse e di qualsiasi legge, consigliano sempre e invariabilmente “di non fare nessuna pratica edilizia che tanto è inutile”. Se le prime sono temerarie, queste sono folli. Oggi ti spiego come mai gettarti subito nelle braccia di un’ impresa di ristrutturazione è l’errore più grave che puoi fare, che potrebbe costarti lo spreco di un sacco di soldi, lavori fatti male e infiniti problemi dopo la fine dei lavori. I REALI PROBLEMI DI UN’IMPRESA DI RISTRUTTURAZIONE Che la prassi di rivolgersi direttamente all’ impresa di ristrutturazione sia quella di gran lunga più diffusa è un dato di fatto: non esistono statistiche specifiche in merito quindi devi fidarti di quello che ti dico io che bazzico il settore da ormai alcuni anni. Ogni volta che è possibile i committenti saltano a piè pari la consulenza di un tecnico per fidarsi ciecamente di tutto quello che gli dirà l’impresa di turno consigliata dall’amico. In realtà ho avuto modo di constatare come spesso il committente che si affida direttamente all’impresa è convinto che sia il modo corretto per ristrutturare, mentre negli altri casi (cioè quando è cosapevole che forse un tecnico potrebbe dargli una grossa mano) crede di riuscire in questo modo ad ottenere un significativo risparmio sul costo finale dei lavori (o almeno di scansare la spesa inutile del tecnico). Non temo di essere smentito se ti dico che questo è un errore grossolano (in gran parte causato anche dalla categoria a cui appartengo – i tecnici – incapaci di informare in modo corretto la maggior parte della popolazione…) e lo è principalmente per colpa di come funziona l’ impresa di ristrutturazione media che bazzica sul territorio italiano. Uno dei grossi problemi del comparto edile italiano specializzato in ristruturazione di interni è che, a fronte di pochissime imprese ben strutturate e solide che sono in grado di offrire realmente un servizio completo, ci sono una miriade di piccole imprese che, se non controllate scrupolosamente, offrono un servizio mediocre con cui curano esclusivamente i propri interessi e di certo non quelli dei clienti. Anche imprese che sono in grado di realizzare lavori a regola d’arte raramente sono strutturate in modo tale da poterti fornire un servizio completo che comprenda anche progettazione e cura degli aspetti burocratici. E questo nonostante spesso siano le prime a garantirti il servizio “chiavi in mano”. I motivi per cui non può essere un’impresa edile a fornirti un servizio completo sono essenzialmente tre: Probabilmente elencate così per te queste cose non vogliono dire, quindi cercherò di farti capire come ognuno di questi fattori è assolutamente dannoso se l’impresa recita il ruolo centrale di una ristrutturazione e non diviene che un tassello di un corretto processo di ristrutturazione. La mentalità dei titolari Sai come un’ impresa di ristrutturazione è nata nella maggior parte dei casi? Un muratore particolarmente bravo si è detto “ma perchè devo sprecare le mie capacità lavorando per un’altra persona? metto sù un’impresa mia, faccio prezzi un po’ più bassi e diventerò finalmente indipendente!” Così hanno fatto in tantissimi: la maggior parte delle imprese edili nate tra gli anni ’70, ’80 e ’90 hanno una storia simile. Il problema è che non è sufficiente mettersi in proprio per diventare imprenditori. Ci vuole la mentalità imprenditoriale, ed è proprio questo che manca alla maggior parte delle piccole imprese che sono specializzate in ristrutturazioni. Un muratore, anche se ha la partita IVA, spesso rimane solo un muratore. E non devi farti ingannare dall’aspetto dell’imprenditore: il mercato ormai è pieno di imprese di seconda generazione. Il padre era il muratore che ha “messo sù la ditta” e ha continuato a fare il capomastro della sua impresa edile; mentre i figli che adessano le guidano non si sono mai sporcati le mani in cantiere: non li vedrai mai con le mani callose e perennemente impolverati, ma sempre puliti e distinti…dei perfetti manager. La cosa non sarebbe poi tanto grave, anzi sarebbe un’indispensabile evoluzione, se non fosse che le differenze tra loro e il loro padre si fermano qui: non lavorano più in cantiere però pretendono di occuparsi di tutto il resto. Sono i titolari, i segretari, i responsabili commerciali, i direttori acquisti, i direttori tecnici, gestiscono l’amministrazione,  i contatti coi clienti…fanno tutto! Per essere in grado di offrirti un servizio completo, e quindi di giustificare il fatto che tu ti rivolga direttamente a loro, dovrebbero fare solo una cosa: strutturarsi. Che significa semplicmente assumere qualche impiegato a cui delegare le cose che non richiedono necessariamente il loro intervento e/o rivolgersi a professionisti che seguano i loro clienti nel modo corretto. Per farti capire la gravità della situazione ti racconto quello che mi è capitato recentemente con una di queste imprese in cui il titolare “fa tutto lui”. In una ristrutturazione di interni quasi finita era arrivato il momento di preparare la pratica di chiusura lavori. Per poterlo fare avevo bisogno, tra le altre cose, dei certificati di conformità degli impianti. Contatto l’impresario in questione per chiederglieli e mi assicura che dopo